Don Cesare
Lo Deserto, vicario generale della Moldova, vuole testimoniare le
meraviglie che il Signore compie nella sua terra, attraverso l’opera del RnS,
ma desidera iniziare a farlo con un commento che gli sgorga dal cuore: «La
meraviglia siete voi», dice all’assemblea gioiosa e festante, al termine della
Preghiera comunitaria carismatica che ha dato avvio all’ultima giornata della
42° Convocazione nazionale. Voglio ringraziare il Signore per quello che siete
per noi, ma voglio ringraziarlo anche per quello che noi siamo per voi: «Una
Chiesa che san Giovanni Paolo II ha voluto affidarvi».
È difficile vivere in questa terra, ancora intrisa
dal sapore del materialismo – ricorda don Cesare -, ma voi ci aiutate a farlo. Il
vostro non è un gesto di carità, ma un gesto missionario e profetico. Voi ci
date coraggio nel dire che “ci siamo anche noi!” e ci aiutate ad annunciare il
Vangelo.
«Siamo una Chiesa giovanissima, esistiamo da appena
25 anni. Siamo una piccolissima minoranza nella popolazione, ma ci sentiamo
molto sostenuti, perché Dio ama la Chiesa che cammina insieme, e di questo ringraziamo
il Signore».
Ogni mese arrivano 70 pacchi alimentari – racconta
poi don Taddeusc, uno dei 24
sacerdoti della Moldova - che
vengono distribuiti a famiglie con bambini, ammalati e con anziani. E tutte
queste famiglie ogni giorno pregano per chi li aiuta a vivere, così come ci
ricordiamo di voi in ogni celebrazione della Santa Messa. «A nome loro ringrazio
tutti coloro che ci aiutano. Vi chiedo di pregare anche voi per la nostra
Chiesa, che si sta ravvivando, sta crescendo».
Non avrei mai minimamente immaginato – confida,
infine, Carmela Romano – che nella
mia scuola potesse accadere quel che invece si è realizzato. Sentendomi spesso
parlare della Moldova, diversi ragazzi mi chiedevano maggiori informazioni. Poi
un giorno Salvatore, un alunno della V classe, mi dice: «Ma non può portare lì
anche noi?». Ne parlo prima con il Comitato nazionale, poi con il Dirigente
scolastico, quindi preparo un progetto da presentare nel PTOF, il documento che
descrive tutta l’attività formativa della scuola. Il progetto viene approvato,
i permessi vengono concessi, non senza qualche difficoltà. Oltre 100 ragazzi partecipano
alle attività teoriche, con lo scopo di conoscere quella realtà.
Non restava che fare la selezione dei partecipanti
al viaggio e trovare i fondi necessari. Un giorno incontro l'ordinario
diocesano che, dopo aver conosciuto i dettagli del progetto, mi dice: «Una
missione possiamo sostenerla noi, è un gesto importante anche per la diocesi; potremmo
sostenerlo attraverso la nostra Caritas».
Durante la selezione dei ragazzi abbiamo voluto fin
da subito chiarire che non si trattava di una gita, che non si andava lì per
divertirsi; ma più lo dicevamo più cresceva la loro voglia di parteciparvi. Anche
il Dirigente scolastico ha voluto esserci: «siamo partiti in venti, siamo stati
lì dal 17 al 27 marzo; vivendo in mezzo a loro non abbiamo solo ampliato le
nostre conoscenze, ma abbiamo vissuto anche profonde esperienze interiori.
Pensavamo di portare noi qualcosa a loro, ma quello che abbiamo riportato a
casa è tanto di più».
Anna Pugliese e Sandro Gallo