Una
sola vocazione: missione ed evangelizzazione
(mons.
Onesimo Cepeda Silva)
La
teologia ci parla della missione del Padre, della missione
del Figlio e di quella dello Spirito. Noi siamo fatti a
immagine e somiglianza di Dio, perciò ognuno di noi
ha una missione che deve compiere nel mondo. Ad Adamo Dio
disse: «Mantieniti nella terra come mio vicario e
riempila» (cf Gen ], 22). Ossia la terra non era di
Adamo, ma possesso di Dio. A Noè disse: «Fai
l'arca» (cf Gen 6, 14). Immagino Noè mentre
stava costruendo l'arca, e non c'era pioggia... Fare la
volontà di Dio nella nostra missione implica sempre
un rischio, a volte implica anche che ci prendano per matti.
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Lo
stesso san Paolo parla della follia di Cristo, della follia della
croce (cf 1 Cor 1, 18) e lui stesso corre il rischio della sua
missione. «Vai e predica a tutto il mondo. Vai a predicare
che io sono vivo e che sono il Signore». E san Paolo va,
riceve bastonate, affonda tre volte e incorre nel pericolo di
ladri. Nella Lettera agli Efesini san Paolo dice: «Benedetto
sia il Signore, Dio della misericordia, perché ci ha scelto
prima ancora di tutti i secoli, perché siamo santi e immacolati
nel Signore; e ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale
in Cristo, perché svolgiamo la nostra missione» (cf
Ef 1, 3-4)
E la nostra missione è quella che ci dà il Signore:
«Andate e predicate la mia parola» (cf Mc 16, 15);
andate e predicate al mondo che il Padre vi ama; andate e predicate
nel mondo che io sono morto sulla croce per voi. Ma non sono rimasto
lì, sono vivo, e sono il Signore, sono il salvatore, «colui
che rimarrà con voi fino all' ultimo giorno del mondo»
(cf Mt 28, 20). Abbiate fiducia perché lui è con
voi. Noi, come Chiesa abbiamo catechizzato, catechizziamo... ai
piccoli insegniamo i dieci comandamenti, il Credo, le preghiere,
ma non insegniamo mai loro che c'è un Padre nel cielo che
li ama!
Insegniamo che c'è un Padre che li castiga se si comportano
male. Quindi abbiamo paura di Dio, ma quando ne abbiamo paura,
ci allontaniamo da lui.
E non possiamo allontanarci da Dio, al contrario dobbiamo avvicinarci
!
Cristo è venuto a insegnarci che abbiamo un Padre nel cielo
che perdona, che ama e che ci sta aspettando con le braccia aperte.
Cristo è venuto per mostrarci che: «Il Padre ha amato
tanto il mondo da donare il suo unico Figlio, perché il
mondo non perisca, ma abbia vita, e in abbondanza» (cf Gv
3, 16). é questo che dobbiamo gridare al mondo, prima di insegnare
i dieci comandamenti !
Oggi il Signore risponde con gli stessi mezzi con i quali rispondeva
nel Vangelo: viene a liberare i poveri, a dare la vista ai ciechi,
a far camminare chi non poteva liberare i prigionieri, e a rompere
le catene del demonio (cf Lc 4, 18), perché possiamo vivere
nella libertà di Dio. E questo è quello che noi
dobbiamo fare sempre.
Per questo io vi invito ad "arrischiarvi" nel Signore.
La vita è un rischio. Ma il rischio di viverla con Cristo
vale la pena.
Andate nei vostri paesi. Andate nella vostre città. Andate
dai vostri vescovi. E dite loro che Dio li ama, che Cristo è
vivo, che è il Signore! Per questo devono "correre
il rischio" di vivere per lui: perché è l'unica
condizione per vivere veramente. L'unico mondo che vale è
quello di Cristo.
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