Segreteria nazionale
via degli Olmi, 62
00172 Roma
tel 06 2310408
fax 06 2310409
mail rns@rns-italia.it
Homepage >> Notizie Torna alla pagina precedente...
P. Giuseppe Bentivegna sj è tornato alla Casa del Padre

 

Padre Bentivegna  - Clicca per ingrandire...

Anche p. Giuseppe Bentivegna sj ci ha lasciato. Sì, il nostro impareggiabile p. Joe - come alcuni di noi lo chiamavano - 94 anni compiuti il mese scorso.

Si era trasferito dall’Ignatianum di Messina a Casa Professa di Palermo, la Chiesa del Gesù dove risiedono i gesuiti. Ormai impossibilitato a svolgere il suo ministero sacerdotale “attendeva la morte”, come Egli era solito ripetere.

E la morte ha bussato, poco prima delle ore 15.00 di oggi. Ho fatto fatica a crederlo perché alle ore 13.00 lo avevo chiamato per avere notizie del suo stato di salute. Mi ha risposto l’infermiere che lo accudiva, comunicandomi che la sorella di p. Giuseppe era da poco andata via. P. Joe aveva superato una crisi respiratoria, era lucido e aveva mangiato. Ho pregato l’infermiere di dare un bacio grande a p. Giuseppe, cosa che subito ha fatto. Credo di essere stato l’ultima persona a stringerlo in un abbraccio prima del trapasso.

Non esito ad affermare di non avere mai incontrato un sacerdote dalla cultura teologica così estesa e raffinata. E al contempo un indomabile animatore carismatico, capace di far piangere e sorridere insieme un’Assemblea, suscitando in tutti passione per Gesù e per la Chiesa, per la Parola di Dio e per l’evangelizzazione comunitaria.

Padre+Bentivegna

Quando p. Matteo La Grua, nel 1997, anno della mia elezione a Coordinatore Nazionale del RnS, decise di “fermarsi” nel suo impegno di responsabilità nazionale, fu proprio p. Giuseppe – senza alcun ruolo elettivo, per 12 anni – a mettersi al mio fianco e a farmi da “spalla” nell’organizzazione dei principali momenti formativi del nostro cammino oltre che nella stesura di ogni nostro documento pastorale.

Era incredibilmente centrato nel mistero di Dio e riusciva a esplicitarlo con una trasparenza dottrinale, un acume teologico, una capacità di eloquio e di scrittura che mi incantavano. Umilissimo nel tratto e incontenibile nella guida comunitaria: un contrasto che suscitava immediata simpatia e che… faceva discepoli!

Amava far cantare e danzare, era solito ripetere, “per ridere di se stessi” e aveva una speciale predilezione per i giovani, con i quali sapeva fare comunità.

Il Rinnovamento Carismatico Cattolico che è nel mondo perde una delle figure di riferimento per gli studi teologici e patristici a supporto dell’esperienza carismatica. A P. Giuseppe dobbiamo testi preziosissimi, pubblicati dalle Edizioni RnS e tradotti in più lingue, sui più grandi Padri della Chiesa, da Sant’Agostino a San Giovanni Crisostomo. Questi suoi lavori, come pochi altri, hanno accreditato presso la gerarchia della Chiesa il Rinnovamento, il battesimo nello Spirito e i carismi.

Padre+Bentivegna

All’Ignatianum di Messina, tra i luoghi natii del RnS di Sicilia e di Calabria, p. Bentivegna era il bibliotecario di decine e decine di migliaia di volumi su 4 piani. Era uno spettacolo vederlo volteggiare tra questi libri; mi impressionava, ad esempio, osservarlo cercare ad occhio e tradurre a vista i 221 volumi contenenti tutta la Patrologia Latina e Greca di Paul Migne. Credo un caso più unico che raro! Mi dicevo tra me e me: “Così, non ne nascono più!”.

La vostra affabilità sia nota a tutti gli uomini” (Fil 4, 5) scrive san Paolo. P. Giuseppe Bentivegna affabile lo è stato davvero, nel suo tratto umano, spirituale, sacerdotale, carismatico.

Sempre pronto a collaborare e a fare comunione, giorno e notte (“E chi ti dice che io la notte dorma?”, mi ripeteva, ricordandomi che Sant’Ignazio di Loyola aveva insegnato di dormire 7 ore, “ma non aveva specificato se di giorno o di notte!”), non si risparmiava mai, socievole, benigno, rispettosissimo del lavoro dei laici (gli chiedevo sempre come potesse “sopportare” compagni di viaggio così inadeguati al suo livello), scrupolosissimo nella direzione spirituale delle anime e delle vocazioni.

Nel 2002 ho avuto la grande gioia di scrivere con lui due testi, “Scuola di vita carismatica e Scuola di vita pastorale”, e di averne promosso la ricezione in appositi weekend svoltisi in tanti luoghi d’Italia. Fare ministero con Lui era ogni volta un’esperienza esaltante, imprevedibile, mai ripetitiva, sempre edificante.

Padre+Bentivegna

Sempre nel 2002, nel nostro celebrato giorno “14 marzo”, ricevuti in Udienza privata da san Giovanni Paolo II, p. Giuseppe era tra i 40 membri della nostra delegazione, insieme a Mons. Dino Foglio, P. Gianmarco Mattei, Don Guido Maria Pietrogrande, oggi tutti con lui in cielo. Nell’introdurlo al Pontefice, dissi al Santo Padre che p. Bentivegna era il nostro teologo. E il Pontefice, guardandolo negli occhi, commentò con una sola parola: “Auguri!”. P. Giuseppe rideva sempre al ricordo di questa espressione, nella quale si riassumeva la sagacia e l’affetto del Papa.

A poco più di due mesi dalla morte del nostro don Guido, un altro sacerdote della “prima ora” del RnS in Italia raggiunge la Casa del Padre. Un’orfananza che chiediamo allo Spirito Santo di colmare, continuando a suscitare “padri” che con grande slancio pastorale e forza evangelica continuino a guidare il popolo di Dio.

Tutto il RnS, in special modo gli anziani del cammino che lo hanno conosciuto e amato, si stringe intorno alle spoglie mortali del nostro carissimo p. Giuseppe, intonando a viva voce il canto dell’Alleluja pasquale.

Si sono davvero compiute per lui le parole dell’Apostolo: “Nessuno di noi, infatti, vive per se stesso e nessuno muore per se stesso, perché se noi viviamo, viviamo per il Signore, se noi moriamo, moriamo per il Signore. Sia che viviamo, sia che moriamo, siamo del Signore. Per questo infatti Cristo è morto ed è ritornato alla vita: per essere il Signore dei morti e dei vivi!” (Rm 14, 7-9).

Riposa in pace, p. Joe, e ora intercedi per noi!

Salvatore Martinez
Presidente del RnS

 

 

 

 

(11.05.2020)