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Papa Francesco alla Convocazione RnS
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Un canto, 52mila voci in coro più una, quella di Papa Francesco, per inneggiare e rendere grazie a Gesù, unico Signore della nostra vita. Un canto caro al Santo Padre che già nella sua Argentina cantava "El vive Jesus, el Señor", quando era referente episcopale del Rinnovamento carismatico nel suo Paese. E lui, il Vescovo di Roma, il Successore di Pietro, è lì al centro del palco con gli occhi chiusi, pienamente immerso in quel canto che si fa preghiera, mentre le mani protese al cielo si fanno accoglienti oltre che benedicenti. Il pomeriggio di Papa Francesco allo stadio Olimpico inizia nel preciso istante in cui a piedi varca l'ingresso principale del terreno di gioco: il Papa si emoziona alla vista di quella cornice di pubblico che lo attende festante. In quei novanta minuti non c'è spazio per la pausa tra il primo e secondo tempo, perché grande è la gioia del Rinnovamento tutto e il desiderio di mettersi in ascolto di Pietro. Il presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo Salvatore Martinez, assieme all'assistente nazionale RnS don Guido Pietrogrande, al presidente ICCRS Michelle Moran e al presidente CFCCCF Gilberto Gomes Barbosa, lo accolgono al suo arrivo.


Papa+Francesco+alla+Convocazione+RnS_027«Santo Padre, è evidente che qui non ci sono né Lazio, né Roma, né San Lorenzo. Qui c'è la squadra dei discepoli di Gesù, il nostro allenatore è lo Spirito Santo! Abbiamo un capitano, lei Santo Padre, che ci suggerisce strategie di gioco meravigliose: far scendere Gesù in campo»: con queste parole Salvatore Martinez rivolge il benvenuto a Papa Francesco, parlando a nome del Movimento e raccontando il lavoro e la preghiera di cui questa Convocazione ha necessitato. Dopo la lettura tratta dagli Atti degli apostoli sulla discesa dello Spirito Santo a Pentecoste, il brano è stato attualizzato attraverso la testimonianza di quattro rappresentanti di categorie sociali che indicano la multiforme bellezza del popolo di Dio. Un sacerdote, un giovane, una famiglia, una portatrice di handicap si sono succeduti, e per ciascuno di essi il Papa ha avuto una parola: «A voi, sacerdoti, dico solo una cosa: vicinanza a Gesù, come i discepoli erano vicini a Gesù, e vicinanza alla gente, al popolo di Dio che vi è stato affidato... Sarebbe triste se un giovane custodisse la sua gioventù in una cassaforte, diventerebbe vecchia nel peggior senso della parola. La gioventù va rischiata bene, con speranza, per scommetterla su cose grandi... Le famiglie sono la chiesa domestica, dove Gesù cresce nell'amore dei coniugi, nelle vite dei figli. Per questo il nemico attacca fortemente le famiglie, cerca di distruggerle, perché non vuole che l'amore sia lì. Dio la renda forte... I fratelli e le sorelle che soffrono, che hanno una malattia, sono unti dalla sofferenza di Gesù. Imitano Gesù nel momento difficile della croce. Grazie per la speranza che testimoniate, quella speranza che ci porta avanti cercando la carezza di Gesù».

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La categoria dei nonni, invece, è stata invocata dal Papa in un simpatico fuori programma: «Mancano i nonni! I nonni sono l'assicurazione della nostra fede. Gli anziani, come il buon vino, hanno la libertà dello Spirito Santo. Sono la saggezza della Chiesa». Poi il Santo Padre ricorda le radici del Rinnovamento, i documenti di Malines, il card. Leo Suenens; racconta di non aver subito apprezzato la spiritualità del Rinnovamento, ma di averlo amato successivamente. «Voi del Rinnovamento avete avuto un grande dono dal Signore perché, nati come corrente di grazia nella Chiesa e per la Chiesa, il Signore vi ha fatto parte del primo dono dello Spirito che è il dono di se stesso, che è amore che fa innamorare di Gesù. E questo amore cambia la vita». E poi, invitando tutti i responsabili a considerarsi innanzitutto "servi" e per questo in nessun modo più importanti del fratello accanto, ha esortato tutti a tornare all'annunzio del Vangelo e a farsi dispensatori della grazia di Dio. La gioia dei 52mila è esplosa, poi, nella "ola" e nel flash mob che, dagli spalti, tutti insieme hanno ballato come testimonianza dell'affetto e della vicinanza a Papa Francesco. Prima di andare via, il Santo Padre ha invitato il Rinnovamento tutto in Piazza San Pietro per festeggiare, nel 2017, il giubileo della nascita del Movimento: un invito che il Papa porge a tutti in pieno spirito ecumenico. Poi, la folla acclama il Santo Padre che, prima di lasciare lo stadio, fa il giro di campo come un capitano che dedica la vittoria al suo pubblico.

Elsa De Simone

 

 

 

(02.06.2014)