È di una bellezza infinita il vangelo di Luca che è
al centro della Messa per i volontari del Servizio, presieduta da don Guido
Maria Pietrogrande, consigliere nazionale RnS. “La scelta dei Dodici”, quei
Dodici che diventeranno amici fedeli e primi servitori di Cristo e che ci
ricordano l’importanza della chiamata a servire.
Tra i Dodici apostoli, san Simone e san Giuda Taddeo
(di cui ieri era la ricorrenza) le cui notizie che ci vengono date sono piuttosto
scarse. Di Simone sappiamo che era nato a Cana ed era soprannominato lo zelota,
forse per il suo carattere irruento e per la sua intransigenza. Prendendo
spunto dalla figura di Simone, don Guido Pietrogrande ci ricorda l’importanza
del vero zelo: diffondere la parola di Dio, che è bontà, misericordia, mitezza
e pazienza.
Conosciamo invece Giuda Taddeo attraverso gli Atti
degli apostoli: egli era magnanimo e, in parte, zelota anche lui. Ma ciò che ci
preme ricordare nella Messa per il servizio è la domanda che Giuda rivolge a
Cristo e dalla cui risposta viene svelata tutta la bellezza e la forza
dell’apostolato e del servizio: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti
a noi e non al mondo?» (Gv 14, 22). Il “segreto” di questa rivelazione
“riservata” inizialmente a pochi è «nell’immanenza di Dio Padre, Figlio e
Spirito Santo in noi, il permanere cioè di Cristo in noi, Cristo che ci ama,
Dio Padre che si dà appuntamento con il Figlio nell’amore dentro di noi, e in
noi si ritrovano e si parlano realizzando progetti di salvezza per l’umanità».
A noi giunge proprio l’«ansia di salvezza
dell’umanità» che è in Giuda; egli ci esorta a voler bene ai nostri fratelli,
attraverso alcune parole che possono essere considerate il fondamento del
servizio, del farsi prossimi a chi è in difficoltà: «Siate misericordiosi verso
gli indecisi e salvateli, strappateli dal fuoco» per poter realizzare il
rinnovamento spirituale dei fratelli e della Chiesa. Un Progetto senza dubbio
ambizioso, non semplice, che a volte potrà anche farci “scottare” le mani», ma
al quale ognuno dei presenti è stato chiamato direttamente da Dio.
A tutti noi, pochi fortunati a cui Dio ha rivelato
il suo Volto, il mandato di “allargare le tende”, di diffondere l’Annuncio di
salvezza, non da “facchini” ma da «affaticati di un amore grande che viene da
Dio».
Daniela Di Domenico