Anche quest’anno, per decine di volontari del RnS
e di Prison Fellowship Italia, per giornalisti, attori, cantanti, si sono
aperte le porte della Sezione femminile del Carcere romano di Rebibbia. Un
Natale diverso, un’atmosfera di festa e di fraternità quella che hanno potuto
respirare i 350 partecipanti (tra detenute, circa 300, il personale carcerario
e gli ospiti) a questo speciale “pranzo d’amore”. Il pranzo di Natale “stellato”
all’interno del carcere di Rebibbia è divenuto ormai una tradizione;
un’occasione unica per dare un volto alla speranza e alla giustizia sociale.
Moltissimi gli ospiti che, a Roma, hanno accolto il
nostro invito. Tra questi, i comici Michele la Ginestra, Nino Taranto, Marco
Passiglia e Francesca Di Cataldo. Amedeo Minghi ha acceso gli animi di
tutti i presenti cantando alcuni suoi più grandi successi. A servire ai tavoli,
anche l’attrice Linda Batista. A dirigere i numerosi sous chef, uno chef
“stellato”: Cristina Bowerman (2 forchette dal Gambero rosso e Stella
Michelin dal 2010). E se la Bowerman ha saputo soddisfare i palati, la
conduttrice televisiva Arianna Ciampoli, con simpatia e professionalità,
ha saputo riempire i cuori dei presenti di dolcezza e allegria.
“Alle detenute che pensano di aver ricevuto ‘qualcosa’,
voglio dire che siamo noi che abbiamo ricevuto la gioia della fraternità,
dell’amicizia e di essere una sola famiglia umana, al di là delle sbarre e al
di qua di tutte le nostre prigionie”, ha detto Salvatore Martinez,
presidente dell’Associazione RnS e della Fondazione Alleanza del RnS
Onlus. Poi, mostrando il cuore di stoffa donato dall’Azienda Coco Mat alle
detenute, Martinez si è augurato che in questo Natale le detenute “possano avere
cuori di carne e non di stoffa o di pietra; cuori che non siano lontani dal
bene; questa è l’opportunità – ha continuato il Presidente RnS - per scegliere
il bene e per decidere di cambiare vita”. Martinez ha poi sottolineato che “se
non si comprende l’importanza di una vera conversione, se non si intraprende la
strada del perdono di se stessi e di chi ci ha procurato del male, si rimarrà
sempre dei prigionieri”. Inoltre, ha voluto ricordare come la società civile, (rappresentata
per un giorno da artisti, attori, cantanti e volontari) “non si è dimenticata
dei detenuti, ma è entrata in Carcere per ricordare a tutti che ogni vita è
preziosa per Dio e che la dignità umana sempre merita non solo giustizia, ma
anche misericordia”.
“Ci tengo a sottolineare che tutto quello che
avete mangiato a pranzo rientra nel menù cucinato regolarmente nel mio
ristorante. Non ho voluto che fosse stata una cosa arrangiata”. Queste le
parole della chef Cristina Bowerman che si è augurata che questo pranzo
di Natale possa diventare un appuntamento fisso anche per lei e per il suo
staff. “Il cibo ha il grande potere di unire, creare relazioni e rinsaldare i
rapporti”.
Ad intervenire anche la direttrice del Carcere di
Rebibbia Ida Del Grosso che ha rivolto alle detenute un augurio speciale
per questi giorni di festa e ha poi ringraziato il Presidente Martinez e il Magistrato
di sorveglianza per avere reso possibile questa iniziativa.
Tra gli sponsor che hanno sostenuto l’iniziativa,
Coco Mat che ha
regalato dei piccoli cuori di stoffa profumati alla lavanda; l’Azienda agricola Biasiotto (BL) che
ha offerto bottiglie di vino spumante alle guardie della Polizia penitenziaria
e agli ospiti; l’Azienda Loison
Pasticcieri che ha donato i panettoni ai detenuti.
Daniela Di Domenico
Un ringraziamento speciale a quanti hanno contribuito all'organizzazione del pranzo di Rebibbia:
- Azienda Coco Mat
- Azienda agricola Biasiotto (BL)
- Azienda Loison Pasticcieri dal 1938
- GALLERIA FOTOGRAFICA