È di nuovo
festa a Rebibbia per oltre 250 detenute della Casa circondariale femminile più
popolosa d'Europa. Dopo la felice esperienza del 24 dicembre dello scorso anno,
"L'altra cucina per un pranzo d'amore" nata proprio a Rebibbia, torna
nel carcere romano e in simultanea a Casal del Marmo, Milano, Modena e
Palermo.
Dalle prime ore del mattino le detenute addette alla cucina sono
pronte per affiancare lo chef in arrivo con la sua squadra di aiuto cuochi.
Decine di volontari del RnS e di Prison Fellowship Italia iniziano a preparare
la lunghissima tavola che accoglierà centinaia di donne per l'ora di pranzo.
Cominciano ad arrivare anche artisti e ospiti del mondo dello spettacolo,
pronti a servire a tavola e ad animare il pranzo prenatalizio.
Il tempo scorre velocemente e in un attimo la tavola è
imbandita, le detenute sono sedute nel modo più ordinato possibile lungo il
corridoio, unico spazio possibile ad accogliere il pranzo.
È il momento della Compagnia del Bagaglino che precede la prima
portata. Martufello conduce e intrattiene, Carlo Frisi regala le sue migliori
imitazioni, Manuela Zero scalda il "pubblico" con famosi canti
tradizionali campani e Morgana Giovannetti balla e canta tra le detenute.
Tra una portata e l'altra dello chef di fama mondiale Heinz Beck
si susseguono ancora le esibizioni della cantante Sara Galimberti, del comico
Marco Capretti e le letture di Pamela Villoresi dai testi di Papa Francesco e
del teologo Bonhoeffer. È una vera festa e si respira un clima di gioia. Arriva
anche Luca Barbarossa per offrire alcuni dei suoi maggiori successi e cantare
insieme alle detenute famosissimi stornelli romani. Si ride, si canta, si
chiedono autografi: è un giorno diverso dagli altri.
Il Presidente Martinez passeggia tra i tavoli e saluta le
detenute, una per una, volto per volto. Infine ringrazia ricordando alle
detenute che "dove c'è una donna, c'è vita e c'è famiglia" e che si
"può essere liberi anche in un carcere mentre pensiamo a tante persone che
sono prigioniere nelle loro vite, nelle loro famiglie, anche fuori".
"Ognuna di voi è lo spazio di un miracolo d'amore, ognuna di voi non vale
l'errore che ha commesso. Solo la sofferenza ha il potere d'insegnarci questo e
di ridarci la giusta misura del nostro vivere condividendo la vita. Voi avete
il segreto della speranza e ci insegnate a sperare".
La direttrice del carcere Ida Del Grosso si mostra felice ed
entusiasta dell'iniziativa che torna ad ospitare "nuovamente e in maniera
amplificata rispetto allo scorso anno".
Infine l'applauso di dovere al maestro Beck che racconta di come
sia stato pronto ad aderire alla richiesta del RnS e di Prison Fellowship
Italia e con lui tutto il suo personale di fiducia. "Fuori ci sono braccia
aperte che vi aspettano", si rivolge alle ragazze.
E poi Isabella, alla quale restano 9 anni da scontare in
carcere, che decide di concedersi alle telecamere Rai per dire
"grazie" a chi le ha concesso questa possibilità di un contatto umano
e di festa fuori dall'ordinario. E ci racconta la gioia di poter esercitare un
mestiere in carcere, "perché così il tempo passa e la vita va
avanti". "Che lavoro fai, Isabella?". "Il muratore".
Sa già di dover riparare qualche danno dovuto al tran tran della festa.
Martina D'Onofrio