Nella vita di Edoardo ed Emilia, sposi da 24 anni, tutto sembrava andare
bene. Poi pian piano si sono trovati distanti e si è fatta spazio
l’incomprensione. Così, hanno iniziato a percepire l’altro come ostacolo alla propria
realizzazione. Era ormai chiaro che non restava altro da fare che allontanarsi
l’uno dall’altra e avevano già deciso di dirlo alle loro figlie, ma prima si
erano fermati davanti a una statua della Madonna e avevano pregato.
«In quel disastro – racconta Emilia - dopo 3 anni di inferno, nel periodo
più buio della mia esistenza, mi trovavo a Rimini per la Convocazione, trascinata da amici veri, che con pazienza e amore mi avevano insegnato, ad ascoltare la
Parola di Dio.»
Il mondo suggeriva chiaramente la
via degli avvocati, per il “bene dei figli”, per il “diritto alla felicità”, ma
Emilia pregava Gesù e Maria e prendeva consapevolezza di aver tenuto Gesù
lontano dalla sua vita.
«Durante il Roveto ardente -
racconta Emilia - con il cuore frantumato ho detto “Gesù tu Sai quello che è
Vero e quello che non lo è. Tu hai versato il tuo preziosissimo sangue per
suggellare il nostro matrimonio … e allora pensaci Tu, tu mi ami, ami mio
marito, ami le mie figlie; tu sei vivo e mi fido di te.” È in quel
momento che Gesù mi ha abbracciata e ha perdonato tutta la mia vita. La
situazione non era cambiata di una virgola! Ma io fui piena di gioia!!!»
Fu quella gioia che Emilia
portò a casa due giorni dopo, dove Edoardo l’aspettava con la smania di fuggire
e la voglia di piangere. Alla vista di un Emilia radiosa, con gli occhi
scintillanti, con lo stesso sorriso di quando era ragazza, Edoardo resta
turbato, la guarda e inizia a piangere. I due si abbracciano e mentre fiumi di
lacrime bagnano il viso di Edoardo, lei si avvicina e sorride dice solo «Edo, ho
incontrato Gesù».
Lui l’ascolta per più di
un’ora, mentre lei racconta cosa le era accaduto. Poi lei dice: «Edo io voglio
che tu sia felice, sono accanto a te qualsiasi cosa tu decida di fare, ma
desidero che tu sia felice».
La donna che fino a ieri impediva
la sua libertà, diventava la sua più grande alleata. I problemi non erano
spariti, ma ora Edoardo si sentiva abbracciato ed amato con tutti i suoi limiti.
«Abbiamo iniziato un cammino
nel RnS – racconta Edoardo - con fratelli dai quali ci sentiamo accolti e
curati nelle nostre ferite sanguinanti, non giudicati, ma abbracciati nelle
nostre miserie. Grazie Emi per aver detto sì, perché la tua tenacia, la tua
conversione, le tue preghiere hanno sorretto tutti noi, e oggi tutta la nostra
famiglia è qui ai piedi di Gesù e di Maria a dire “Grazie Gesù”».
Sintesi di Anna Pugliese e Sandro Gallo