"Per rifare il tessuto sociale
urge proporre all'uomo una nuova cultura dell'interiorità"
Si è aperta oggi, 26 gennaio
2015, la sessione invernale del Consiglio episcopale permanente della
CEI, in programma a Roma fino al 28 gennaio. Salvatore Martinez,
presidente nazionale RnS, commenta la prolusione di apertura del card.
Angelo Bagnasco, arcivescovo di Genova e presidente della Conferenza
Episcopale Italiana:
«La prolusione del card.
Angelo Bagnasco traccia imprescindibili indicazioni pastorali, anche
in vista dei due importanti appuntamenti del 2015, il prossimo Sinodo
ordinario sulla Famiglia e il Convegno ecclesiale di Firenze. Al centro
dell'attenzione è il bene dell'uomo e la protezione della famiglia come
"baricentro esistenziale da preservare". Non possiamo non constatare che ci
troviamo di fronte ad un'umanità smarrita, orfana di un "principio spirituale
unificatore" della realtà. Un mondo complesso e disordinato, come sottolinea il
Cardinale Presidente che richiama l'attenzione sulle degenerazioni sociali
e ambientali, improntate a nuove forme di "colonizzazione ideologica",
che stanno affliggendo l'Europa e minacciano il nostro Paese. Il vuoto di
valori spirituali e morali che attraversa il nostro tempo sta
determinando una blanda e insufficiente tensione verso le virtù
sociali che alimentano il bene comune, quelle virtù che
manifestano la passione per la conversione personale e comunitaria, per il senso
del dovere, del sacrificio, della testimonianza. È tempo di svegliarsi dal
torpore che è sceso sulle nostre responsabilità educative. È urgente che
l'uomo torni a vivere in armonia con se stesso, con le nuove generazioni, con
le differenti visioni del mondo, con il creato, per impedire che questa nostra
terra sia sempre meno riflesso del cielo e l'uomo sempre meno riflesso del
divino. In accordo con le sollecitazioni che arrivano dal card. Bagnasco, il
Rinnovamento nello Spirito Santo continua a proporre per gli uomini del nostro
tempo il ritorno alla dimensione interiore e spirituale, spesso trascurate
perché ritenute anacronistiche e improduttive. Per rifare il tessuto sociale
delle nostre comunità, per un vero rinnovamento, occorre riproporre una
cultura dell'interiorità, che sia per ogni uomo autentica ricerca della verità
interiore, vissuta con lucidità, consapevolezza e senso critico, come offerta
di senso e supplemento d'amore per questa umanità impoverita e sofferente».
(26.01.2015)