Torna alla pagina precedente...

45° Settimana Sociale dei cattolici
Laboratorio di ascolto e dialogo

 

LogoA ridosso dell’incontro “Cultura di Pentecoste – La questione di fine vita”, che si svolgerà il prossimo 26 ottobre al Divino Amore di Roma, il presidente nazionale del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS), Salvatore Martinez, ha commentato così i lavori della Settimana Sociale dei cattolici.  

 “All’indomani della Settimana Sociale – ha affermato Martinez – ci preme ribadire che non ci può essere bene comune senza una coscienza comune. Quando la coscienza non obbedisce più alla verità, allora si fa erronea, alimenta soluzioni individualistiche, si fa incoscienza, stoltezza collettiva, familiare e sociale. Occorre rieducare all’arte di vivere, che è sempre vita e morte insieme. Per questo c’è bisogno di una cultura della Pentecoste”. 

Domenica scorsa, a cento anni dalla prima edizione, si è, infatti, conclusa la 45° Settimana Sociale dei cattolici dal tema: “Il bene comune oggi: un impegno che viene da lontano”.  

Mille delegati, 65 vescovi e 160 diocesi si sono ritrovati, per quattro giorni (18 – 21 ottobre) a Pistoia e Pisa, per cercare di capire come i laici cattolici possono contribuire a costruire il bene comune nel nostro Paese.  

Un bene comune, secondo mons. Angelo Bagnasco, presidente della CEI e cardinale designato, che non si può considerare come la somma di tanti beni individuali e non può prescindere dalla dottrina sociale e dalla centralità della persona.  

Famiglia, vita, lavoro, povertà, eutanasia, testamento biologico, sono stati i cardini su cui si sono accesi i riflettori.  

Il dibattito del terzo giorno è stato centrato, in particolare, sulle “prospettive della biopolitica” e sulle ricadute normative delle questioni bioetiche, laddove si pretende di poter stabilire a colpi di leggi ciò che è vita e ciò che non lo è. I politici presenti di entrambi gli schieramenti hanno chiesto significativamente direttive e orientamenti.  

Mons. Giuseppe Betori, segretario generale della CEI, ha sottolineato che su questi argomenti, in particolare sul testamento biologico, “meno si legifera, meglio è”, oltretutto perché i disegni di legge in materia sono vari e non definitivi.  

La biopolitica – ha sostenuto il prof. Francesco D’Agostino, ex presidente del Comitato di bioetica – è la pretesa di mettere la vita stessa nella disponibilità del potere”. Inoltre D’Agostino ha difeso “la scienza come ricerca scientifica pura e disinteressata” scagliandosi, però, contro la ricerca finalizzata solo agli interessi economici “come dimostra il completo abbandono della ricerca sulle malattie molto rare, perché il ritorno economico non è ampio”.  

Il prof. Giorgio Campanini ha incitato ad evitare “il muro contro muro” e la “sovraesposizione del magistero” ed ha invitato alla “mediazione laicale” senza usare i “valori non negoziabili” come una trincea; “non solo bioetica, ma anche giustizia e legalità”.

Il sen. Luca Marconi, responsabile UDC per il Mondo Cattolico e le Realtà Ecclesiali e già direttore RnS, ha cercato di indagare su cosa può significare “mediare” per un parlamentare cattolico: “Speriamo che non ci arrivi un progetto sul testamento biologico, ma se ci arriva e non lo condivideremo, cosa faremo?”. Marconi ha ricordato che sarebbe paradossale considerare i cattolici divisi sui temi della povertà e della pace da una parte e su quelli della vita e della famiglia dall’altra, esortando ad un impegno comune: “La prima mediazione dobbiamo compierla tra noi: Forum delle associazioni familiari, Retinopera e Scienza & Vita”, come suggerito dalla Chiesa, per poter poi mediare uniti con le altre realtà.  

Il Rinnovamento nello Spirito Santo ha partecipato agli incontri con una nutrita delegazione. Oltre al presidente Martinez, c’erano: il coordinatore, Mario Landi; il direttore della rivista “Rinnovamento nello Spirito Santo”, Donato Sciannameo; ed ancora Lucia Alessandrini, Piergiorgio Merlo, Raffaele Loiacono e Gino Passarello. Di Luca Marconi, in doppia veste, abbiamo già detto.

 Con la partecipazione alle settimane sociali il Rinnovamento ha potuto incrociare e approfondire le tematiche calde legate ai valori non negoziabili dell’uomo che  vengono periodicamente affondate anche negli appuntamenti di “Cultura di Pentecoste”.



Hit Counter