L'evangelizzazione deve raggiungere soprattutto quei luoghi in cui sembra più difficile incontrare Dio. Tra questi, lo sport, l'arte, lo spettacolo, la creatività, ambiti che caratterizzano il più vasto campo del tempo libero. «Sarebbe impensabile immaginare che Dio è più presente nelle sagrestie piuttosto che in una mostra d'arte o in altri ambiti», ha detto Piero Sebastiano, coordinatore regionale della Lombardia, che ha introdotto il Simposio e le testimonianze che sono seguite. «Dio ha fatto il mondo e tutto ciò che contiene» (cf At 17, 24) - ha poi aggiunto - e, di conseguenza, egli è ovunque.
Poi, Sebastiano ha presentato le testimonianze.
Loredana (del gruppo Liberazione e guarigione di Napoli) ha raccontato come l'incontro di pochi fratelli con un sacerdote camilliano, 33 anni fa, si sia trasformato nella formazione di un'Associazione di volontariato a sostegno e per la preghiera all'interno degli ospedali. Prima nella Cappella del Policlinico di Napoli, poi nell'ospedale Monaldi della stessa città, l'Associazione è diventata una mano tesa verso chi è bisognoso di cure, di un aiuto o anche solo di qualcuno che possa ascoltarlo. Condizione necessaria per far parte dell'Associazione è frequentare un corso di preparazione, che è poi il Seminario di vita nuova.
Diego (dalla Puglia) ha condiviso l'idea nata da Donato Sciannameo, di un "prayer bus", un pullman di preghiera che organizza pellegrinaggi presso santuari religiosi per persone che non appartengono al RnS. Durante il viaggio in pullman, "inaspettatamente", oltre alla preghiera carismatica e ai canti, viene proposta ai partecipanti una catechesi, dei filmati, ecc. Insomma, un vero e proprio ritiro che si svolge all'interno del pullman.
Rossella, della provincia di Napoli, ha descritto con entusiasmo e passione la nascita, nel 2004, del Bethlehem cafè, la "casa del pane", dove poter consumare un buon caffè e, nello stesso tempo, evangelizzare condividendo la parola di Dio e offrendo la possibilità di acquistare testi delle Edizioni del RnS. «Non dobbiamo avere vergogna di annunciare il Vangelo», ha detto Rossella con determinazione e forte senso di appartenenza al Movimento.
Alcuni giovani della diocesi di Pozzuoli hanno testimoniato la loro esperienza di evangelizzazione nel carcere di Pozzuoli e in quello di Nisida. Ogni sabato, ormai da anni, questi ragazzi si impegnano ad animare la Celebrazione eucaristica e la preghiera all'interno del carcere.
Infine, Antonio (dalla Sicilia) ha dimostrato come, anche nell'espressione della propria creatività e arte, si possa comunicare Dio e il Vangelo. «Del resto, un creativo non può che lavorare con il Creatore», ha detto sorridendo. Proprio la semplicità e l'ascolto sono luoghi della creatività e «lo svuotamento che facciamo dentro di noi lascia spazio al Signore».

Daniela Di Domenico