rivista di maggio-giugno 2000


 

 

Il dono dell'unità


(a cura della redazione)

 

Nel corso del grande Raduno carismatico si è svolto un evento diportata storica: una Celebrazione ecumenica che ha visto la partecipazione di autorevoli rappresentanti di Chiese cristiane. Una serata memorabile, nel corso della quale, si può dire, sia stata scritta una nuova pagina dell'ecumenismo nella Chiesa.

Il movimento pentecostale-carismatico è un dono straordinario che lo Spirito Santo ha elargito a tutte le Chiese cristiane nell'ultimo secolo. Milioni di cristiani hanno sperimentato la stupefacente potenza dello Spirito e dei suoi doni!
Innumerevoli persone, in ogni parte del mondo, hanno riscoperto la fede, il gusto della preghiera, la forza e la bellezza della parola di Dio, traducendo tutto ciò in un generoso servizio alla missione della Chiesa.
Si tratta del movimento missionario che registra la più consistente crescita nel mondo: nell'ultimo secolo ha avuto un aumento da zero a oltre seicento milioni di persone. A ragione, quindi, può essere definito il più grande movimento di risveglio e di rinnovamento nella storia del Cristianesimo!
In occasione del Raduno mondiale della grande famiglia del Rinnovamento carismatico cattolico si sono ritrovati insieme cristiani di differenti tradizioni ecclesiali: evangelici, pentecostali, protestanti, carismatici, orientali, riformati, luterani, non denominazionali, anglicani, mennoniti, battisti... - che stanno sperimentando l'azione dello Spirito Santo nella loro vita e in quella della loro comunità di appartenenza.
Essi hanno condiviso con i cattolici i doni dello Spirito Santo ma, soprattutto, hanno vissuto l'anelito per l'unità della Chiesa, tenacemente implorato da Gesù al Padre: «perché il mondo creda» (Gv 17, 21). Tutto ciò corrisponde, anche, al grande desiderio del Santo Padre, più volte manifestato a tutte le Chiese cristiane, di ritrovarsi insieme, in occasione del duemillesimo compleanno di Gesù, se non del tutto uniti, almeno un po' meno divisi. E Giovanni Paolo II - attraverso un messaggio autografo - non ha fatto mancare un "cordiale saluto" agli ospiti ecumenici presenti a Rimini.

Alla Celebrazione ecumenica, svoltasi la sera di domenica 30 aprile, hanno partecipato: Mar Bawai Soro, vescovo assiro della diocesi della California occidentale (USA); mons. Giuseppe Chiaretti, presidente della Commissione episcopale CEI per l'ecumenismo e il dialogo, arcivescovo di Perugia-Città della Pieve; Gaetano Sottile, presidente dell'Alleanza evangelica italiana; Peter Dippl, co-presidente della European charismatic consultation, da Berlino (Germania); e il reverendo Graham Dow, vescovo anglicano della diocesi di Willesden (Gran Bretagna).

Momento culminante della serata è stata la processione ecumenica alla quale hanno preso parte anche i vescovi cattolici presenti al grande Raduno e guidati dal card. Alfonso Lòpez Trujillo, presidente del Pontificio consiglio per la famiglia.
Una grande croce lignea - che simboleggiava il cammino ecumenico delle Chiese verso l'unità sperata - è stata portata, a turno, dai rappresentanti delle varie religioni, sino al palco.
Durante la preghiera ecumenica sono stati eseguiti canti dalle tradizioni latina, ortodossa e protestante. La Celebrazione ecumenica si è conclusa con il canto del Padre nostro di tradizione russo-ortodossa e lo scambio della pace.
Come membri di differenti tradizioni ecclesiali, questi cristiani sono stati convocati dallo Spirito Santo per rientrare nell'unico cenacolo voluto da Cristo: quello della Chiesa indivisa, così come lui, da sempre, l'ha voluta.
Sono stati chiamati a salire nella «stanza superiore» (cf At 1, 13) delle loro divisioni, incomprensioni, risentimenti, come gli apostoli a Gerusalemme, per ricevere un nuovo battesimo nello Spirito Santo per ricomporre l'unità della Chiesa di Cristo. Perché, come dice Paolo, «siamo battezzati in un solo Spirito per formare un solo corpo» (1 Cor 12, 13) il corpo di Cristo: la Chiesa.
A Rimini si è vissuto un sicuro evento dello Spirito. Il Rinnovamento carismatico cattolico è una sfida ecumenica per tutta la Chiesa, affinché si compia la promessa del Signore di radunare il popolo santo di Dio «in uno stesso ovile sotto l'unico pastore» (cf Gv 10, 16).

........

Nella rivista sono riportati gli interventi dei rappresentanti delle varie Chiese.