Come è ormai
consuetudine negli ultimi anni, l’avvio dell’annuale Conferenza nazionale degli
animatori del RnS è affidato, attraverso la danza, la musica e le immagini, a
un segno introduttivo che riprende il tema dell’Incontro.
La
Conferenza di quest’anno si pone in continuità ideale con la scorsa
Convocazione nazionale, che aveva visto al centro della riflessione la parabola
del Buon Samaritano; il tema scelto, infatti, è un passaggio particolare dell’articolata
azione di carità che il Samaritano mette in atto nei confronti dell’uomo
incappato nei briganti: «Si prese cura di lui. (Lc. 10, 34b)».
L’esplicitazione del tema scelto è indicativa: Chiamati a un “servizio santo”: vita comunitaria, discepolato
carismatico, servizio dell’uomo. Nella stessa misura in cui Dio si prende cura
dell’uomo, l’uomo si prende cura dell’uomo e il prendersi cura passa da
comunità vive e fraterne, che crescono e si educano sotto la guida dello
Spirito Santo, che trafficano i propri carismi a vantaggio di tutta la
comunità.
Anche il segno iniziale della Conferenza riprende il tema: sul palco
sette figure immobili, pietrificate dal peccato, dall’aggressione del male, dall’immobilità
collegata alla vita nelle tenebre. Una di loro, però, incontra Gesù Samaritano
e parola dopo parola, gesto dopo gesto, in una danza della vita, comunica a
ciascuna di quelle persone il soffio vivificante dello Spirito.
Al termine del segno, anche questa è una bella
consuetudine, la Parola di Dio viene intronizzata solennemente sul palco, a
significare che su di essa può crescere ben costruito, armonioso e solido ogni
edificio spirituale.
Luciana Leone
(01.11.2018)