Associazione
Il battesimo ci inserisce
come membra vive nella Chiesa, Corpo di Cristo e, in Cristo, siamo partecipi
del suo triplice ministero: sacerdotale, profetico e regale. Quando
un gruppo di cristiani decide di mettersi insieme per raggiungere un
determinato fine spirituale, costituisce un'associazione ecclesiale
che può essere: pubblica, se è promossa direttamente
dall'autorità ecclesiastica; o privata, se nasce dalla
libera volontà degli associati. La nostra, a norma del CDC
(cfr. can 299, ß 2), si configura come Associazione privata
di fedeli.
Da quanto si è
detto, ne deriva che l'Associazione è costituita da singoli cristiani
che decidono, in prima persona, di farne parte, ne accettano le finalità
e la normativa. Un'associazione ecclesiale riconosciuta (a norma del
CDC, can 304, ß 1) ha il diritto di darsi tutte quelle
strutture che sono necessarie alla sua esistenza e al suo sviluppo (cfr.
CDC, can 309).
L'Associazione "Rinnovamento
nello Spirito Santo", secondo l'ordinamento della CEI, fa parte di diritto
della Consulta Nazionale delle Associazioni Laicali (CNAL), che viene
convocata periodicamente dall'ufficio competente.
Natura
La natura dell'Associazione
è specificata dalla sua appartenenza alla grande corrente spirituale
mondiale di Rinnovamento nello Spirito Santo o Rinnovamento Carismatico
Cattolico. Questa corrente spirituale è stata suscitata dallo
Spirito Santo per il rinnovamento dei cristiani e della Chiesa, secondo
il piano di Dio e le linee profetiche del Concilio Vaticano II. Sorta
trent'anni fa, questa corrente spirituale si è diffusa nel mondo
intero e in tutte le Chiese cristiane. I circa 80 milioni di cattolici
che attualmente vi partecipano condividono tutti la stessa esperienza
e spiritualità, pur nella diversità di gruppi, comunità
e fraternità.
Fine
Sono cinque le finalità
che, secondo l'art. 2 dello Statuto, l'Associazione si propone. Esse
abbracciano settori distinti e complementari:
1) la crescita della persona
verso la sua santificazione: dalla conversione a Cristo alla presa di
coscienza della sua identità cristiana attraverso una rinnovata
effusione dello Spirito Santo, alla sua partecipazione attiva al triplice
ministero di Gesù Cristo: sacerdotale, profetico e regale;
2) la partecipazione al
rinnovamento delle comunità cristiane, attraverso la costituzione
di gruppi e comunità rinnovate secondo la spiritualità
del Rinnovamento nello Spirito Santo;
3) l'impegno dei singoli
e delle aggregazioni del RnS nel campo sociale, politico e culturale
per l'attazione di una società più giusta e per l'edificazione
di ambienti in cui sia possibile vivere nella sua integralità
la vita cristiana. Va notato che nellÏidentità cristiana
(cfr. Statuto art. 2.a) rientra in pieno l'impegno per la nuova evangelizzazione
e per l'ecumenismo: finalità che appartengono all'essenza del
RnS e che sono sempre state in primo piano fin dagli inizi.
Preghiera
per una rinnovata effusione dello Spirito Santo
La preghiera per una rinnovata
effusione dello Spirito Santo è preparata da un insieme di incontri
settimanali che costituiscono il "Seminario" e che sono svolti con una
metodologia particolare.
Lo scopo primario del
Seminario è quello di aiutare i fratelli e le sorelle a cercare
e a trovare il Signore, attraverso una conversione personale e profonda
della loro vita. La durata del seminario si estende almeno per sette
settimane, in riferimento al tempo che intercorre tra la Pasqua e la
Pentecoste: il tempo, cioè, tra la celebrazione della Risurrezione
di Gesù, vincitore del peccato e della morte, e il dono dello
Spirito Santo alla Chiesa per la sua missione. Gli insegnamenti che
vengono dati durante il Seminario trattano le verità fondamentali
della fede. Ma più importante di tutto è il metodo che
non si limita a comunicare delle nozioni dottrinali, ma si preoccupa
di toccare e convertire il cuore e di far sperimentare ciò che
si insegna. Si suggerisce di premettere al corpo degli insegnamenti
tradizionali alcune nozioni sulla storia e le finalità del RnS
e, dopo la preghiera per l'effusione, dare alcuni insegnamenti che illustrino
il cammino normale della vita cristiana, vissuta secondo la spiritualità
del RnS.
Per quanto riguarda le
modalità della preghiera per l'effusione, l'esperienza ha dimostrato
che i frutti più copiosi si hanno quando si coinvolge ogni singola
persona attraverso l'intercessione e l'accompagnamento di un piccolo
gruppo di fratelli anziani nel cammino del RnS.
La preghiera per l'effusione
non è un sacramento e neppure un sacramentale. Perciò
non esiste nessuna difficoltà alla sua ripetizione. Si deve però
fare attenzione che la ripetizione non porti alla svalutazione.
Formazione
La formazione del cristiano,
come la conversione, va perseguita lungo tutta la vita, perchè
non è mai perfetta e finita. Quando qualcuno pensasse di aver
già fatto abbastanza e, quindi, smettesse di progredire nella
via dello Spirito, cadrebbe nell'insignificanza e nell'appiattimento.
Nessuno può dirsi "rinnovato" una volta per sempre, ma lo Spirito
Santo indica e sostiene una conversione e un rinnovamento sempre in
atto.
Nessuno, quindi, può
trascurare tutte quelle opportunità formative che vengono proposte
lungo l'anno, a livello locale, regionale e nazionale (ritiri, fine
settimana, settimane di spiritualità e di formazione all'evangelizzazione,
corsi per le varie categorie di persone e di ministeri, ecc.). è
soprattutto nel Gruppo di appartenenza che i membri del RnS trovano
la possibilità di sviluppare la propria vita spirituale. Qui
si apprende gradualmente il valore e la collocazione delle varie componenti
della vita cristiana: Parola di Dio, sacramenti (specialmente l'eucaristia
e la penitenza), la preghiera personale e liturgica, l'uso dei carismi
e l'impegno nei ministeri, i rapporti intraecclesiali, ecc.
Liturgia
Nei nostri incontri, la
liturgia deve essere curata con il massimo impegno. è bene che
ci siano gli incaricati della liturgia, ma tutti devono apprendere a
partecipare attivamente e secondo la propria ministerialità.
Un segno, infatti, che in un gruppo si è compresa la primarietà
del culto divino è la promozione di scelte ministeriali istituite
(lettori, accoliti) e "di fatto" (accoglienza, canto, musica, catechesi,
ordine, ecc.). Da questo amore alla liturgia nascono spesso anche le
vocazioni al sacerdozio, al diaconato e di speciale consacrazione. Segni
di trascuratezza sono l'improvvisazione del canto e delle letture o
l'assenza degli accoliti accanto al celebrante. Se non ci sono lettori
e accoliti istituiti, si suggerisce che in ogni Gruppo siano designate
delle persone adulte che coprano dignitosamente queste funzioni.
è necessario, ad
esempio, che i canti siano appropriati alle letture del giorno, che
la Parola di Dio sia "proclamata" e che accanto al celebrante non manchino
gli accoliti e gli altri ministri.
Appartenenza
Lo Statuto ed il Regolamento
precisano dettagliatamente i criteri e le norme di appartenenza all'Associazione
che qui trova praticamente configurata la sua dimensione sociale e aggregativa.
Ma non sono gli ordinamenti
giuridici, pur necessari, a tenere unita l'Associazione.
Ciò che conta e
che va messo in evidenza è soprattutto il "senso di appartenenza".
Esso deriva spontaneamente dal vincolo spirituale che sorge dalla comune
esperienza dell'effusione dello Spirito e dalla condivisione della medesima
spiritualità.
Nasce da qui, sotto l'azione
dello Spirito Santo, quella libera aggregazione in gruppi, in comunità
o in fraternità di alleanza che, nel loro insieme, formano la
corrente spirituale o il movimento ecclesiale di Rinnovamento nello
Spirito Santo, a livello nazionale e mondiale. L'appartenenza, quindi,
ha la sua radice e la sua ragione in una chiamata e in un dono cui corrisponde
la dedizione e il servizio. Perciò si serve l'Associazione, se
si vuole che l'Associazione serva. Si deve precisare che l'appartenenza
all'Associazione è una scelta personale esplicita, che inserisce
in una realtà che ha la sua precisa evidenza ecclesiale e sociale.
Perciò, questa
appartenenza deve essere verificata e documentata. Tutti i gruppi, in
genere, hanno l'abitudine di tenere un elenco dei membri di coloro che
hanno ricevuto l'effusione e che partecipano alla vita del Gruppo. Basta
questo, aggiornato ogni anno. Con il riconoscimento dell'Associazione
"Rinnovamento nello Spirito Santo" si stabilisce un elemento di chiarezza.
Infatti, la grazia dell'effusione dello Spirito non è data in
esclusiva a nessuno, ma anzi, in linea di principio, è destinata
a tutti i battezzati. All'Associazione, invece, appartengono solo quelli
che lo vogliono e che sono stati accettati.
Esistono, quindi, molti
cristiani che hanno ricevuto L'efFusione e vivono da soli, oppure fanno
parte di altre aggregazioni ecclesiali, riconosciute o meno, ma non
fanno parte della nostra Associazione, anche se tutti ci riconosciamo
nella medesima corrente spirituale.
Servizio
pastorale
In ogni aggregazione sociale
è necessaria la funzione dell'autorità che, secondo il
Vangelo (cfr. Mt 20,24-28), preferiamo chiamare servizio. Parliamo anche,
più semplicemente, di "servizio pastorale", per indicare la funzione
di tutti coloro che, a livello locale, regionale o nazionale, sono chiamati
a compiti di responsabilità e di guida.
L'aggettivo "pastorale"
può essere confuso con il ministero pastorale che è svolto
nella Chiesa dai Pastori (vescovi, sacerdoti e diaconi), in forza del
sacramento dell'ordine.
Se usiamo questa parola,
è perchè non ne abbiamo trovata un'altra per indicare
un servizio che non può essere puramente formale o solo organizzativo,
ma comprende tutte quelle attività che aiutano e sostengono le
persone a raggiungere le finalità spirituali ed ecclesiali dell'Associazione.
Ci si domanda spesso quale autorità abbiano coloro che sono chiamati
a svolgere il servizio pastorale.
Al di fuori del sacramento
dell'ordine, non esiste autorità gerarchica. Quindi si deve parlare
di un'autorità sociale che deriva dal fatto che il loro ruolo
e i loro compiti sono previsti statutariamente e sono stati approvati
con l'Associazione dallÆautorità ecclesiastica. Ma non va trascurato
anche un altro aspetto, che per noi è primario: quello carismatico.
Se il criterio primario nella scelta delle persone per un determinato
servizio è il riconoscimento di un carisma, allora, prima dell'investitura
sociale, vi è l'unzione dello Spirito Santo. La logica, quindi,
è quella descritta da San Paolo: "Non può l'occhio
dire alla mano: non ho bisogno di te; nè la testa ai piedi: non
ho bisogno di voi... Ma Dio ha composto il corpo, conferendo maggior
onore a ciò che ne mancava, perchè non vi fosse disunione
nel corpo, ma anzi le varie membra avessero cura le une delle altre"
(1 Cor 12,21.24b-25).
Perciò, i compiti
pastorali, che sono definiti per i singoli livelli nello Statuto e nel
Regolamento, implicano necessariamente un'autorità, che non è
gerarchica, ma carismatica e sociale. Pertanto, i rapporti con chi detiene
un servizio di autorità sono regolati dalla virtù dell'obbedienza.
Coordinatori
Il raggio di azione del
Coordinatore, a tutti i livelli, è vastissimo, ma comprende,
innanzi tutto, gli adempimenti associativi che gli sono assegnati dallo
Statuto e dal Regolamento. Quindi, la sua funzione esce fuori dai contorni
vaghi, per conseguire un ruolo preciso e determinato.
La sua figura carismatica
lo pone nell'ascolto dello Spirito; il suo compito ecclesiale esige
una spiritualità di dedizione e di servizio; l'appartenenza al
RnS gli chiede di operare, non da autocrate solitario, ma nella collegialità
con gli altri membri del "Pastorale di Servizio" e in sintonia con le
altre istanze del RnS. Il Coordinatore, in particolare, deve sapere
bene verso dove e in quale modo deve condurre il gruppo. Non
dimentichi mai che il gruppo non è una sua proprietà,
ma mete, metodo e stile di conduzione sono segnati dalla Chiesa e dal
RnS.
Ministeri
di fatto e commissioni
I ministeri hanno
ormai raggiunto una loro chiara configurazione, in quanto rispondono
a precise esigenze di funzionamento e di attività del RnS ai
vari livelli.
Qui si raccomandano due
cose:
a) chi è chiamato
a svolgere un ministero o un servizio si preoccupi di conoscere esattamente
l'ambito della sua attività e di acquisire la conoscenza della
spiritualità con cui deve essere svolto;
b) faccia attenzione a
non cedere a spinte autonomiste, ma, pur nella piena responsabilità
nel suo campo, rispetti le direttive ricevute e rimanga sempre in collegamento
con il suo coordinatore e con il "Pastorale di Servizio".
Le commissioni
possono essere istituite per lo studio o per l'esecuzione di un compito
particolare. Perchè funzionino efficacemente devono essere composte
da poche persone che siano competenti nel settore che viene loro affidato.
Molti problemi di non
facile soluzione possono essere affidati a una commissione che riferisca
le sue documentate conclusioni. In questo modo, la discussione assembleare
viene semplificata e si evitano inutili lungaggini.
Consiglieri
spirituali
In questo paragrafo cogliamo
l'occasione per precisare quanto riguarda la presenza dei sacerdoti
nei gruppi:
Ogni sacerdote,
in forza del sacramento dell'ordine che ha ricevuto, rappresenta il
vescovo e la Chiesa in cui è incardinato. La sua appartenenza
e la sua responsabilità è sempre più ampia del
Gruppo in cui può essere inserito a pieno titolo. Egli, in qualche
modo, è sempre garante dell'ortodossia e dell'ortoprassi del
Gruppo. Ma deve ben guardarsi dall'invadere il campo della guida del
Gruppo, che spetta unicamente al "Pastorale di Servizio";
Consigliere spirituale
è quel sacerdote che, con designazione dell'organo pastorale,
è chiamato a offrire un'assistenza spirituale al "Pastorale di
Servizio" e al gruppo intero. Non fa parte del "Pastorale", in senso
stretto, ma partecipa a tutte le riunioni, avendo cura di attenersi
strettamente al suo ambito che è, appunto, quello spirituale.
Valgono le stesse norme per i consiglieri spirituali a livello diocesano,
regionale e nazionale.
Una figura d'importanza
eccezionale è il Consigliere spirituale dell'Associazione,
che potrebbe essere liberamente scelto dall'Associazione stessa, a norma
del CDC, can 324, ß 2;
Delegato diocesano
è l'incaricato del vescovo a svolgere il compito di tramite tra
i gruppi del RnS e il vescovo, e viceversa. Non deve intromettersi nelle
questioni interne dei gruppi, e neppure impedire il collegamento diretto
con il vescovo. Oltre ad essere portavoce, svolge anche opera di sensibilizzazione
sui programmi diocesani e di inserimento del RnS nelle strutture diocesane.
Programmazione
Due possono essere gli
eccessi opposti riguardanti la programmazione: o non se ne fa nessuna,
oppure si mette in cantiere una programmazione eccessiva che non lascia
respiro. Nel primo caso, i responsabili dimostrano di non avere delle
idee e di non sapere dove condurre il gruppo o la regione o la nazione;
nel secondo caso, ben presto si faranno sentire la stanchezza e la saturazione.
Si deve fare attenzione anche ad un altro inconveniente, che è
quello di non tener conto della programmazione delle istanze superiori
con il risultato di andare per proprio conto e di provocare la disarticolazione
dell'itinerario formativo.
Prassi
operativa degli organi di servizio
Le prescrizioni che cadono
in questo paragrafo derivano dalla legislazione civile ed ecclesiale
a riguardo delle associazioni. Tali procedure vanno osservate fedelmente,
prevedendo anche i tempi necessari.
Elezioni
Questo termine per noi
deve assumere un significato molto diverso da quello usato in ambito
civile:
- Innanzi tutto, occorre
essere consapevoli dell'importanza delle scelte che si fanno: dalla
qualità delle guide dipende la vitalità e il futuro dell'Associazione.
Perciò i componenti degli organi pastorali di servizio, al di
fuori degli interessi umani, devono essere chiesti in preghiera e ricevuti
come un dono di Dio.
- In secondo luogo, le
modalità indicate per conferire questi incarichi se, da una parte,
devono obbedire a norme precise, dall'altra, non si deve dimenticare
mai che si tratta di un discernimento, da attuare secondo i criteri
evangelici.
- In terzo luogo, nell'avvicendamento
negli incarichi, si tenga conto di salvaguardare due valori importanti:
la continuità e la novità. è necessaria una duplice
attenzione: che la continuità, quando è troppo prolungata,
crea facilmente dei potentati, mentre la novità, assunta a criterio
assoluto, minaccerebbe di far perdere le radici da cui deriva la linfa
originaria e di distruggere i punti di riferimento.
Diritto
di voto
Questo diritto appartiene
ai membri a pieno titolo; quelli, cioè, che rispondono alle condizioni
previste. Non si tratta di un privilegio, ma di una responsabilità
nei confronti del Signore, del RnS e della Chiesa.
Requisiti
per le candidature
Alla luce dell'esperienza,
oltre i requisiti di idoneità umana, spirituale e carismatica,
si dovrebbe insistere sul fattore tempo. Molto spesso, infatti, gli
organi non funzionano o i programmi rimangono sulla carta, proprio perchè
gli incaricati non sono in grado di dare il tempo necessario. La voglia
di fare non basta. Chi si rendesse conto che attualmente non può
disporre del tempo necessario, deve sentirsi obbligato in coscienza
a non assumere impegni che poi non riuscirebbe a mantenere. A proposito
di candidature, tante clausole e tanti dettagli numerici potrebbero
urtare o risultare incomprensibili. In realtà, sono cose risultate
necessarie per salvaguardare le giuste scelte e per dare il giusto peso
alla composizione numerica dei gruppi. Quando si era in pochi, la prassi
era molto più semplice, ma con l'aumentare dei membri e dei Gruppi,
si sono amplificate le esigenze e le attenzioni. Ciò che conta
è che tutto sia fatto nella retta intenzione, nell'ordine e nella
pace.
Durata
in carica
Si dovrebbero ripetere
le osservazioni, già dette, circa la continuità e la novità
(cfr. più sopra circa le elezioni). Qui aggiungiamo un'osservazione
importante. La grande difficoltà che si oppone all'avvicendamento
nelle responsabilità dipende spesso dal fatto che non ci sono
alternative e perciò si finisce per confermare sempre le stesse
persone. Questa constatazione denuncia una grave carenza da parte degli
organi pastorali uscenti: quella di non prevedere la preparazione di
persone che siano in grado di subentrare e sostituire.
Incompatibilità
Questo punto dell'incompatibilità
è molto delicato e richiede una particolare sensibilità
psicologica e spirituale. Da una parte, c'è il problema dei legami
di parentela. Per quanto disinteressati si possa essere, con i propri
congiunti è difficile essere neutri. Sicuramente si deve tener
conto, in certi casi, dell'unità sacramentale della coppia coniugale.
Essa costituisce una forza, ma indubbiamente comporta anche un peso.
Perciò si richiede prudenza. D'altra parte, vi è il cumulo
degli incarichi. Con una certa superficialità, si finisce per
chiamare in campo sempre le stesse persone che sono disponibili. In
questo modo, ci si mette in un imbuto. L'arte del governo consiste nel
saper scoprire le capacità e i carismi delle persone e farne
dei collaboratori.
Procedimento
nelle elezioni
Anche qui i dettagli abbondano,
ma sono necessari. Quello che non si finirebbe mai di raccomandare è
che, nei meandri dei procedimenti, non si perdano lo spirito e il clima
di fede e di preghiera che devono caratterizzare le nostre assemblee.
Nulla di più deleterio che lasciare insinuarsi qualche personalismo
o qualche interesse. Si parla di preparazione, ed è necessaria.
Ma bando ad ogni forma di propaganda, di giochi politici, di autocandidature.
Da notare che l'espressione "di norma" (al punto 4.15.g) va intesa come
"generalmente", vale a dire che ci possono essere motivate eccezioni.
Cessazione
della funzione pastorale
Una cosa deve essere chiara:
l'incarico che abbiamo può e deve finire, ma non deve finire
mai il nostro impegno negli ambiti del RnS. è doloroso vedere
che persone valide e stimate, una volta cessato un incarico pastorale,
siano messe o si mettano da parte o addirittura spariscano dal loro
Gruppo. I carismi non devono essere sotterrati, ma sono dati per essere
messi in circolazione, tenendo presente che l'esercizio dei carismi
non va in una direzione sola, in un settore solo, ma ci sono svariate
possibilità d'impiego. In ascolto dello Spirito Santo, ciascuno
vedrà dove èè chiamato a lavorare, sempre in comunione
con i relativi organi pastorali.
Rapporti
con i vescovi
Per grazia di Dio, il
RnS in Italia non è mai stato in contrasto con i vescovi, fatta
eccezione per qualche difficoltà in casi singoli e isolati. Oggi,
con il riconoscimento ufficiale e con una normativa approvata, difficoltà
del genere non dovrebbero più accadere.
I Coordinatori, ai vari
livelli, curano i rapporti con il parroco e con il vescovo locale. Il
nostro stile è quello dell'obbedienza che nasce dalla fede e
dalla fiducia che lo Spirito Santo conduce gli eventi in modo tale che
tornino a vantaggio del Corpo ecclesiale e del Regno di Dio. A volte
può sorgere il pericolo di essere strumentalizzati a finalità
che non sono proprie del RnS. In questi casi, è necessario e
doveroso salvaguardare la propria identità. Sul piano pastorale,
il giudizio sul valore delle nostre iniziative e sull'autenticità
dei carismi e del loro uso spetta, in ultima istanza, al vescovo.
Dissociazione
All'Associazione si accede
liberamente, e altrettanto liberamente si può uscirne.
Può accadere che
singoli fratelli/sorelle o Gruppi manifestino, attraverso parole o atteggiamenti,
la loro volontà di non voler più far parte dell'Associazione.
Se non si decidono a rendere esplicita questa loro volontà, le
istanze competenti dichiarino la loro dissociazione. Si tratta di un
atto doloroso, ma va fatto per impedire il prolungarsi di equivoci e
di conseguenze negative.
Quali sono gli atteggiamenti
che dimostrano la volontà di dissociazione? Possiamo dare qualche
esempio: si possono riscontrare persistenti assenze dalle attività
comunitarie a livello regionale o nazionale, oppure comportamenti in
evidente dissonanza con le finalità, la spiritualità o
la linea tracciata dallo Statuto e dal Regolamento. In tutti questi
casi, come già si è detto, è necessario prendere
atto della situazione e assumere le decisioni conseguenti.
Sostentamento
L'Associazione "Rinnovamento
nello Spirito Santo" non ha fini di lucro, ma solo spirituali. Perciò,
in quanto tale, non possiede nulla, ma vive nella libertà evangelica.
Vale a dire che essa, in quanto tale, è sostenuta essenzialmente
in forza dell'impegno libero, volontario e disinteressato dei soci.
è evidente, tuttavia, che non potrebbe né esistere né
operare senza i mezzi e gli strumenti che sono necessari per il raggiungimento
delle finalità spirituali che le sono proprie.
Per superare questa apparente
contraddizione e, soprattutto, per poter operare legalmente secondo
le leggi dello Stato italiano, è stato necessario istituire l'"Associazione
Alleanza", attraverso la quale si possono compiere tutte le operazioni
economico-finanziarie dell'Associazione. Da quanto si è detto,
appare evidente che al sostentamento dell'Associazione "Rinnovamento
nello Spirito Santo" devono provvedere gli associati stessi. Essi, infatti,
nella misura in cui credono alle finalità della loro Associazione
e sentono il loro legame di appartenenza, provvedono spontaneamente
e generosamente, secondo le loro possibilità, alle necessità
dell'Associazione stessa.
è auspicabile che
la raccomandazione biblica della decima, già applicata in diversi
gruppi e comunità, possa essere introdotta, come fanno altri
movimenti ecclesiali, in tutte le realtà associative del RnS.
Disposizioni
transitorie
Si possono verificare
delle situazioni che pongono dei problemi nuovi, oppure possono sorgere
delle incertezze sull'interpretazione di qualche norma dello Statuto
o del Regolamento. Le norme transitorie predispongono che cosa si debba
fare in questi casi. Si dicono transitorie perchè, più
che il presente, riguardano possibili eventualità future.