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Un tempo che si moltiplica 
La Santa Messa di don Guido Pietrogrande per i Volontari del Servizio
42ª Conferenza nazionale animatori - Clicca per ingrandire...

In una Conferenza animatori incentrata sul tema del “prendersi cura dell’altro” e sulla “chiamata a un servizio santo” (ricordando le parole dell’Esortazione apostolica di Papa Francesco, “Gaudete et exsultate”), i cooprotagonisti delle quattro giornate, insieme allo Spirito Santo e agli animatori del RnS, sono anche loro: i volontari del Servizio.

Circa 300 le persone accorse da tutta Italia per offrire il loro umile contributo d’amore a questa 42ª Conferenza nazionale animatori. «Quando abbiamo poco tempo e una parte di quel tempo che abbiamo lo dedichiamo a Dio, allora il tempo si moltiplica! O rischiamo su Dio, nel poco tempo che abbiamo, o è inutile rischiare». Così don Guido Maria Pietrogrande, consigliere spirituale nazionale, ha accolto ieri, nel giorno che precede l’inizio della Conferenza, i tanti volontari che, in diversi settori e con diversi ruoli, contribuiranno generosamente affinché questo Incontro, rivolto agli animatori e ai responsabili del RnS, possa svolgersi nel migliore dei modi.

Nella Celebrazione eucaristica don Guido, riprendendo le parole del Vangelo secondo Luca (13, 22-30) esorta i volontari a cercare di entrare attraverso la “Porta stretta”: «Sforzatevi di entrare per la porta stretta, perché molti, vi dico, cercheranno di entrarvi, ma non ci riusciranno» (v. 24). Bisogna farsi piccoli perché solo chi sa farsi piccolo, chi sa essere umile, ultimo tra gli ultimi, può passare attraverso la “porta stretta”, quella che conduce alla salvezza. E quale può essere la porta stretta per tutti noi e, in special modo, per i volontari? Quella “di servizio”, quella che sta nel retro e non quella principale! Ed è proprio quella da cui entrano tutti i volontari, spesso nel nascondimento, nella semplicità di offrire quel poco che si ha ma così prezioso agli occhi di Dio. È la porta della fedeltà, della perseveranza, del dono gratuito. Ma a chi vorrà forzare questa porta, chi pretenderà di avere il diritto di entrare, non sarà aperta la porta della salvezza.

«Sforzatevi, dunque, di entrare per la porta stretta, il Signore ci chiede di impegnarci con ardore, desiderio e nella totale libertà», avvertendo nel cuore la necessità di varcare quella soglia che conduce alla vita eterna.

In tanti modi, ogni giorno, ci si presenta una “porta stretta”: la richiesta di perdono da parte di qualcuno che ci ha procurato una ferita, il rapporto da ricostruire con un fratello, un gesto di generosità verso chi è nella difficoltà.

Passeranno per la porta stretta coloro che hanno l’ardore nel cuore, coloro che hanno saputo accogliere sulla terra quel Fuoco di amore e quella Parola di vita eterna.

 

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Vi conosco per nome

Il saluto del Coordinatore nazionale Mario Landi, al termine della S. Messa

«Vi conosco quasi tutti per nome!». È un nome – quello a cui si riferisce il coordinatore nazionale Mario Landi, a conclusione della Celebrazione eucaristica - che racchiude un volto, una stretta di mano, una Conferenza condivisa, un lavoro offerto silenziosamente a Dio. Mario Landi ha espresso così, a nome anche del Comitato nazionale, il suo ringraziamento ai volontari del Servizio e ha invitato gli stessi a scambiarsi un abbraccio in segno di reciproca gratitudine.

«Nessuno è qui “spontaneamente” ma tutti lo siete “spintaneamente”, sospinti dallo Spirito che vi ha chiamati a questo Servizio», ha aggiunto il Coordinatore nazionale ricordando l’incidenza dello Spirito. Ha poi sottolineato, nel servire, l’importanza di condurre i fratelli alla sequela di Cristo: «Fate discepolato, aiutate qualcuno a prendersi cura dell’altro. Generate testimonianza, anche attraverso il nascondimento del Servizio che svolgete». Perché i modi di servire il Signore sono molteplici ma sempre grazie al potere dello Spirito.

di Daniela Di Domenico 

 

 

(01.11.2018)