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Siate portatori dell'acqua dello Spirito! 
Padre Raniero Cantalamessa parla al popolo del Rinnovamento
39a Convocazione nazionale RnS - Clicca per ingrandire...

Per narrare la misericordia di Dio, padre Raniero Cantalamessa usa la metafora del fiume che scorre dalla roccia della Trinità e che a tratti si trasforma in cascate, picchi di amore per l'uomo: L'Incarnazione, la Passione, la Pentecoste. Un fiume di misericordia in cui l'uomo può immergersi con una rinnovata decisione di fede, con un'improvvisa e personalissima presa di coscienza: Cristo si è immolato per me, «non c'è più nessuna condanna per chi è in Cristo Gesù, perché la legge dello Spirito mi ha liberato dalla legge del peccato e della morte» (cf Rm 8, 1-2). Il Predicatore della Casa pontificia interviene a Rimini con una relazione sul tema: "Va' nella tua casa, dai tuoi, annuncia la misericordia che il Signore ha avuto per te" (cf Mc 5, 19), e chiama con forza il Rinnovamento a quella che definisce «la sua specifica opera di misericordia: dar da mangiare agli affamati e da bere agli assetati. Noi - dice l'Anziano del Rinnovamento - non siamo certo dispensati dal fare la nostra parte per procurare cibo materiale e acqua da bere a chi ne ha bisogno, ma a noi è affidato in modo speciale il compito di soddisfare un'altra fame e un'altra sete presenti nel nostro Occidente secolarizzato».

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P. Raniero cita le parole di Dio al profeta Amos: «"Verranno giorni in cui manderò la fame nel paese; non fame di pane né sete di acqua, ma di ascoltare la parola del Signore"(cf v. 11). Magari - continua - arrivassero anche per noi giorni di questa fame e di questa sete! Il compito di annunciare oggi la misericordia è ancor più arduo. Non si tratta, infatti, solo di soddisfare la fame del pane di vita e la sete dell'acqua viva. Si tratta prima di tutto di farla sentire questa fame, di farla venire questa sete. La nostra, infatti, è una società di "anoressici" spirituali», e a questo proposito ripercorre il dialogo tra Gesù e la Samaritana, «che ha sete di amore, come il mondo intorno a noi». Un mondo «che cerca di soddisfare questa sete nel sesso, nel denaro, nell'apparire, e al quale Gesù dice con infinito amore: cerca altrove la felicità!». Ecco allora la vocazione del Rinnovamento, suscitare nell'uomo la fame e la sete di Dio: «Il compito che il Signore affida a voi - continua p. Raniero rivolgendosi al popolo del Rinnovamento - è essere portatori dell'acqua dello Spirito Santo a tutti gli assetati. Papa Francesco vi ha chiesto di condividere con tutti il dono dello Spirito: questo è il talento che non dobbiamo sotterrare! E non si tratta solo di dare la Preghiera di effusione nello Spirito, ma di aiutare a far penetrare lo Spirito Santo in ogni aspetto della vita cristiana, di incoraggiare l'esercizio dei carismi, di vivere la proclamazione che "Gesù è il Signore"». Proclamazione, spiega p. Raniero, che ha in sé la potenza «di un'energia nucleare e la cui riscoperta è il grande dono che lo Spirito, attraverso il Rinnovamento, ha fatto alla Chiesa. Diventiamo tutti allora - conclude il Predicatore marchigiano - ruscelli del grande fiume della misericordia di Dio, che rallegra la città di Dio».     

Lucia Romiti

 
 
 
 
 
  
(24.04.2016)