La presentazione della Convocazione è affidata alle parole
introduttive del Coordinatore nazionale Mario Landi e s’incentra tutta sul
significato profondo di questo evento che da ormai 40 anni si ripete: «Questa convocazione non è stata chiamata
convegno, raduno, ritiro; coloro che hanno dato vita molti anni fa a questa
esperienza hanno usato una terminologia biblica: l’hanno chiamata convocazione,
perché siamo tutti convocati dal Signore, per dire il nostro sì e decidere di
percorrere insieme un cammino».
Una Convocazione speciale, in un anno speciale per tutta la
grande famiglia dei carismatici cattolici del mondo, un anno in cui due
anniversari si intrecciano e si completano: «In questo cinquantesimo dobbiamo
ringraziare Dio della vita e dell’esistenza del Rinnovamento nello Spirito Santo,
una delle espressioni più significative del Rinnovamento carismatico. Ci siamo
distinti nel nome, perché così vollero i padri fondatori, solo per sottolineare
l’azione rinnovatrice dello Spirito Santo più che i suoi doni: un nome che individua
una speciale vocazione, come corrente di grazia ma anche come movimento
ecclesiale».
Il Coordinatore nazionale si sofferma su un particolare aspetto
del giubileo, quello della memoria grata: «Fare memoria è un’azione importante,
nella vita del cristiano, nell’anno giubilare particolarmente. Fare memoria
della storia sacra che è passata attraverso gruppi, comunità, missioni, opere,
nonostante noi. Fare memoria della fedeltà di Dio e sapere che lui continua a
prometterci l’effusione dello Spirito Santo. Fare memoria di un’opera che non
riguarda solo il passato, ma riguarda la mia vita oggi». Ricordare, osserva
Landi, non significa fare autocelebrazioni o avere nostalgia del passato, che
non torna: «Chi ha gli occhi rivolti al passato non è uomo dello Spirito,
perché quando lo Spirito si effonde fa guardare al futuro, non al passato!».
Mario ritorna di nuovo sulla Convocazione, con un ricordo
personale: «Ho avuto la gioia di fare 39 Convocazioni su 40, avevo 15 anni.
Ricordo la mia prima, bellissima, come quella di oggi. Quando terminò iniziai a
piangere perché non volevo che si concludesse e il Signore mi ha esaudito,
perché le convocazioni non sono finite». E poi, ancora, un significativo
richiamo alla natura di questo evento, che non è appena un incontro, ma un
«luogo in cui il RnS prende forma, assume un modello, riceve pedagogie e
rivelazioni, profezia per il futuro… Senza questo luogo, che non è fisico, il
RnS non sarebbe lo stesso».
Infine, uno sguardo all’intenso programma che vede
moltissimi momenti importanti sia sul piano spirituale che dei contenuti.
Riprendendo lo slogan che in questi mesi è rimbalzato sui
social “Portate il cuore e riceverete la fiamma”, il Coordinatore ringrazia
tutti i presenti e augura: «Questo luogo è la Gerusalemme, il luogo santo che
condivideremo, ma al di là del nostro programma, il Signore si renderà presente
nei vostri alberghi, in viaggio, nelle vostre relazioni, in ogni momento. Tutto
abbiamo messo sotto l’ombra dello Spirito Santo e quando ci affidiamo a lui le
sue promesse non vengono mai meno».
Luciana Leone