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Un Progetto ambizioso a cui contribuire 
La Santa Messa per i volontari del servizio
Messa servizio 2016 - Clicca per ingrandire...

È di una bellezza infinita il vangelo di Luca che è al centro della Messa per i volontari del Servizio, presieduta da don Guido Maria Pietrogrande, consigliere nazionale RnS. “La scelta dei Dodici”, quei Dodici che diventeranno amici fedeli e primi servitori di Cristo e che ci ricordano l’importanza della chiamata a servire.

Tra i Dodici apostoli, san Simone e san Giuda Taddeo (di cui ieri era la ricorrenza) le cui notizie che ci vengono date sono piuttosto scarse. Di Simone sappiamo che era nato a Cana ed era soprannominato lo zelota, forse per il suo carattere irruento e per la sua intransigenza. Prendendo spunto dalla figura di Simone, don Guido Pietrogrande ci ricorda l’importanza del vero zelo: diffondere la parola di Dio, che è bontà, misericordia, mitezza e pazienza.

Conosciamo invece Giuda Taddeo attraverso gli Atti degli apostoli: egli era magnanimo e, in parte, zelota anche lui. Ma ciò che ci preme ricordare nella Messa per il servizio è la domanda che Giuda rivolge a Cristo e dalla cui risposta viene svelata tutta la bellezza e la forza dell’apostolato e del servizio: «Signore, come è accaduto che devi manifestarti a noi e non al mondo?» (Gv 14, 22). Il “segreto” di questa rivelazione “riservata” inizialmente a pochi è «nell’immanenza di Dio Padre, Figlio e Spirito Santo in noi, il permanere cioè di Cristo in noi, Cristo che ci ama, Dio Padre che si dà appuntamento con il Figlio nell’amore dentro di noi, e in noi si ritrovano e si parlano realizzando progetti di salvezza per l’umanità».

A noi giunge proprio l’«ansia di salvezza dell’umanità» che è in Giuda; egli ci esorta a voler bene ai nostri fratelli, attraverso alcune parole che possono essere considerate il fondamento del servizio, del farsi prossimi a chi è in difficoltà: «Siate misericordiosi verso gli indecisi e salvateli, strappateli dal fuoco» per poter realizzare il rinnovamento spirituale dei fratelli e della Chiesa. Un Progetto senza dubbio ambizioso, non semplice, che a volte potrà anche farci “scottare” le mani», ma al quale ognuno dei presenti è stato chiamato direttamente da Dio.

 

A tutti noi, pochi fortunati a cui Dio ha rivelato il suo Volto, il mandato di “allargare le tende”, di diffondere l’Annuncio di salvezza, non da “facchini” ma da «affaticati di un amore grande che viene da Dio».

Daniela Di Domenico

(29.10.2016)