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Una "carta d'identità" speciale 
Omelia don Guido Maria Pietrogrande
Don Guido Pietrogrande - Clicca per ingrandire...

 

«Considerate la vostra chiamata, fratelli: non ci sono tra voi molti sapienti, non molti potenti, non molti nobili (cf 1 Cor 1, 26). Nell’ultima giornata dell’Assemblea, il consigliere spirituale nazionale, don Guido Pietrogrande introduce con le parole di san Paolo la sua omelia. Parole che ci aiutano a delineare la nostra identità come cristiani: nessun sapiente, nessun potente o nobile. Questi sono anche i tratti della nostra “carta d’identità”, il documento che ci devedescrivere davanti agli uomini e a Dio. Ed è Dio stesso che garantisce e autentica la nostra identità, ma solo a condizione chesappiamo farci umili e poveri.

Il cammino che ci consente di meritare“l’identità cristiana” è quello delle Beatitudini che il Signore stesso ha scelto per lui attraverso Gesù che per primo si è fatto povero, puro, mite, misericordioso e perseguitato. Paolo, inoltre, ci mette in allerta sul pericolo della “folla” che spesso destabilizza, confonde e il cui consenso diventa brama di potere e di prestigio.

Nelle Beatitudini viene annunciata anche la persecuzione. Anche i cristiani di oggi stanno vivendo la persecuzione da parte di chi vorrebbe derubarli del loro “documento firmato da Dio”. Dunque, teniamo sempre stretta la nostra identità che ci caratterizza come un popolo indifferente al potere, alla sapienza e alla nobiltà.

Ecco, il Signore ci chiede se vogliamo essere quel popolo umile e povero, nonostante le folle e le tempeste continuino ogni giorno a minarne l’identità cristiana.

«Vi auguro – ha concluso don Guido - di avere sempre i “documenti in regola” e, se anche le fotografie sbiadiscono…, stiamo attenti perché dobbiamo essere quello che “siamo” davanti a Dio, quello che Dio ha progettato per noi. La nostra identità è solo questa e teniamocela cara perché ce l’ha data il Signore». 

Daniela Di Domenico

(29.01.2017)