Da
sempre ogni nuovo strumento di comunicazione che appare sulla
scena deve fare i conti con sostenitori e con denigratori. Internet
non sfugge a questa regola. È necessario, allora, superare
entusiasmi e giudizi per comprendere che la rete delle reti
è uno strumento a disposizione dell'uomo. Di conseguenza
il suo uso richiede maturità e senso di responsabilità.
Il rapido sviluppo della tecnologia
determina un continuo cambiamento del contesto in cui noi viviamo.
Nuovi linguaggi, nuovi strumenti, nuove possibilità, nuove
frontiere interpellano la Chiesa che in tale contesto mutevole
è chiamata ad annunciare Cristo, che «è lo
stesso, ieri, oggi e sempre».
Recentemente
ad Assisi, l'Ufficio nazionale per le comunicazioni sociali ha
promosso un seminario di studio sul tema: "Chiesa in rete
- Nuove tecnologie e pastorale" con lo scopo di cogliere
il nuovo scenario della comunicazione e il suo impatto sulla vita
ecclesiale. Un segno questo che la Chiesa non rimane indifferente
di fronte alle nuove sfide. Ogni cristiano, infatti, nell'ambito
in cui si trova a operare nel mondo, è chiamato ad assumere
un ruolo di animazione evangelica delle realtà umane in
una sincera collaborazione con ogni uomo di buona volontà
(cf Centesimus Annus, 25).
Un ruolo che Giovanni Paolo II, nelludienza concessa ai
gruppi di RnS nel 1986, ha riconosciuto essere una delle tre dimensioni
fondamentali del Rinnovamento stesso. «La seconda dimensione
-diceva il Papa- si rileva dalla urgente necessità che
voi sentite, in modo particolarmente vivo, di riaffermare il valore
dei principi e dei criteri del Vangelo come leggi della vita spirituale
e fermento di quella sociale».
Ci sentiamo quindi interpellati, per la nostra parte, ad offrire
un contributo che, attraverso la forza della testimonianza di
vita, evidenzi gli aspetti positivi e negativi conseguenti alle
scelte e all'utilizzo delle tecnologie emergenti e di internet
in particolare.
La
grande rete
Innanzitutto
che cosa è internet? È una rete, anzi più
propriamente, una rete di reti che consente, a computer dislocati
in varie aree geografiche, di stabilire una connessione tra loro
e quindi di poter scambiare dati. La sua nascita, risale agli
anni 80 e i suoi utenti erano per lo più ricercatori
che avevano trovato in essa uno strumento per la condivisione
di studi e ricerche.
Con
lo svilupparsi delle potenzialità dei computer questo tipo
di tecnologia si è evoluta dando la possibilità
non solo di scambiare dati, ma anche di trasformare la rete in
un veicolo di messaggi postali (e-mail), di luoghi virtuali (siti)
dove ricercare informazioni attraverso "motori di ricerca",
di luoghi di conversazione tra persone (chat), di forum di discussione
(newsgroup) dove affrontare varie tematiche scambiando le proprie
opinioni. Oggi è anche possibile ascoltare musica, la radio,
e vedere filmati. È possibile effettuare videoconferenze
eliminando la necessità, per le persone interessate, di
spostarsi fisicamente, riducendo così i viaggi e quindi
il tempo speso per essi.
Indubbiamente
uno scenario affascinante, che non potrà non incidere sulle
abitudini, sugli stili di vita, sui modi di rapportarci con gli
altri; uno scenario che richiede di essere visto alla luce della
parola di Dio affinchè diventi uno strumento per il bene
comune e non uno strumento di potere che crei nuove schiavitù
o nuove dipendenze.
Può
essere quindi questa unoccasione per fare alcune riflessioni.
Innanzitutto
la riduzione di distanze e dei tempi necessari per far veicolare
la comunicazione porta ad una riduzione del tempo da dedicare
a queste attività. Come verrà utilizzato il tempo
guadagnato? Leggo sul libro dei Proverbi: «La riflessione
ti custodirà e l'intelligenza veglierà su di te,
per salvarti dalla via del male ...» (Pr 2, 11).
Credo
sia importante sottolineare il ruolo della riflessione in un mondo
che, per i ritmi che si è dato, non ha più tempo
da dedicarle. Riflettere oggi può diventare una scelta
coraggiosa per dare qualità alla comunicazione che spesso,
per la fretta e per la quantità, risulta essere superficiale
nei contenuti. E un modo concreto per rispondere a quanto auspicato
dal Papa che ci ha detto: «...abbiate l'audacia di collaborare
con lo Spirito a una nuova, grande effusione di amore e di speranza
su tutta lumanità».
È
un porsi in ascolto, per portare luce in queste nuove realtà.
Uno
strumento utile
In
questi ultimi tempi internet ha conquistato i mass-media che hanno
dato un notevole contributo alla sua diffusione. Notiamo, tuttavia,
una certa tendenza ad attribuire alle nuove tecnologie una capacità
risolutiva dei problemi delluomo, mentre, per quanto affascinante,
anche internet non è che uno strumento nelle mani dell'uomo,
utilizzabile per il bene o per il male. Questo ci aiuta a riflettere
sulla responsabilità che ciascuno ha nelluso degli
strumenti a disposizione.
Oggi tutto ruota intorno all'economia. Internet stessa è
vista come un grande affare, e proprio questo ne determina il
suo successo. È sotto gli occhi di tutti il fermento che
si è creato in borsa per i titoli telematici, generando
illusioni di facili guadagni.
Possiamo
noi rimanere indifferenti? Possiamo noi rinunciare alla missione
di essere sale della terra e luce del mondo? Può il cristiano,
guidato e mosso dallo Spirito, lasciarsi sedurre e guidare dal
fascino delle nuove tecnologie e perdere di vista il vero bene
dell'uomo?
Lutilizzo
di internet richiede da parte di ciascuno, maturità, responsabilità
e libertà per navigare nella rete, senza cadere nella rete.
Navigare: un termine molto appropriato per descrivere il viaggio
virtuale tra le pagine web.
Navigare,
infatti, comporta una mèta da raggiungere, il tracciare
una rotta, ma rimane comunque un viaggiare attraverso una strada
non delimitata da confini precisi. Anzi spesso si è costretti
a correggere la rotta per far fronte alle mutevoli condizioni
del mare e del vento. Così, il navigare nella rete in cerca
di informazioni, può trasformarsi in un viaggio che porta
da tuttaltra parte, se ci si lascia sedurre dal "canto
delle sirene" (annunci pubblicitari che troviamo nelle varie
pagine visitate).
Si
dice che in internet si trova tutto. Sarebbe più preciso
dire che si trova tutto ciò che viene inserito e questo
da chiunque lo voglia fare. Ne consegue che dobbiamo assumere
un atteggiamento critico su ciò che vediamo, su ciò
che leggiamo ecc. in quanto la qualità dei contenuti dipende
dalla loro fonte. Purtroppo, per una scarsa o tardiva presenza
dei cristiani nelle nuove realtà emergenti, accade che
le fonti sono spesso quelle meno adatte ad offrire dei sani contenuti.
Ecco
allora limportanza di utilizzare internet anche come strumento
per essere presenti in modo qualificato e dignitoso con contenuti
utili al bene delluomo sia nel campo della fede, sia in
quello sociale.
Si
aprono così nuove vie di evangelizzazione che, se percorse
con il dovuto equipaggiamento («ne borsa, ne bisaccia, ne
due tuniche...» cioè con la libertà dei figli
di Dio che ci rende insensibili ad ogni forma di condizionamento),
possono contribuire a rendere meno inquinato il mare virtuale
della rete (già oggi pieno di spazzatura) per offrire lacqua
limpida e cristallina che scaturisce dallAmore, unica fonte
e strumento di salvezza.