Tra nostalgia e speranza un mandato
che ci rende Chiesa
«Sembra che tutto finisca,
invece tutto avrà inizio: il Signore, dopo questa esperienza, si interesserà
progressivamente della nostra vita». Don Guido Pietrogrande, Assistenze
spirituale nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo, bene intuisce le
emozioni, miste a nostalgia, malinconia e speranza, che albergano tra i 250
partecipanti al Pellegrinaggio nazionale in Terra Santa che in questa giornata
volge al termine. E lo fa, durante l'omelia nella Celebrazione eucaristica
conclusiva, presieduta assieme alle altre guide spirituali, presso la Cappella
del Notre Dame of Jerusalem Center, commentando uno dei passi del Vangelo più
conosciuti: quello che vede come protagonisti i discepoli di Emmaus (Luca 24,
13-53).
«Ho scelto questa Parola di Dio - ha
spiegato il celebrante -, perchè mi pare interpreti molto bene il nostro
Pellegrinaggio, ciò che è avvenuto, e getta un fascio di luce sulla vita. Si
tratta di un passo noto; non spieghiamo il Vangelo perchè il Vangelo si spiega
da sé: proviamo piuttosto ad applicarlo a noi stessi. Gesù, semplicemente,
vuole che si accenda una luce nel cuore. Nel confronto tra noi si è parlato
molto della decisione di compiere questo viaggio, ma poco dell'incontro con
questo viandante “straniero”. Eppure il Signore si mette in cammino sencondo il
nostro ritmo: conserviamo il calore che si è acceso nel cuore, che è arrivato a
toccare il cuore. Conserviamolo, perchè i nostri ricordi sbiadiscono con il
tempo e abbiamo bisogno di fissare i momenti in cui il Signore ci ha parlato».
Ma che cosa ci ha detto, domanda don Guido in tre interrogativi? «Fissiamo nel
cellulare dello Spirito quel che ci ha voluto comunicare il Cristo in queste
giornate. Esattamente, cosa ci ha detto mentre camminava? Quindi, cosa ho
risposto io? E terzo quale novità è nata, cosa mi porto via dalla Terra
Santa?». Dopo la Preghiera di Effusione, spiega ancora il sacerdote, è tempo di
«propositi», che devono essere «piccolo, pochi e pratici». E infine don Guido
ha suggerito: ere «Se abbiamo
questo fuoco dentro conserviamolo e nel caso si avverte il bisogno di ritrovare
il calore di Gesù, ecco un invito per ciascun cristiano: Cercate l'aggancio
della comunità, perchè questa è la Chiesa e con noi cammina il Signore».
Con l'animo predisposto, cioè, a quel
Mandato post Effusione che, come ricordato in conclusione da Salvatore
Martinez, Presidente nazionale del Rns, anche oggi, come novelli discepoli
ci consegna quanto ebbe a dire Gesu apparso a Paolo: «Va'
perché io ti manderò lontano, tra i popoli» (Atti 22, 21). «La responsabilità
di questa immagine - prosegue - è immensa, perchè questo brano di Luca ci
impegna per la vita. Oggi riceviamo un mandato: dire e dare Gesù». Una consegna a dir poco impegnativa,
specialmente in quest'epoca così contraddittoria minata dalle fake news
(in particolar modo quelle relative alla Chiesa e ai suoi ministi), in cui
dimentichiamo che la più “buona” delle notizie è e sarà sempre Gesù, sarà lui a
lenire le ferite del cuore e a consolare gli afflitti.
Ferite, sofferenze, dubbi e segni di
speranza, che sono aoounto scaturiti dalle numerose e sentite testimonianze,
espresse nell’ultima serata del Pellegrinaggio quando, uno dopo l'altro i
fratelli e le sorelle, si sono fatti coraggio affrontando il microfono per fasi
degne “eco” di questo Pellegrinaggio.
E mentre a Materdomini è appena
iniziato il «Christian Summer Youth Fest» dedicato ai giovani, pregando
uniti e a distanza in una viva comunione spirituale tra l'Italia e Gerusalemme,
la memoria già corre veloce e i pellegrini potranno rivivere la bellezza di
queste giornate attraverso il DVD che a breve verrà realizzato e prodotto
da VocePiù (per
info: https://www.edizionirns.it) e che, oltre
ai contenuti più salienti del Pellegrinaggio, raccoglie i volti, le voci e le
storie di chi, su questo santo suolo, ha sete di Gesù e si mette alla sua
scuola, per compiere un'opera di evangelizzazione e missione in grado di
portare frutto.
Francesca
Cipolloni