«La chiesa che è in Pesaro vi è grata perché è
certa che l’esperienza che state vivendo in questi intensi giorni di preghiera,
di riflessione e di confronto, avrà una ricaduta sulla vita della nostra
comunità diocesana in termini di crescita nella fede, ma anche di forte
sollecitazione. Siete convenuti qui per riflettere sulla santità, esperienza
fondamentale per il credente, come Papa Francesco ci ha magistralmente
ricordato nell’Esortazione apostolica “Gaudete
et Exsultate”». Un documento «non solo importante, ma decisivo perché
evidenzia ciò che veramente conta per noi credenti: essere santi». Si è
espresso in questi termini mons. Piero Coccia, arcivescovo di Pesaro e
presidente della Conferenza Episcopale Marchigiana, durante l'omelia
pronunciata nella Celebrazione eucaristica di apertura della 42ª Conferenza
Nazionale Animatori. «In queste giornate – ha aggiunto mons. Coccia -
declinerete l’esperienza della vocazione alla santità nella comunità che si
pone come scuola di santità, nel discepolato carismatico che si caratterizza
come cammino di santità e nel servizio all’uomo che si configura come segno
vivente della santità. Un triplice percorso che ha del fantastico, perché in
esso sono indicati luoghi e percorsi che l’azione dello Spirito traccia
affinché la nostra vita di credenti sia piena».
A tal proposito, il duplice interrogativo che
l'Arcivescovo pone di seguito: «Cosa è per un credente la santità? Cosa indica
questa parola che a volte può suonare strana o comunque estranea al contesto
culturale contemporaneo?». La risposta scaturisce dalle parole del Santo Padre,
«quando ci dice che in fondo la santità è la risposta alla chiamata che il
Signore fa a ciascuno di noi perché noi tutti potessimo essere partecipi del
mistero del Cristo che l’amore del Padre nell’azione della Spirito, ci ha
rivelato e comunicato». Facendo poi riferimento alle letture bibliche, mons.
Coccia incoraggia l'assemblea a superare «tanti radicati pregiudizi culturali
che a volte ci bloccano nel cammino della santità, perché ci fanno ritenere che
essa sia un’esperienza riservata ad alcuni, a dei privilegiati, a degli
eletti»: se la chiamata alla santità è «esperienza universale e cioè per
tutti», allora «la sua possibilità realizzativa è altrettanto certa per tutti»,
perché «a tutti noi è concesso di partecipare a questa “corrente di grazia” che
ci raggiunge e ci impregna di sé, del suo amore, della sua forza e della sua
luce». Inoltre, ha sottolineato il Presidente della Cem, non bisogna
dimenticare che «l’iniziativa della santità è di Dio: a noi non resta che
corrispondere, dal momento che questa possibilità chiede di essere attuata. Il
che ci riguarda e ci coinvolga». Ultimo passaggio affrontato dall'arcivescovo
di Pesaro, quello della “responsabilità”.
L’insegnamento di Gesù, difatti, evidenzia come
«l’esperienza della santità chiede necessariamente la nostra stessa
responsabilità», individuando nelle Beatitudini «alcuni atteggiamenti fondamentali” che implicano, alla base,
la necessità di “un processo di cambiamento che abitualmente definiamo
conversione».
Infine, non poteva mancare un rimando al
documento conclusivo del Sinodo dedicato ai giovani, appena terminato - «Noi
dobbiamo essere santi per poter invitare i giovani a diventarlo, perché essi
stessi hanno chiesto a gran voce
una Chiesa autentica, luminosa, trasparente, gioiosa: solo una Chiesa dei santi
può essere all’altezza di tali richieste», è stato messo in evidenza, citando
il testo - e alla figura di Papa Paolo VI, appena canonizzato, le cui parole
riecheggiano ancora adesso: «Siate santi. Di santità ha bisogno la Chiesa e ha
bisogno il mondo, pertanto la nostra umile esortazione: siate santi! Merita che
voi la accogliate e la ripensiate».
Al termine della Santa Messa, il dialogo tra Salvatore Martinez e mons. Coccia, al
quale il presidente del RnS ha donato un simulacro raffigurante la Sacra
Famiglia. «Qui nelle Marche, a Loreto, come sa, abbiamo una casa in cui
lavoriamo per generare un cammino per le famiglie; inoltre, questa Chiesa
regionale ha ospitato Lab.Ora, un’iniziativa
promossa dall’Associazione “Laudato si’” di
cui il Rinnovamento è soggetto promotore. Quello del Rinnovamento è un cammino
di santificazione e conversione, per un servizio santo: preghi per noi», ha
dichiarato Martinez, ricevendo un ringraziamento affettuoso da parte
dell'Arcivescovo.
Francesca Cipolloni