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Comunione ed evangelizzazione nel RnS 
La relazione d’indirizzo Mario Landi
37a Conferenza Nazionale Animatori - Mario Landi - Clicca per ingrandire...

Nell’ultima giornata della Conferenza, Mario Landi affronta e approfondisce le conseguenze concrete e i “costi” della scelta del Rinnovamento di vivere in comunione. «La comunione – afferma - è un fatto concreto e, come tale, ha bisogno di azioni e comportamenti concreti». E il costo più alto della nostra comunione è stato già pagato da Gesù sulla croce. Come la Chiesa, tutti coloro che sono chiamati a intraprendere un cammino di evangelizzazione devono cominciare evangelizzando prima di tutti se stessi. L’evangelizzazione è intimamente connessa alla conversione pastorale. Dunque, anche il Rinnovamento, nella sua missione evangelizzatrice, deve convertirsi e lasciarsi cambiare dalle novità dello Spirito. Lo Spirito Santo agisce principalmente in tre modi: attraverso le novità, l’armonia e la missione. E per il RnS evangelizzare se stesso implica: un fondamento spirituale (effusione pentecostale e vita spirituale), un fondamento biblico (un cammino di fede fondato sulla parola di Dio, la Tradizione e il Catechismo della Chiesa cattolica); un fondamento ecclesiale (vita fraterna e sacramentale). Obiettivo dei nostri gruppi e comunità è il raggiungimento della santità che si esprime attraverso la martirìa, cioè la testimonianza di una vita autenticamente cristiana.

Il RnS attua un piano per la “nuova evangelizzazione” inizialmente  motivando, indirizzando e capacitando animatori e responsabili sulla visione fondamentale, che è quella di esistere per evangelizzare attraverso il Seminario di vita nuova, l’esperienza dell’Effusione, la partecipazione alla Preghiera comunitaria carismatica settimanale.

Bisogna quindi verificare e riaffermare l’identità carismatica dei gruppi e delle comunità a partire dalla preghiera comunitaria; evitare lo scadimento di questa in forme rituali di stampo devozionistico derivate da altre esperienze; evitare di cadere in forme pseudospiritualistiche di gruppi lontani dai luoghi di conversione.

A queste caratteristiche, il Coordinatore ha aggiunto numerosi tratti fondamentali della vita e dell’identità dei gruppi e delle comunità del RnS, senza i quali non può essere riconosciuto il ruolo di responsabilità e adesione al Movimento. «C’è bisogno di un fondamento carismatico dell’impegno all’interno del Movimento – continua Landi – cioè di un carisma di governo e non di animazione». Noi infatti abbiamo accolto un’eredità – aggiunge – e la nostra responsabilità è che, nella fedeltà ecclesiale, consegniamo a chi verrà in futuro il Rinnovamento nello Spirito e non le nostre opere». Comunicazione, testimonianza, unità, partecipazione e condivisione alla base, dunque, della comunione.

Mario Landi conclude la sua relazione con le parole di Papa Francesco: «La Chiesa deve uscire per le strade, nelle periferie, anche se può rischiare di avere un incidente. Ma io vi dico: preferisco mille volte una Chiesa incidentata, e non una Chiesa ammalata».

Daniela Di Domenico

Allegati:

(03.11.2013)