Caro Papa
Francesco,
Grazie,
di
avere accettato di guidare la Chiesa con lo stupore di un bambino, con la
saggezza di un nonno, con la paternità forte e sicura di chi è in Dio e con Dio
non ha paura e può tutto.
Grazie,
di
avere offerto la Tua vita per il Regno, nella docile e umile sottomissione allo
Spirito Santo, testimoniandoci il profilo kerygmatico e carismatico della
nostra fede.
Grazie,
di
averci insegnato che il volto di Dio è amore, le Sue viscere misericordia, la
Sua presenza gioia, la nostra terra lo spazio del dialogo e della fraternità.
Grazie,
di
averci ricordato che dirsi cristiani significa farsi evangelizzatori, a
qualunque costo, in qualunque luogo, con uno sguardo preferenziale per i poveri
e per gli ammalati, sino alle periferie più remote dell’esistenza umana.
Grazie,
di
avere riavvicinato l’Istituzione ecclesiale alla vita della gente, ai desideri
più profondi del popolo di Dio, all’attenzione di tanti lontani e non credenti.
Grazie,
di
avere voluto riportare al centro dei nostri pensieri la conversione dal male
che affligge la Chiesa e il mondo, la salvezza delle anime, la potenza della
preghiera di lode e di intercessione, l’entusiasmo della vita nuova che si
esperimenta incontrando Gesù.
Caro Papa Francesco,
oggi tutta la grande famiglia del
Rinnovamento nello Spirito, in preghiera concorde, ringrazia il Padre del Cielo
per Te, per il Tuo ministero pontificio, per questo “anno di grazia del Signore” (Lc 4, 19), per questo tempo
pentecostale in cui l’amore si moltiplica e tutto vince.
Grazie,
di
avere accettato di presenziare alla nostra XXXVII Convocazione allo Stadio
Olimpico di Roma. Quanta attesa, quanta gioia e quanta voglia di comunione con
Te è nell’animo di tutti. Ti aspettiamo, come i figli attendono un padre.
Auguri, Papa Francesco!