I trentamila
partecipanti al Giubileo d'oro del Rinnovamento Carismatico Cattolico, arrivati
a Roma dall'Italia e da altri 127 Paesi del mondo, il 2 giugno "invadono"
il Circo Massimo dopo aver preso parte nei giorni scorsi ai vari eventi in
programma in alcune basiliche, chiese e location nel centro della città.
Per i pellegrini del Giubileo, la giornata
che precede la Veglia del 3 giugno con Papa Francesco inizia nel pomeriggio. Arrivano
al Circo Massimo in gruppi; al collo una bandana gialla e sul capo, per
proteggersi dal sole, un cappellino rosso con il simbolo del Giubileo d'Oro: la
colombina dello Spirito Santo. Parlano lingue diverse, provengono da culture
differenti, ma tutti sono accomunati dalla fede, dalla fiducia nello Spirito, dall'entusiasmo,
dalla gratitudine per una storia che dura da cinquant'anni.
Dalle 16 alle 19 si alternano sul palco
diverse band cristiane, da vari Paesi del mondo, che accompagnano l’ingresso e
la sistemazione dei pellegrini all’interno del Circo Massimo. Dalle 19, sul
palco, un tempo di lode animato dall'orchestra e dalla corale del Rinnovamento
nello Spirito e guidato da Mario Landi, Coordinatore nazionale RnS. Dopo un
breve saluto di Michelle Moran, presidente ICCRS, e Gilberto Barbosa,
presidente della Catholic Fraternity
- le due realtà che hanno organizzato l'evento in occasione del 50°
anniversario della nascita, nel 1967, della Corrente di grazia del Rinnovamento
-, vengono proiettati alcuni video sulla storia del Rinnovamento carismatico
cattolico.
È poi la volta delle testimonianze. A
parlare, dal palco, alcuni testimoni delle origini. David Mangan, Patti
Mansfield e Ralph Martin raccontano la loro esperienza di Pentecoste avvenuta
durante il famoso weekend di Duquesne, quando, giovani universitari in ritiro,
erano stati chiamati a meditare sui primi quattro capitoli degli Atti degli
apostoli ed erano uniti dal fortissimo desiderio di fare esperienza della
potenza dello Spirito Santo. Il Signore non tardò ad accontentarli e, nella
cappellina di quella casa, si trovarono al cospetto di Dio: «Un'incredibile
effusione dello Spirito invase la cappella - racconta Patti Mansfield -,
percepivamo i nostri corpi come fuoco!».
Vinson Synan, protestante, ricorda la
commozione provata nel vedere la comunione tra cattolici e protestanti creata
dallo Spirito Santo che, allo stesso modo da entrambe le fedi, si era fatto
conoscere.
Il tempo di lode si conclude con un momento
di invocazione allo Spirito Santo e il forte invito ad arrendersi al suo amore.
Lucia
Romiti