Nell’Anno Santo della Misericordia, il Consiglio Nazionale del RnS (CN),
da giovedì 1 settembre a domenica 4 settembre, si farà pellegrino in
terra di Moldova, visitando cinque città di questa Comunità ecclesiale a cui è
specialmente legato: Chisinau, Balti, Ribnita, Grigorauca, Cretoaia. Una missio ad gentes preparata
con il Vescovo Mons. Anton Cosa e
con il clero diocesano, per rinnovare il mandato ricevuto da san
Giovanni Paolo II in occasione dell’Udienza privata nel Trentesimo
del RnS in Italia, il 14 marzo 2002: «Desidero idealmente benedire il
progetto per il quale vi state prodigando e che proietta “fuori dal cenacolo” i
gruppi e le comunità del Rinnovamento nello Spirito con generoso slancio
missionario. Mi riferisco al sostegno che state fornendo all’Implantatio
Ecclesiae in Moldavia, costituendo una comunità missionaria legata alla Diocesi
di Chisinau».
Le giornate saranno cadenzate da momenti di formazione dedicati ai
sacerdoti e ai laici e da sessioni di evangelizzazione nelle parrocchie.
Inoltre, da animazioni spirituali in luoghi pubblici (ospedali, orfanotrofi,
ricoveri per anziani) e visite alle famiglie più povere nello spirito
giubilare.
A Chisinau il RnS ha un Centro missionario presso
il quale si alternano équipe che realizzano programmi di carattere spirituale e
sociale. In agosto, si è svolto un campus per giovani itinerante. Quattro
sono i Gruppi di RnS esistenti: “Madre del Buon Consiglio”, a Chisinau; “Sacro
Cuore di Gesù”, a Ribnita; due a Balti: “Pentecoste” e “Amici di Gesù”.
Il Presidente Martinez, a tal riguardo, ha dichiarato quanto segue: «Abbiamo
voluto testimoniare il valore missionario di questo Giubileo della misericordia
facendoci pellegrini in uno dei Paesi della nostra Europa più
scristianizzato, povero e impoverito, prima dal comunismo ora da un capitalismo senza anima. Il Consiglio
Nazionale del RnS, composto da 40 persone tutte presenti in Moldova per questa
speciale occasione, vuole così testimoniare il valore
della prossimità evangelica all’indirizzo di una Comunità
ecclesiale che abbisogna di grande aiuto apostolico. Giova ricordare che i
cattolici in Moldova sono lo 0,5% della popolazione, nella
stragrande maggioranza fatta di ortodossi non praticanti. Abbiamo a
cuore soprattutto i bambini e le famiglie, che mancano di adeguati programmi e
progetti di educazione al bene comune. E al contempo la trasmissione della
fede e la causa dell’ecumenismo spirituale, come profezia di speranza per
un’Europa che ha bisogno di ritrovare la propria identità cristiana. Vogliamo
essere segno di Chiesa
in uscita tra i più bisognosi della nostra Europa».
(01.09.2016)