Oggi, 25 gennaio 2015, il card.
Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza
Episcopale Italiana, ha tenuto la sua prolusione di apertura del Consiglio
Episcopale Permanente della Cei, in programma a Roma fino al 27 gennaio.
Il presidente nazionale del RnS, Salvatore
Martinez, ha commentato le parole del card. Bagnasco:
«Siamo grati al
card. Angelo Bagnasco per le puntuali espressioni riportate sulle emergenze
spirituali e sociali che interessano la vita della nostra gente, a cui le
nostre Chiese e comunità sono chiamate a dare risposte capaci di ridestare nel
cuore del Paese una maggiore attenzione al bene comune, sempre più sfidato da
una coscienza civile dormiente - ha commentato il Presidente Martinez.
In un momento di crisi
dell'umano e di agitazione sociale come quello che attraversa il nostro Paese,
non possiamo poi non segnalare l'urgenza che richiede la tutela dell'istituto
familiare e del dono della vita. Per questo, in linea con il Cardinale
Presidente che parla del "dovere di rilanciare la voce della famiglia",
sosteniamo che nessuna ambiguità o alternativa possano darsi rispetto alla sua
identità naturale e alla sua dignità spirituale e sociale. Il Rinnovamento
nello Spirito Santo, espressione di un cattolicesimo di popolo, capillarmente
vicino alle famiglie, avverte il disagio crescente della gente dinanzi a un
dibattito pubblico che ostenta posizioni ideologiche contrastanti con gli
ideali della maggioranza degli italiani. Il deficit di "cultura della vita" e
di "prossimità generazionale" mina il più grande bene morale ed educativo di
cui l'umanità dispone, che è la famiglia. Ed è doloroso constatare
distinzioni e divisioni intorno a questo tema che non può diventare l' "a
prescindere" delle nostre politiche sociali, pena l'involversi di ogni forma di
progresso civile.
Da cristiani ribadiamo la
bellezza della famiglia nell'originalità dell'amore sponsale e filiale di cui
facciamo esperienza, specie nella gioia di condividere, di ospitare, di
generare fraternità e responsabilità. Crediamo che le famiglie debbano essere
"porta" di misericordia in questo Anno giubilare per tante altre famiglie che,
tra mille fatiche, chiedono diritto di cittadinanza al di là di ogni barriera
ideologica e culturale.
E crediamo inoltre nel valore
immisurabile della preghiera, la migliore arma di riconciliazione quando
l'unità spirituale di un popolo entra in sofferenza. Per questo, insieme ad
altre Associazioni e Movimenti, abbiamo inteso promuovere una Veglia Mariana
dedicata alle donne e alle madri "Porta un fiore a Maria... e lascia sbocciare la
verità!", in programma domani 26 gennaio 2016 a Roma nella Basilica di Santa
Maria Maggiore e in contemporanea in oltre venti Basiliche e Santuari mariani».