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A Rimini il musical "Figliol prodigo" 
Nell'ambito della Conferenza, lo spettacolo per il Giubileo dei carcerati
Musical Figliol Prodigo  - Clicca per ingrandire...

Dopo essere andato in scena, in una sorta di prove generali, in due serate aperte al pubblico il 26 e il 27 ottobre scorso all'interno della Casa di reclusione di Opera, il musical "Figliol prodigo" è sbarcato lunedì 31 ottobre, per la sua prima nazionale, al teatro Ermete di Rimini nell'ambito della 40ª Conferenza nazionale animatori. Nato per il Giubileo dei carcerati nell'Anno santo della misericordia, vede protagonisti tredici detenuti, di età compresa tra 35 e 55 anni, del reparto "Alta sicurezza", detenuti che devono scontare pene per reati gravi legati alla criminalità organizzata. Quattro di loro hanno partecipato al primo Progetto Sicomoro, cammino di riconciliazione tra vittime dei reati e carnefici attraverso cui Prison Fellowship Italia, progetto promosso dal Rinnovamento nello Spirito, realizza nelle carceri il grande tema della giustizia riparativa.

Il musical, liberamente ispirato alla parabola evangelica del Figliol prodigo (cf Lc 15, 11-32), è scritto e diretto da Isabella Biffi, in arte "Isabeau". Tra i brani che lo hanno ispirato, anche Grazie Padre buono di Daniele Branca, Edizioni RnS.

«Negli ultimi tempi - ha raccontato il direttore di Opera Giacinto Siciliano - i detenuti coinvolti hanno lavorato moltissimo, fino a otto ore al giorno, insieme a professionisti volontari. Il laboratorio del musical è nato dieci anni fa. Questo è il sesto spettacolo interpretato e vuole essere una testimonianza di come dal dolore possano scattare meccanismi di rinascita». La presidente di Prison Fellowship Italia, Marcella Reni, ricorda come i frutti del Progetto Sicomoro non siano straordinari solo per i detenuti, ma anche per le vittime.

Al centro del musical, patrocinato dal comune e dalla diocesi di Rimini, il tema del perdono espresso attraverso l'arte della musica, del canto, del ballo. Presenti in teatro l'assessore al comune di Rimini Mattia Morolli e il vescovo mons. Lambiasi che al termine ha detto: «Grazie, perché mi avete aiutato a capire meglio che "l'uomo non è il suo errore"». Fortemente voluto dal Rinnovamento, il musical - ha affermato Martinez concludendo la serata - ci insegna che «misericordia e giustizia si possono incontrare e abbracciare». Prossimi appuntamenti, il 2 novembre, al Teatro sociale di Brescia; l'8 novembre al carcere di Rebibbia, a Roma; il 9 all'auditorium di via della Conciliazione, sempre a Roma. «Dalle macerie del nostro passato - ha detto uno dei detenuti attori -stanno nascendo uomini nuovi».

Lucia Romiti

(01.11.2016)