rivista di maggio-giugno 2000


 

 

Una sola vocazione: missione ed evangelizzazione


(mons. Onesimo Cepeda Silva)

 

La teologia ci parla della missione del Padre, della missione del Figlio e di quella dello Spirito. Noi siamo fatti a immagine e somiglianza di Dio, perciò ognuno di noi ha una missione che deve compiere nel mondo. Ad Adamo Dio disse: «Mantieniti nella terra come mio vicario e riempila» (cf Gen ], 22). Ossia la terra non era di Adamo, ma possesso di Dio. A Noè disse: «Fai l'arca» (cf Gen 6, 14). Immagino Noè mentre stava costruendo l'arca, e non c'era pioggia... Fare la volontà di Dio nella nostra missione implica sempre un rischio, a volte implica anche che ci prendano per matti.

Lo stesso san Paolo parla della follia di Cristo, della follia della croce (cf 1 Cor 1, 18) e lui stesso corre il rischio della sua missione. «Vai e predica a tutto il mondo. Vai a predicare che io sono vivo e che sono il Signore». E san Paolo va, riceve bastonate, affonda tre volte e incorre nel pericolo di ladri. Nella Lettera agli Efesini san Paolo dice: «Benedetto sia il Signore, Dio della misericordia, perché ci ha scelto prima ancora di tutti i secoli, perché siamo santi e immacolati nel Signore; e ci ha benedetti con ogni benedizione spirituale in Cristo, perché svolgiamo la nostra missione» (cf Ef 1, 3-4)
E la nostra missione è quella che ci dà il Signore: «Andate e predicate la mia parola» (cf Mc 16, 15); andate e predicate al mondo che il Padre vi ama; andate e predicate nel mondo che io sono morto sulla croce per voi. Ma non sono rimasto lì, sono vivo, e sono il Signore, sono il salvatore, «colui che rimarrà con voi fino all' ultimo giorno del mondo» (cf Mt 28, 20). Abbiate fiducia perché lui è con voi. Noi, come Chiesa abbiamo catechizzato, catechizziamo... ai piccoli insegniamo i dieci comandamenti, il Credo, le preghiere, ma non insegniamo mai loro che c'è un Padre nel cielo che li ama!
Insegniamo che c'è un Padre che li castiga se si comportano male. Quindi abbiamo paura di Dio, ma quando ne abbiamo paura, ci allontaniamo da lui.
E non possiamo allontanarci da Dio, al contrario dobbiamo avvicinarci !
Cristo è venuto a insegnarci che abbiamo un Padre nel cielo che perdona, che ama e che ci sta aspettando con le braccia aperte.
Cristo è venuto per mostrarci che: «Il Padre ha amato tanto il mondo da donare il suo unico Figlio, perché il mondo non perisca, ma abbia vita, e in abbondanza» (cf Gv 3, 16). é questo che dobbiamo gridare al mondo, prima di insegnare i dieci comandamenti !
Oggi il Signore risponde con gli stessi mezzi con i quali rispondeva nel Vangelo: viene a liberare i poveri, a dare la vista ai ciechi, a far camminare chi non poteva liberare i prigionieri, e a rompere le catene del demonio (cf Lc 4, 18), perché possiamo vivere nella libertà di Dio. E questo è quello che noi dobbiamo fare sempre.
Per questo io vi invito ad "arrischiarvi" nel Signore. La vita è un rischio. Ma il rischio di viverla con Cristo vale la pena.
Andate nei vostri paesi. Andate nella vostre città. Andate dai vostri vescovi. E dite loro che Dio li ama, che Cristo è vivo, che è il Signore! Per questo devono "correre il rischio" di vivere per lui: perché è l'unica condizione per vivere veramente. L'unico mondo che vale è quello di Cristo.