"(Bisogna) dire all'uomo di oggi che non si può fare a meno di Gesù Cristo. Di questo bisogna essere testimoni credibili": con grande emozione mons. Rino Fisichella, presidente del Pontificio consiglio per la promozione della nuova evangelizzazione, ha accolto l'arrivo di Papa Francesco dinanzi a una Piazza San Pietro gremita ben oltre la sua capienza. Erano previste 120.000 persone, sono più del doppio (stimate 250.000 presenze) quelle giunte a Roma per ricevere l'abbraccio del Santo Padre. Nella giornata dedicata ai movimenti, nuove comunitá, associazioni e aggregazioni laicali, il colonnato di Piazza San Pietro non riesce a contenere la moltitudine di bambini, giovani, adulti, anziani, accorsi da tutto il mondo per incontrare il Successore di Pietro. Il cammino del colorato e vario popolo cattolico inizia nelle prime ore del mattino, con il pellegrinaggio alla tomba di Pietro già dalle 7. La Piazza viene poi preparata per accogliere tutti: oltre due ore sono servite al servizio d'ordine per smaltire il flusso di pellegrini agli ingressi di Piazza San Pietro, prima di dare il via a un pomeriggio di festa. Canti e testimonianze - per il Rinnovamento, Luciana Leone ha avuto il coordinamento dell'intera Veglia, della regia, della stesura dei copioni, delle testimonianze, della scelta dei canti, del grande coro e dell'orchestra che ha curato l'animazione della Giornata, in seconda collaborazione con le altre realtà ecclesiali - si succedono a partire dalle 16, ma è alle 17.30 che la Piazza esplode: dal colonnato fa capolino la papamobile con Papa Francesco, che per ben trenta minuti percorre la Piazza per portare il suo sorriso a tutti.

La processione del quadro di Maria Salus Populi Romani - tra gli altri, un giovane del RnS ha portato l'icona - e l'ascolto della parola di Dio introducono due testimonianze: quella di John Waters, scrittore ed editorialista, e del pakistano Paul Bhatti, medico e fratello del ministro per le minoranze, Shabaz, ucciso nel 2011. Al termine di questo tempo, Papa Francesco ha risposto ad alcune domande rivoltegli da rappresentanti delle realtà laicali presenti: una coordinatrice diocesana del Rinnovamento dal sagrato ha posto al Santo Padre una delle quattro domande. È in questo momento che il Vescovo di Roma parla al popolo di Dio, in una riflessione che fa calare un profondo e attento silenzio sulla Piazza, spezzato dagli applausi che i 250.000 non hanno certo lesinato a Papa Francesco. "Gesù ci aspetta, sempre: quando noi lo cerchiamo lui è giá lì ad attenderci... Gesù prima di tutto, prima di ogni organizzazione ed efficienza! Siamo veri evangelizzatori se ci lasciamo guidare da Gesù: è lui il nostro leader... Evangelizziamo con la coerenza della nostra vita! Non possiamo fare i cristiani "inamidati", dobbiamo toccare con le nostre mani la carne di Cristo, le povertà che sono nel mondo... La Chiesa non deve restare chiusa ma deve andare fuori, alle periferie dell'esistenza!": sono questi alcuni passaggi di un discorso che ha riempito il cuore dei presenti di quella speranza sempre viva che è Gesù, a cui la Piazza ha rivolto l'ultimo coro dopo la benedizione del Pontefice. Sul sagrato, i rappresentanti di tutti i Movimenti hanno poi salutato il Santo Padre: a nome del Rinnovamento il presidente nazionale Salvatore Martinez e Luciana Leone hanno salutato il Papa con il baciamano.  

Al termine dell'incontro con Papa Francesco, il Rinnovamento si è ritrovato nella chiesa San Gregorio VII per vivere il Roveto ardente per invocare lo Spirito sul Movimento, sulla Chiesa, sul mondo.

Elsa De Simone