
Come di consueto, è dedicata ai volontari del
Servizio la giornata che precede l’inizio della Convocazione nazionale. Nella
sala della Fiera riminese che ospita la Santa Messa per tutti coloro che hanno
scelto di partecipare alla Convocazione da “servitori”, neanche una sedia
vuota. Sono circa 460 e in viso esprimono un entusiasmo e una gioia contagiosi,
soprattutto coloro che sono giunti a Rimini per la prima volta nella veste di
“volontari”. E non sono pochi!
A tutti loro, Gesù, appena risorto dai morti, si
manifesta attraverso le parole del Vangelo secondo Giovanni, come spiega in
modo assai efficace don Guido Maria Pietrogrande, consigliere nazionale RnS:
come sulle rive del Lago di Tiberiade, Gesù si rivela per la terza volta ai suoi
discepoli; e, come con loro, ci invita a consumare del pesce e del pane che lui
stesso ha fatto trovare sulla brace.
Come il pesce appena pescato miracolosamente dai
discepoli di Cristo, anche il lavoro di tutti i volontari è il frutto di una
preziosa cooperazione; è il prodotto dell’unità, di forze coese e del
sentimento di amore che ci fa riconoscere che “Gesù è il Signore”.
«Siete una bellissima profezia del Signore», ha
detto don Guido rivolgendosi ai volontari. Egli, per primo, come tutti voi, è
venuto tra gli uomini non per essere servito ma per servire. E come Gesù, anche
coloro che sono qui sono stati scelti da Dio per servire i fratelli e la
Chiesa in questa Convocazione giubilare. «Con quale forza, con quale potere
fate tutto questo?», ha chiesto provocatoriamente don Guido Pietrogrande,
richiamando la lettura degli Atti degli Apostoli. «Nel nome di Gesù» è la
risposta, perché quella di Gesù è una forza umile; è la solidità della “pietra
angolare”. Gesù è il potere e la forza della croce di Colui che ha vinto la morte con la vita eterna.
Ogni volontario, ogni umile servo di Cristo ha,
dunque, la responsabilità di far correre la Parola, di diffonderla e seminarla
in ogni angolo della terra.
«Buona servizio, allora – ha concluso don Guido
-, buon lavoro. Tutti siamo uniti da un obiettivo comune: servire i fratelli e
le sorelle in Cristo».
Daniela Di
Domenico