Si chiude in questi giorni la Campagna per la Vita
"Uno di noi", a difesa dell'embrione umano, promossa dal Comitato
Europeo OneofUs in ogni stato dell'Unione Europea. Una raccolta di firme alla
quale hanno aderito milioni di cittadini europei, attraverso le varie modalità
e iniziative predisposte dai vari comitati organizzativi nazionali.
Grazie al
Trattato di Lisbona, entrato in vigore nel 2009, esiste la possibilità di
presentare iniziative popolari per la richiesta della garanzia e della
protezione di diritti da parte della Commissione europea: il Comitato europeo è
nato nel marzo 2012 per richiedere "l'esplicita protezione giuridica della
dignità e del diritto alla vita di ogni essere umano fin dal concepimento nei
settori di competenza dell'Ue nei quali tale protezione risulta di particolare
rilievo". Concretamente, l'iniziativa chiede all'Ue di introdurre un divieto
e porre fine al finanziamento di attività di ricerca, aiuto allo sviluppo e
sanità pubblica che presuppongano la distruzione dell'embrione umano.
Oggi, lunedì 10 novembre, sono state depositate le firme
raccolte in Italia presso il Ministero dell'Interno, sia nella versione
cartacea che in quella online. All'appello italiano, firmato, tra i primi, dal
presidente nazionale RnS, Salvatore Martinez, insieme a esponenti di altre
associazioni e Movimenti, hanno aderito 533.591 cittadini con la firma in
versione cartacea e 97433 in modalità online, con un totale di 631.024 firme
che superano il quorum necessario imposto dalla legge europea per l'Italia.
Anche il quorum complessivo europeo di un milione di firme totali nonché quello
della necessità del raggiungimento del risultato minimo per 7 paesi è stato
raggiunto.
Il Rinnovamento ha promosso favorevolmente l'iniziativa
nella Convocazione nazionale di Rimini, in tutte le piazze toccate dal progetto
10 Piazze per 10 Comandamenti, attraverso i propri canali mediatici come il
sito e la rivista Rinnovamento, in tutti i Gruppi e le Comunità. Il Presidente
Martinez ha rappresentato il Movimento in eventi istituzionali di promozione
dell'Iniziativa come la conferenza stampa di Strasburgo del 2 scorso alla
presenza degli europarlamentari Carlo Casini e Jaime Mayor Oreja, della portavoce del Comitato italiano di UnoDiNoi Maria Grazia Colombo, di Carlo Costalli (presidente Mcl).
Dopo il deposito delle firme, il Governo italiano ha a
disposizione 3 mesi di tempo per la verifica dell'autenticità; a seguire l'Ue
avrà altri 3 mesi di tempo prima di esprimere giudizio sull'iniziativa, una
delle poche a superare il quorum in Europa (le uniche altre due sono relative
all'acqua potabile e al divieto della vivisezione sugli animali). La battaglia
non è ancora finita e la campagna Uno di Noi ha bisogno di ulteriore sostegno e
di non essere dimenticata in questi prossimi mesi.
(11.11.2013)