«Qui è il trono tuo, Signore»,
proclama nel canto l’assemblea mentre la Parola, in processione solenne, passa
in mezzo ad essa e viene intronizzata sul palco della 40° Convocazione
nazionale del RnS. «Mani alzate e cuori in festa, come agli inizi della storia
del Rinnovamento, cinquant’anni fa», esorta gioiosamente il Coordinatore
nazionale Mario Landi chiamato ad animare la preghiera comunitaria carismatica
insieme ai membri del CNS.
Il Signore non manca di donare subito
una parola profetica, annuncio di amore e di bene: «…mi darò premura in questi
giorni di fare del bene a Gerusalemme e alla casa di Giuda; non temete» (Zc 8, 15). È così che tutti i presenti entrano
nel giubilo e nella festa, consapevoli che il Signore non farà mancare il suo
bene in questi giorni, tutti pronti a riceverlo fin d’ora. S’innalza a lui una
preghiera forte, s’invoca con fede lo Spirito Santo, lo Spirito del Risorto che
rende tutti viventi in lui. S’invoca lo Spirito su quanti sono qui per la
quarantesima volta, e su quanti sono qui per la prima, ma soprattutto lo si
invoca su coloro che, impossibilitati dalla malattia o da altre difficoltà, non
sono presenti. Lo si invoca su coloro che attendono vita nuova, maggior
coraggio nella fede e forza rinnovata; nei cuori più stanchi e negli anziani;
lo si invoca su «questi figli che hanno bisogno che tu, Spirito Santo, prendi
dimora nei cuori e in ogni espressione della vita di ciascuno», prega dal palco
Marcella Reni, membro del CnS.
«Mentre si trovava a tavola con
essi, ordinò loro di non allontanarsi da Gerusalemme, ma di attendere che si
adempisse la promessa del Padre “quella, disse, che voi avete udito da me:
Giovanni ha battezzato con acqua, voi invece sarete battezzati in Spirito
Santo, fra non molti giorni”» (At 1, 4-5), così risponde la Parola profetica:
questa è la premura annunciata dal Signore.
«Tu vuoi che siamo pieni di
Spirito Santo e di forza – proclama nella preghiera don Guido Pietrogrande,
consigliere spirituale nazionale RnS -, tu vuoi che rimaniamo a Gerusalemme che
è il luogo in cui tu, oggi, ci hai convocato; tu ci esorti a sgomberare la
mente dagli affanni e dalle preoccupazioni che portiamo con noi; da tutto ciò
che può allontanarci da qui, da te».
È questa la Parola d’amore che ha
convocato a Gerusalemme il popolo del Rinnovamento. Qui il Signore farà grazia
a ciascuno.
E in un gesto finale ci si
accoglie e ci si dà il benvenuto gli uni gli altri: «Benvenuto a Gerusalemme,
nel nome del Signore».
Elena Dreoni