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Qui è il tuo trono, Signore! 
Preghiera comunitaria carismatica
37a Conferenza Nazionale Animatori - Preghiera comunitaria carismatica - Clicca per ingrandire...

«Questa mattina, come con Lazzaro, il Signore vuole togliere le nostre bende e fasciare tutte le nostre ferite». Questa l’esortazione iniziale da parte dell’équipe che anima oggi la preghiera comunitaria carismatica, in apertura alla terza e ultima giornata della Conferenza nazionale animatori. L’assemblea dà il benvenuto a Gesù invocando il suo nome, benedicendo colui che ha visitato, ammaestrato e benedetto in questi giorni i responsabili e gli animatori riuniti a Rimini. «Io sono il Dio di Abramo, di Isacco e di Giacobbe, io sono il Dio dei viventi e non dei morti», a questa proclamazione, con animo umile, l’assemblea riconosce la Signoria di Gesù: «Mio Signore e mio Dio». La preghiera continua invocando lo Spirito Santo su tutte le debolezze e le difficoltà personali, con lo sguardo rivolto solo al Signore e al suo Spirito: «Tu sei il vento che spazza via ogni angoscia e impurità per portare una nuova primavera nella nostra vita». Dopo un intenso canto in lingue, risuona nell’assemblea una parola profetica: «Allora si avvicinò a lui uno degli scribi che li aveva uditi discutere e, visto come aveva ben risposto a loro, gli domandò: «Qual è il primo di tutti i comandamenti? Gesù rispose: "Il primo è: Ascolta, Israele! Il Signore nostro Dio è l'unico Signore; amerai il Signore tuo Dio con tutto il tuo cuore e con tutta la tua anima, con tutta la tua mente e con tutta la tua forza. Il secondo è questo: Amerai il tuo prossimo come te stesso. Non c'è altro comandamento più grande di questi”. Lo scriba gli disse: "Hai detto bene, Maestro, e secondo verità, che Egli è unico e non vi è altri all'infuori di lui;  amarlo con tutto il cuore, con tutta l'intelligenza e con tutta la forza e amare il prossimo come se stesso vale più di tutti gli olocausti e i sacrifici". Vedendo che egli aveva risposto saggiamente, Gesù gli disse: "Non sei lontano dal regno di Dio”» (Mc 12, 28-34).

La Parola di Dio  è un evidente richiamo all’amore, «non può esserci gioia senza amore, né pace senza amore, non può esserci futuro e comunione senza amore, né Rinnovamento nello Spirito senza amore» viene evidenziato dal palco. E questo amore si fa subito preghiera, intercessione, gli uni per gli altri.  Preghiera per rinnovare l’amore di Dio su tutti gli organi pastorali a tutti i livelli. Si esorta alla riconciliazione. Si prega insieme responsabili e pastorali perché ci sia nuovo zelo, nuova gioia, un nuovo sguardo: quello di Gesù. Si invitano i responsabili a pregare sui propri pastorali affinché possa discendere su di loro un nuovo spirito di discernimento, di consiglio. Una nuova unità, una nuova carità e autorità, che viene dall’obbedienza. Si prega infine su coloro che hanno un servizio, un ministero. «Solo nel nome di Gesù è possibile servire. Il mondo ha sete di Dio e siamo noi che dobbiamo portare l’acqua viva della sua grazia» afferma l’équipe di animazione. Un’ultima Parola profetica sigilla questo intenso e proficuo tempo di preghiera: «Così dice il Signore:  "Il cielo è il mio trono, la terra lo sgabello dei miei piedi. Quale casa mi potreste costruire? In quale luogo potrei fissare la dimora» (Is, 66-1). «Qui è il tuo trono, Signore – rispondono animatori e responsabili ad una sola voce -,  e noi te lo restituiamo».

Francesco Storino

 

(03.11.2013)