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L’ontologia dello Spirito 
Pro-vocazione profetica per un Giubileo d’oro. Revisione spirituale e pastorale
Salvatore Martinez Assemblea 2017 - Clicca per ingrandire...

La seconda giornata della XII Assemblea nazionale si apre con la relazione introduttiva di Salvatore Martinez sul tema “Un solo corpo e un solo Spirito come una sola è la speranza alla quale siete stati chiamati, quella della vostra vocazione» (Ef 4, 4) – Per una visione comunitaria e pastorale nel 50° del Rinnovamento. Una revisione “pro-vocazione” alla quale tutti i responsabili nazionali sono stati chiamati, partendo da alcuni punti fondanti dell’Esortazione apostolica di Papa Francesco “Evangelii Gaudium”.

E la relazione del Presidente RnS prende così il via da un’attenta rilettura del cap. 4 verso 4 della Lettera agli Efesini, alla luce della sua lunga esperienza nel Rinnovamento e considerando quelli che devono essere gli impegni di chi ricopre un ruolo di responsabilità all’interno del Movimento.

Da questo brano Martinez evidenzia due dimensioni: quella esistenziale e quella comportamentale. La prima fa appello all’unità che viene dallo Spirito; la seconda dimensione è di carattere comportamentale, esperienziale. «Il cap. 4 della Lettera agli Efesini, unitamente al cap. 12 della Lettera ai Romani e al cap. 12 della Prima lettera ai Corinzi sono fondamentali per chi intraprende il cammino di fede nel RnS – ha sottolineato il presidente Martinez, ricordando come padre Giuseppe Bentivegna definiva questi testi parte della cosiddetta “Bibbia carismatica”. Non si può, cioè, parlare di Rinnovamento nello Spirito, di un disegno pneumatologico nella Chiesa senza la conoscenza di questi tre capitoli che descrivono una vita vissuta “nello Spirito”. Ci chiamiamo “Rinnovamento nello Spirito Santo” proprio perché testimoniamo che «non si può generare Spirito, quindi missione carismatica, se non si è generati dallo Spirito in una vita nuova». «Prima che carismatici, dobbiamo essere uomini spirituali», continua Martinez delineando l’impegno e la mission del RnS. Ma cosa ci chiede il Magistero della Chiesa oggi? Cosa chiede lo Spirito alla Chiesa?

Salvatore+Martinez+Assemblea+2017

Il primo impegno che ci viene chiesto è di essere Chiesa in uscita: «In questo “andare” ci sono tutti gli scenari e le sfide sempre nuovi della missione evangelizzatrice della Chiesa e tutti siamo chiamati a questa nuova “uscita” missionaria» (cf n. 20 Evangelii Gaudium). «Ma nelle nostre diocesi, come nei gruppi e nelle comunità, stiamo promuovendo davvero un discernimento carismatico missionario?», ha chiesto Martinez rivolgendosi provocatoriamente ai diocesani. «La maggior parte dei coordinatori diocesani procedono per discernimento pastorale e non missionario… I carismi vanno valorizzati attraverso la promozione, non solo valutati e ordinati, ».

Sempre nell’Evangelii Gaudium Papa Francesco ci suggerisce 5  verbi per un “Rinnovamento in uscita”: “prendere l’iniziativa” (dimensione profetica); “coinvolgersi” (dimensione comunionale); “accompagnare” (dimensione pastorale); “fruttificare” (dimensione ministeriale); “festeggiare” (dimensione cultuale) (cf n. 24).

Altro tema importante ripreso da Martinez è quello della “Pastorale in conversione” (in E.G., n. 25): «Visitare i gruppi, formare i fratelli, promuovere riunione di verifica è “amministrazione” del RnS. Costituiamoci, invece, in tutte le regione in uno stato permanente di missione, diffusione…». Dunque, missionarietà non significa conversione dei metodi, rinnovamento della pastorale o dei pastorali ma è conversione dei pastori, dunque dei cuori.

Ecco, allora, il sogno di Papa Bergoglio: la riforma delle strutture, dei linguaggi, degli stili affinché diventino “missionari”, per una pastorale più espansiva e aperta…, ponendo gli agenti pastorali in costante atteggiamento in “uscita” (E.G., n. 27). L’importante – come scrive Papa Francesco – è che vengano individuati comunitariamente i fini e i mezzi per raggiungerli, e che non si cammini da soli «in un saggio e realistico discernimento pastorale» (cf n. 33).

Se la Chiesa vuole essere “in uscita”, deve sentirsi in un “permanente pellegrinaggio”. E le Tende della misericordia, promosse nell’Anno giubilare trascorso, ne sono state un esempio, non solo in senso metaforico. Come affermato da Papa Francesco negli Auguri natalizi alla Curia Romana del dicembre scorso ogni opera di rinnovamento nella Chiesa non si attua con “nuovi uomini” ma con “uomini rinnovati”, “spiritualmente, umanamente e professionalmente”.

Salvatore+Martinez+Assemblea+2017

Ci sono alcune “resistenze” che ogni opera di rinnovamento incontra. Sono resistenze che possono presentarsi sotto diverse forme: resistenze aperte (nascono dalla buona volontà, dal dialogo e sono benedette secondo il pensiero del Papa); resistenze nascoste (cuori impietriti, impauriti, che vorrebbero cambiare tutto e poi lasciano tutto com’è); resistenze malevole (ispirate dal demonio, sono contrarie al bene comune). Dunque il Rinnovamento è un «delicato processo che deve essere vissuto con continuo discernimento, con evangelico coraggio, con ecclesiale saggezza, con attento ascolto, con tenace azione, con ferme decisioni, con tanta preghiera…».

Il Presidente ha poi riaffermato il concetto di “servizio” come conversione in chiava missionaria, partendo dalla espressione di Papa Francesco: Il Rinnovamento serve alla Chiesa (Stadio Olimpico, 2014).

Infine, il Presidente Martinez sintetizza in 7 punti, il concetto di responsabilità e sottolinea l’importanza della formazione all’interno del Rinnovamento.

E conclude poi il suo intervento ricordando don Dino Foglio (di cui ricorre l’11° anniversario dalla nascita al Cielo), padre Mario Panciera e con un pensiero del card. Suenens: «Credo alle sorprese dello Spirito Santo… Il Concilio pure… Perché l’immaginazione di Dio e il suo amore sarebbero oggi esauriti? …Sperare non è sognare, al contrario è il mezzo per trasformare un sogno in realtà. Felici coloro che osano sognare e che sono disposti a pagare il prezzo più alto perché il sogno prenda corpo nella vita degli uomini» (da “Lo Spirito Santo nostra speranza: una nuova Pentecoste?”, 1975)».

Daniela Di Domenico

(29.01.2017)