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La vita comunitaria 
Simposi di approfondimento
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“La Chiesa... si consolidava e camminava nel timore del Signore e, con il conforto dello Spirito Santo, cresceva di numero” (cf At 9, 31) è il tema generale della seconda sessione pomeridiana, dedicata ai simposi di approfondimento. Dopo i simposi della seconda giornata della Conferenza animatori, dedicati al Seminario di vita nuova, in questa sessione spazio ai diversi aspetti della vita comunitaria.

Don Guido Maria Pietrogrande, consigliere spirituale nazionale del RnS, relatore del simposio “Come discernere e promuovere i carismi comunitari per una ministerialità carismatica”: «Secondo l’apostolo Paolo (cf Ef 4, 16), ogni battezzato che fa parte di una comunità ha una sua propria “energia” – il carisma – per l’edificazione della Chiesa e per l’estensione del regno di Dio sulla terra. Riconoscere questo carisma è compito del Pastorale di servizio insieme agli anziani di cammino. Il simposio vuole cogliere i criteri per il riconoscimento dei carismi, che derivano dalla parola di Dio, dal Magistero della Chiesa, dalla vita comunitaria fraterna e dai frutti di edificazione e di carità. Il simposio punta, inoltre, all’esercizio dei carismi in vista del sorgere di ministeri in risposta ai bisogni della vita della comunità, della Chiesa, della società».

Marcello Costantino, membro del Comitato regionale di servizio della Sicilia, e Rosetta La Rocca, coordinatrice della Comunità “Casa di Nazareth” della Diocesi di Palermo, relatori del simposio “Come articolare un cammino comunitario tra visione e progetto”: «Per essere parte di un tutto, in una logica di reciproco scambio e di accoglienza, di edificazione di un progetto comune, bisogna partecipare ed essere in comunione (koinonìa). Da ciò nasce la relazione con l’altro e al tempo stesso la responsabilità dell’altro. Diventa, quindi, un’esigenza radicarsi in un cammino di vita comunitario fondato su Atti 2, 42, poggiandosi, “assidui e perseveranti”, sui quattro pilastri, tratti distintivi di ogni comunità: formazione biblica, comunione fraterna, vita sacramentale, preghiere. Il progetto comunitario non è una programmazione di attività, è progetto di vita evangelica: costruire la comunità intorno a Cristo permette di superare le difficoltà e costruire unità».

Michele De Gregorio, consigliere nazionale designato RnS Puglia, relatore del simposio “Come sostenere la vita comunitaria nella condivisione dei beni spirituali e materiali”: «Il Servizio è condivisione e condividere è costruire la comunità, passando attraverso quel senso di appartenenza che ci fa sentire pienamente parte di un corpo dove ogni membro è indispensabile al corpo stesso. Provvedere alle necessità del proprio corpo, della realtà di cui si è parte o addirittura responsabili, è un dovere spirituale e materiale a cui nessuno può sottrarsi. È una scelta evangelica espressione di vera fede».

Francesco Bungaro, presidente nazionale Associazione Terapisti Cattolici (ATC), relatore del simposio “Come accompagnare i fratelli nel cammino ordinario di crescita e nei momenti di sofferenza e di prova personale”: «Il ruolo di chi si affianca ai sofferenti è di accompagnarli a Gesù, che sa qual è il bene per quella persona, conosce la sua vita, le ferite. L’ accompagnatore, oltre ad avere una maturità nel cammino umano e spirituale, deve avere capacità di discernimento e di ascolto per comprendere la persona sofferente. Un aspetto importante è la preghiera sui fratelli o intercessione per i sofferenti che, assieme all’intensificazione della vita sacramentale, rafforza la convinzione di non sentirsi soli nella prova, alimenta la speranza e apre nuovi orizzonti».

 

sintesi di Elsa De Simone 

(31.10.2016)