Radio Vaticana
- 14 marzo 2008
Si è spenta Chiara
Lubich, fondatrice dei Focolari. Il Papa: una vita spesa per la
fratellanza tra i popoli e segnata dall'amore per Gesù abbandonato. I
funerali, il 18 marzo, presieduti dal cardinale Bertone, nella Basilica
di San Paolo fuori le Mura
Chiara Lubich, fondatrice
del Movimento dei Focolari, si è spenta nella notte, intorno alle 2.00,
nella sua abitazione a Rocca di Papa, "in un clima sereno, di preghiera
e di intensa commozione" riferisce una nota. Aveva 88 anni. Malata da
tempo, aveva chiesto negli ultimi giorni di lasciare il Policlinico
Gemelli per tornare a casa. Il Papa in un telegramma inviato questa
mattina ha espresso il suo profondo cordoglio. Il servizio di Sergio
Centofanti.
“Ho appreso con profonda emozione” la notizia della morte di Chiara
Lubich “sopraggiunta al termine di una lunga e feconda vita segnata
instancabilmente dal suo amore per Gesù abbandonato”. Inizia così il
telegramma del Papa. “In quest’ora di doloroso distacco – prosegue
Benedetto XVI – sono spiritualmente vicino con affetto ai familiari e
all’intera Opera di Maria-Movimento dei Focolari che da lei ha avuto
origine, come pure a quanti hanno apprezzato il suo impegno costante per
la comunione nella Chiesa, per il dialogo ecumenico e la fratellanza tra
tutti i popoli”. Il Pontefice ringrazia il Signore “per la testimonianza
della sua esistenza spesa nell’ascolto dei bisogni dell’uomo
contemporaneo in piena fedeltà alla Chiesa e al Papa” ed esprime
l’auspicio “che quanti l’hanno conosciuta e incontrata, ammirando le
meraviglie che Dio ha compiuto attraverso il suo ardore missionario, ne
seguano le orme mantenendone vivo il carisma”. Numerosissimi i messaggi
di cordoglio che continuano a giungere dal mondo intero, da parte di
leader religiosi, politici, civili e da tanta gente comune. I funerali
si svolgeranno martedì prossimo 18 marzo alle 15.00 nella Basilica di
San Paolo fuori le Mura e saranno presieduti dal cardinale segretario di
Stato Tarcisio Bertone. Dalle 16.00 di oggi sarà aperta la camera
ardente nel Centro internazionale del Movimento a Rocca di Papa: resterà
aperta fino a domani sera. Nella cappella del Centro la sepoltura. Tra i
tanti focolarini che si sono stretti attorno a Chiara nelle ultime ore,
il teologo belga Michel Vandeleene, biografo della Lubich. Ascoltiamolo:
R. - Chiara ci ha lasciato stanotte. L’ultimo mese era stata ricoverata
all’ospedale Gemelli di Roma e lì aveva potuto fare ancora tanta
corrispondenza e prendere decisioni importanti per il Movimento. Aveva
anche ricevuto una lettera del Santo Padre che rileggeva spesso e che le
dava conforto. Il Patriarca Bartolomeo era venuto a salutarla e a
benedirla in ospedale. Alcuni giorni fa aveva espresso ripetutamente il
desiderio di tornare a casa e l’altro ieri notte era stata portata a
casa sua perchè la sua fine sembrava ormai imminente. Ieri mattina, dopo
aver sentito la Santa Messa e ricevuto l’Eucaristia, ha voluto vedere
una ad una le sue prime compagne e i suoi primi compagni, gli altri
focolarini, i suoi stretti collaboratori: era cosciente e ha potuto
sentirli, incontrarli. Ieri sera poi si è aggravata ancora, centinaia di
persone sono giunte a casa sua e lì è successa una cosa veramente
meravigliosa e commovente perchè, al seguito delle prime compagne, anche
tutte queste persone sono potute entrare una ad una nella sua stanza per
ore per vederla, darle un bacio sulla mano, dirle magari ancora una sola
parola: grazie. La commozione è grande ma più grande è la fede
nell’amore, in Dio amore che guida ogni cosa, in Dio amore che lei ha
fatto conoscere a tanti e ci viene da cantare un “Magnificat” per le
grandi cose che il Signore ha operato in lei, e di rinnovare il nostro
impegno a vivere il Vangelo come lei ci ha insegnato.
Ma chi era Chiara Lubich? Ricostruiamo il percorso esistenziale di
questa grande testimone della fede nel servizio di Adriana Masotti:
Una grande donna con un cuore immenso; una mistica a servizio della pace
e del dialogo; una grande testimone di fede: così alcuni titoli con cui
le agenzie italiane stamattina hanno comunicato la scomparsa di Chiara
Lubich. Tutta la sua vita si intreccia in modo inscindibile alla storia
del Movimento dei Focolari da lei fondato. Ma non era certo intenzione
di Chiara, nel lontano 1943 a Trento, quando aveva 23 anni, fondare un
Movimento o qualunque altra cosa: piuttosto in lei c’era forte il
desiderio di rispondere con la propria vita a quel Dio-Amore scoperto
tra le macerie della II Guerra Mondiale.
Niente programmi pensati a tavolino, dunque, solo la lettura del Vangelo
portato con sé nei rifugi antiaerei, una lettura illuminata da una luce
particolare: quella dell’unità. “Che tutti siano uno, come io e te,
Padre, siamo una cosa sola” . Per questa preghiera, Chiara e alcune sue
coetanee si sentono chiamate un giorno in modo del tutto particolare. Da
qui, poi, la sottolineatura di tutte le frasi che parlano dell’amore che
porta all’unità. Ad una ad una, le parole evangeliche messe in pratica
si rivelano rivoluzionarie. Portano ad esempio a mettere in comune beni
materiali e spirituali. Nasce la certezza che nel Vangelo è la soluzione
di ogni problema individuale e sociale. Sentiamo la stessa Chiara Lubich:
“E’ proprio la dottrina dell’unità, la dottrina del testamento di Gesù,
è la dottrina del sogno di Gesù, di far di tutto il mondo una cosa sola,
di fare una fraternità universale. Partendo, naturalmente, dai
cristiani, ma poi Gesù è morto per tutti, e noi dobbiamo arrivare a
tutti se vogliamo veramente amare Gesù!”.
Ben presto, al primo gruppo di ragazze si uniscono tanti altri che piano
piano formano un piccolo popolo che raggiunge una dimensione mondiale.
Attualmente si contano oltre 2 milioni di aderenti. L’approvazione della
Chiesa cattolica alla nuova realtà ecclesiale arriva nel 1962 con il
nome ufficiale di “Opera di Maria”. Nel ’64, la Lubich è ricevuta per la
prima volta da Paolo VI. Da quel momento, si moltiplicano, con Paolo VI
e poi con Giovanni Paolo II, udienze private e pubbliche. All’Opera di
Maria aderiscono anche non cattolici, cristiani di diverse confessioni,
appartenenti alle altre religioni e persone non credenti. Chiara Lubich
partecipa, in Vaticano, a vari Sinodi dei Vescovi. Stabilisce intensi
rapporti personali con diverse personalità religiose: in particolare nel
mondo ortodosso, con il Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Atenagora
I, e poi con i suoi successori; nella Comunione anglicana e nel mondo
evangelico-luterano. Via via, nascono iniziative di dialogo per
promuovere l’unità tra le realtà ecclesiali cattoliche, tra i cristiani,
tra le religioni e nei diversi mondi del sociale: politica, economia,
sanità, cultura, arte, comunicazione sociale. Ancora Chiara:
“Perché la presenza di Gesù in mezzo a chi è unito nel suo nome illumina
dando sapienza. Questa sapienza, poi, naturalmente va in tutti gli
ambiti della vita umana. Cambia tutto: è il Corpo mistico di Cristo che
diventa corpo sociale, corpo politico ...”.
Dal 1996 a Chiara Lubich vengono assegnati 15 dottorati “honoris causa”
e si moltiplicano i riconoscimenti, come il premio “Educazione alla
pace” dell’UNESCO, il Premio Templeton per il progresso della religione,
il premio “Diritti umani” del Consiglio d’Europa, nel ’98. 17 città, tra
cui Roma, le assegnano la cittadinanza onoraria. Nel 1997 Chiara è al
Palazzo di Vetro dell’ONU, l’anno successivo al Parlamento europeo.
Chiara Lubich e Madre Teresa di Calcutta, due fondatrici e grandi figure
femminili della Chiesa del Concilio: così Chiara ricordava la loro
amicizia:
“Sempre, sempre ripeteva, quando ci incontravamo, una frase. Eravamo
veramente due che avevano avuto una funzione nella Chiesa –
naturalmente, lei è santa, è tutta un’altra cosa in questo senso. Però,
come missione, come compito, eravamo tutte e due incaricate di qualcosa
da parte di Dio. Perciò, ci capivamo molto bene. Lei mi scriveva spesso
e il suo concetto era sempre questo: ‘Chiara, fatti santa, perché Dio è
santo; fatti santa perché Lui ti ha scelto, ti vuole sua, perché Lui è
santo”.
Una vita intensa, quella di Chiara, che si è conclusa questa notte con
l’incontro più importante, quello con lo Sposo a cui Chiara ha saputo
donare tutta la sua esistenza.
Chiara Lubich partecipò nel maggio del 1998 allo storico incontro dei
movimenti e delle nuove comunità ecclesiali che rilanciò la
collaborazione dei carismi per l’evangelizzazione. Era presente anche
Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito. Al
microfono di Sergio Centofanti, Martinez parla dell’eredità di Chiara
Lubich:
R. – Un’eredità di amore che si rinnova in ogni angolo del mondo
all’insegna di una maternità spirituale, di cui in qualche modo tutti
noi laici siamo grati. Ha intuito in tempi non sospetti, ancor prima che
si intravedesse la luce grande del Concilio ecumenico Vaticano II, una
stagione di nuova evangelizzazione carismatica, improntata al testamento
grande dell’amore e dell’unità. In fondo, il Vangelo si riconduce tutto
a questo sguardo d’amore sulla storia e non si può che rimanere ammirati
e grati al Signore per la testimonianza di questa donna, che non si è
arresa dinanzi a nessuna delle sfide che la secolarizzazione, le
contrapposizioni culturali, ideologiche e religiose talvolta ponevano.
Un atto di onore allo Spirito Santo quello che oggi, da ogni parte del
mondo, si eleva al ricordo di questa sorella nella fede.
Ascoltiamo infine, al microfono di Roberto Piermarini, la testimonianza
di Kiko Argüello, iniziatore del Cammino Neocatecumenale, che ha
condiviso con Chiara Lubich le tante iniziative delle nuove realtà
ecclesiali:
R. – C’è dentro il cuore davvero una grande tenerezza, perchè penso che
sia stata accolta con tanta gioia in cielo. Che il suo carisma di unità,
di amore, di comunione sia una grande luce per la Chiesa, per tanti
vescovi, per tanti sacerdoti. Abbiamo sempre trovato in lei un grande
amore di comunione. Dio ci ha unito molto fortemente. Adesso preghiamo
la Santa Vergine Maria, perché l’accolga, interceda e la mandi a suo
Figlio, perché tutti i suoi peccati siano perdonati e possa entrare nel
cielo piena di gioia. Penso anche che adesso i focolarini riceveranno un
appoggio più grande dal cielo.
Agi
- 14 marzo 2008
CHIARA LUBICH: RNS,
GRATITUDINE PER LA SUA TESTIMONIANZA
CdV, 14 mar. -'Gratitudine'
e' stata espressa dal Rinnovamento nello Spirito per la 'testimonianza
evangelica' ricevuta da Chiara Lubich, e che oggi appare, afferma il
presidente nazionale Salvatore Martinez, 'difficile da organizzare in un
pensiero, in una tesi, in un racconto, perche' ancora piu' grande, come
lo e' l'amore, specie quando il vento impetuoso dello Spirito rende
questo amore piu' forte della morte'. Martinez sottolinea poi la 'responsabilita'
per l'eredita' carismatica che incombe, per la diffusione di quel
Vangelo dello Spirito Santo che Giovanni Paolo II ci ha chiesto di
diffondere, insieme, superando ogni pretesa autoreferenziale, cosi' che
la Chiesa potesse risplendere di una nuova giovinezza'.
NOI PRESS
- 14 marzo 2008
Martinez (RnS): “Per
Chiara Lubich commozione profonda”
In seguito alla notizia
della scomparsa della fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara
Lubich, il presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS),
Salvatore Martinez, ha dichiarato: “Commozione profonda, gratitudine
grande, responsabilità rinnovata. Questi i sentimenti che si affollano
nel mio cuore di ritorno dalla vista del corpo luminoso, sorridente,
candido della cara amica Chiara.
Una commozione interiore, carica di preghiera, di nostalgia, di ricordi,
di promesse, di doni spirituali. La commozione di chi ode ancora la voce
della sorella amata, di chi rivede i nitidi colori dell’amore, di chi
sente i profumi tenui e forti dell’unità e ora gode dell’esperienza
straordinaria della comunione dei santi.
Gratitudine per una testimonianza evangelica difficile da organizzare in
un pensiero, in una tesi, in un racconto, perché ancora più grande, come
è dell’amore, specie quando il vento impetuoso dello Spirito rende
questo amore più forte della morte.
Responsabilità per l’eredità carismatica che incombe, per la diffusione
di quel Vangelo dello Spirito Santo che Giovanni Paolo II ci ha chiesto
di diffondere, insieme, superando ogni pretesa autoreferenziale, così
che la Chiesa potesse risplendere di una nuova giovinezza.
A Chiara potremmo ben applicare le parole del salmista: ‘Lo zelo per la
tua casa mi divora’ (Sal 69, 10). La sua vita è stata come un fuoco
inestinguibile di carità, risucchiata nei vortici irrefrenabili
dell’amore al di là di ogni limite imposto dalla ragione, dal buon
senso, dalle circostanze, perché l’amore è sempre un ‘al di là’. Fino al
giorno, questo, in cui l’eternità ha raggiunto Chiara ed ella è divenuta
cielo.
Un cielo che continua a popolarsi dei testimoni dello Spirito, che hanno
fatto rifiorire la fede carismatica nel Novecento, amici con i quali
abbiamo camminato, sperato, imparato a servire la Chiesa e l’uomo con
passione ed entusiasmo nuovi: Giovanni Paolo II, don Dino Foglio
(Rinnovamento nello Spirito), don Luigi Giussani (Comunione e
Liberazione), don Oreste Benzi (Comunità Papa Giovanni XXIII), p.
Marcial Maciel (Legionari di Cristo), Frére Roger Schutz (Comunità di
Taizé), Eduardo Bonnin (Cursillos de Cristiandad).
Se la vita di Chiara è stata un’epifania dell’amore, la sua morte, come
quella dei Santi, rappresenta una teofania dell’unità: in ogni angolo
del mondo, uomini e donne, credenti e non, i potenti e gli umili della
terra, ricordano il suo sguardo felice, sereno, arreso, proprio di chi
sa, perché vive in Dio.
Sì, Chiara è stata una prova certa della presenza di Dio, come Maria e
in Maria un segno eloquente di maternità spirituale per il quale
eleviamo le nostre lodi al Signore.
La nostra vicinanza spirituale, forte di un’amicizia e di una fraternità
consolidate con il Movimento dei Focolari - in ogni città, parrocchia,
ambiente sociale - si fa promessa di comunione ancora più intensa,
desiderata, testimoniata.
Nella Giornata del Ringraziamento, che oggi si celebra in ogni Gruppo e
Comunità del RnS, chiediamo che uno speciale ricordo sia riservato alla
nostra amica Chiara, con preghiere in suffragio per la Sua anima e di
intercessione per l’avvenire dell’Opera di Maria – Movimento dei
Focolari e la testimonianza di ogni suo membro e responsabile”.
APCOM
- 14 marzo 2008
RINNOVAMENTO NELLO
SPIRITO:E'TRA GRANDI TESTIMONI DEL 900
Martinez: Un'amicizia e una fraternità consolidate
In seguito alla notizia
della scomparsa della fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara
Lubich, il presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo (RnS),
Salvatore Martinez, ha dichiarato: "Commozione profonda, gratitudine
grande, responsabilità rinnovata. Questi i sentimenti che si affollano
nel mio cuore di ritorno dalla vista del corpo luminoso, sorridente,
candido della cara amica Chiara".
"Un cielo che continua a popolarsi dei testimoni dello Spirito, che
hanno fatto rifiorire la fede carismatica nel Novecento, amici con i
quali abbiamo camminato, sperato, imparato a servire la Chiesa e l'uomo
con passione ed entusiasmo nuovi: Giovanni Paolo II, don Dino Foglio
(Rinnovamento nello Spirito), don Luigi Giussani (Comunione e
Liberazione), don Oreste Benzi (Comunità Papa Giovanni XXIII), p.
Marcial Maciel (Legionari di Cristo), Fr‚re Roger Schutz (Comunità di
Taiz‚), Eduardo Bonnin (Cursillos de Cristiandad)".
"Se la vita di Chiara è stata un'epifania dell'amore, la sua morte, come
quella dei Santi, rappresenta una teofania dell'unità: in ogni angolo
del mondo, uomini e donne, credenti e non, i potenti e gli umili della
terra, ricordano il suo sguardo felice, sereno, arreso, proprio di chi
sa, perch‚ vive in Dio".
"Sí, Chiara è stata una prova certa della presenza di Dio, come Maria e
in Maria un segno eloquente di maternità spirituale per il quale
eleviamo le nostre lodi al Signore. La nostra vicinanza spirituale,
forte di un'amicizia e di una fraternità consolidate con il Movimento
dei Focolari - in ogni città, parrocchia, ambiente sociale - si fa
promessa di comunione ancora piú intensa, desiderata, testimoniata".
Il Velino
- 14 marzo 2008
Lubich, Martinez (RnS):
Commozione, gratitudine e responsabilita'
In seguito alla notizia
della scomparsa della fondatrice del Movimento dei Focolari, Chiara
Lubich, il presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo (Rns),
Salvatore Martinez, ha espresso "commozione profonda, gratitudine
grande, responsabilita' rinnovata. Questi i sentimenti che si affollano
nel mio cuore di ritorno dalla vista del corpo luminoso, sorridente,
candido della cara amica Chiara. Una commozione interiore, carica di
preghiera, di nostalgia, di ricordi, di promesse, di doni spirituali. La
commozione di chi ode ancora la voce della sorella amata, di chi rivede
i nitidi colori dell'amore, di chi sente i profumi tenui e forti
dell'unita' e ora gode dell'esperienza straordinaria della comunione dei
santi. Gratitudine per una testimonianza evangelica difficile da
organizzare in un pensiero, in una tesi, in un racconto, perche' ancora
piu' grande, come e' dell'amore, specie quando il vento impetuoso dello
Spirito rende questo amore piu' forte della morte".
Martinez parla anche di "responsabilita' per l'eredita' carismatica che
incombe, per la diffusione di quel Vangelo dello Spirito Santo che
Giovanni Paolo II ci ha chiesto di diffondere, insieme, superando ogni
pretesa autoreferenziale, cosi' che la Chiesa potesse risplendere di una
nuova giovinezza. La sua vita e' stata come un fuoco inestinguibile di
carita', risucchiata nei vortici irrefrenabili dell'amore al di la' di
ogni limite imposto dalla ragione, dal buon senso, dalle circostanze,
perche' l'amore e' sempre un 'al di la'. Fino al giorno, questo, in cui
l'eternita' ha raggiunto Chiara ed ella e' divenuta cielo. Un cielo che
continua a popolarsi dei testimoni dello Spirito, che hanno fatto
rifiorire la fede carismatica nel Novecento, amici con i quali abbiamo
camminato, sperato, imparato a servire la Chiesa e l'uomo con passione
ed entusiasmo nuovi: Giovanni Paolo II, don Dino Foglio (RnS), don Luigi
Giussani (Cl), don Oreste Benzi (Comunita' Papa Giovanni XXIII), p.
Marcial Maciel (Lc), Fre're Roger Schutz (Comunita' di Taize'), Eduardo
Bonnin (Cursillos de Cristiandad)".
"Se la vita di Chiara e' stata un'epifania dell'amore - continua
Martinez -, la sua morte, come quella dei Santi, rappresenta una
teofania dell'unita': in ogni angolo del mondo, uomini e donne, credenti
e non, i potenti e gli umili della terra, ricordano il suo sguardo
felice, sereno, arreso, proprio di chi sa, perche' vive in Dio. Si',
Chiara e' stata una prova certa della presenza di Dio, come Maria e in
Maria un segno eloquente di maternita' spirituale per il quale eleviamo
le nostre lodi al Signore.
La nostra vicinanza spirituale, forte di un'amicizia e di una
fraternita' consolidate con il Movimento dei Focolari si fa promessa di
comunione ancora piu' intensa, desiderata, testimoniata. Nella Giornata
del Ringraziamento, che oggi si celebra in ogni Gruppo e Comunita' del
RnS, chiediamo che uno speciale ricordo sia riservato alla nostra amica
Chiara, con preghiere in suffragio per la Sua anima e di intercessione
per l'avvenire dell'Opera di Maria - Movimento dei Focolari e la
testimonianza di ogni suo membro e responsabile".
Sir
- 14 marzo 2008
CHIARA LUBICH: MARTINEZ
(RINNOVAMENTO), “UN FUOCO INESTINGUBILE DI CARITÀ”
“Commozione profonda”,
“gratitudine grande”, responsabilità rinnovata”. Questi i sentimenti che
si “affollano nel mio cuore di ritorno dalla visita del corpo luminoso,
sorridente, candido della cara amica Chiara”. E’ quanto afferma in una
nota Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito
Santo, parlando di Chiara Lubich. “Una commozione interiore, carica di
preghiera – aggiunge Martinez - di nostalgia, di ricordi, di promesse,
di doni spirituali”. “Gratitudine per una testimonianza evangelica
difficile da organizzare in un pensiero, in una tesi, in un racconto,
perché ancora più grande, come è dell’amore, specie quando il vento
impetuoso dello Spirito rende questo amore più forte della morte”,
spiega ancora il rappresentante del Rns: e ancora “responsabilità per
l’eredità carismatica che incombe, per la diffusione di quel Vangelo
dello Spirito Santo che Giovanni Paolo II ci ha chiesto di diffondere,
insieme, superando ogni pretesa autoreferenziale, così che la Chiesa
potesse risplendere di una nuova giovinezza”. La vita di Chiara è stata
come “un fuoco inestinguibile di carità, risucchiata nei vortici
irrefrenabili dell’amore al di là di ogni limite imposto dalla ragione,
dal buon senso, dalle circostanze, perché l’amore è sempre un ‘al di
là’. Fino al giorno, questo, in cui l’eternità ha raggiunto Chiara ed
ella è divenuta cielo”.
ANSA
- 14 marzo 2008
MORTA LUBICH:PAPA E
CATTOLICI, GRATI A UNA GRANDE DONNA/ANSA
FONDATRICE,PROFETA DEL DIALOGO INTERRELIGIOSO, DI UNA
FORZA MITE
La 'gratitudine' del Papa
a Dio per aver donato alla Chiesa e al mondo Chiara Lubich, una donna
che ha 'vissuto un impegno costante per la comunione nella Chiesa, per
il dialogo ecumenico e la fratellanza tra tutti i popoli' guida
idealmente il coro di preghiere e riconoscimenti che il mondo cattolico
tributa alla fondatrice dei focolarini morta questa notte. E Benedetto
XVI raccomanda ai seguaci di Chiara, il piu' numeroso movimento
cattolico nel mondo, di 'seguirne le orme e mantenerne vivo il carisma'.
Il braccio destro di papa Ratzinger, Tarciso Bertone, - che martedi'
celebrera' nella basilica di San Paolo i funerali che saranno trasmessi
anche via satellite - ricorda che la Lubich 'e' stata una grande
personalita' che tutti abbiamo ammirato e amato, cattolici e non' e ne
apprezza 'il lavoro infaticabile per la comunione all'interno della
Chiesa e per l'unita' di tutti, persone, comunita' e popoli'.
L'Osservatore Romano rende omaggio al suo 'cattolicesimo mite e
dialogante, capace di ascoltare e condividere la grande ricerca umana di
Dio e dell'amore'. I vescovi italiani, con un messaggio firmato da
presidente e segretario, card. Angelo Bagnasco e mons. Giuseppe Betori,
sottolineano come la Lubich abbia 'arricchito la vita della Chiesa in
Italia e nel mondo' e ricordano con 'particolare riconoscenza la forza
della sua testimonianza, che ha proposto un cammino di fede fondato sul
principio di unita''.
Alle istituzioni ecclesiali fanno eco i movimenti cattolici, come i
focolarini nati dallo spirito del Concilio Vaticano II: Mario Marazziti
per la Comunita' di Sant'Egidio afferma che 'si sentira' la mancanza
della bellezza cristiana al femminile' di Chiara, che 'ispirera' tanti',
anche non cattolici. Il portavoce di Sant'Egidio osserva che 'e' stata
'capace di promuovere una delle incarnazioni piu' innovative del
Concilio Vaticano II, con il suo tratto laicale e con la sua capacita'
di unita' e dialogo'.
La guida di Cl, don Massimo Camisasca, per ricordare la Lubich scrive
una lettera a tutti i responsabili del Movimento, esprimendo il proprio
cordoglio e ricordando la 'amicizia' con cui 'Chiara mi onorava'.
La Famiglia religiosa di Don Orione, che tra l'altro pubblica
l'intervista che la Lubich ha rilasciato nei giorni scorsi alla rivista
orionina, sottolinea la 'spiritualita' dell'unita'' che la fondatrice ha
impresso ai focolari. Il presidente del Rinnovamento nello Spirito
(RnS), Salvatore Martinez, parla di 'commozione profonda, gratitudine
grande, responsabilita' rinnovata' come 'sentimenti' provati alla
notizia della scomparsa di Chiara Lubich. In particolare, osserva, la
sua 'testimonianza evangelica' e' 'difficile da organizzare in un
pensiero, in una tesi, in un racconto, perche' ancora piu' grande, e
spinta dal vento dello Spirito'. Questa morte, rimarca infine Giovanni
Giacobbe, presidente del Forum delle famiglie, 'lascia orfano
l'associazionismo cattolico italiano'.
APCOM
- 14 marzo 2008
MORTA FONDATRICE
FOCOLARI, LA COMMOZIONE DEL MONDO
Funerali martedí a Roma, il Papa: "Donna del dialogo e
di pace"
Scompare una delle figure
piú importanti del mondo cattolico contemporaneo. E' morta questa notte,
all'età di 88 anni, Chiara Lubich, fondatrice e presidente del Movimento
dei Focolari, che nel mondo raduna oltre 2 milioni di fedeli, tra
aderenti, membri e simpatizzanti.
La Lubich, morta al Centro Mariapoli, a Rocca di Papa, era stata
ricoverata qualche giorno fa al Policlinico Gemelli per una grave
insufficienza respiratoria e ieri aveva espresso il desiderio di tornare
nella sede del movimento per poter morire accompagnata dalle sue piú
intime compagne.
Per tutta la notte una grande folla si è radunata a Rocca di Papa per
pregare e renderle un ultimo saluto: parenti, stretti collaboratori e
suoi figli spirituali, sono passati nella sua stanza, per rivolgerle un
saluto e poi fermarsi in raccoglimento nell'attigua cappella. Una
ininterrotta e lunga processione. E da tutto il mondo, politico,
interreligioso e culturale, sono arrivati messaggi di cordoglio per la
scomparsa della fondatrice del Movimento.
Nel pomeriggio si è aperta la camera ardente che resterà aperta fino a
lunedí, mentre martedí alle 15, nella Basilica di San Paolo fuori le
Mura, si terranno i funerali. A presiedere le esequie sarà il cardinale
Tarcisio Bertone, segretario di Stato, e già si prevede una grande folla
e un ampio parterre politico e istituzionale. La Lubich verrà tumulata a
Rocca di Papa, nella cappella, mentre a succederle - alla guida del
Movimento - sarà una donna, come prevede lo statuto e come anche
espresso da lei stessa e da Giovanni Paolo II, amico intimo della Lubich.
Messaggi di condoglianze e di affetto sono arrivati da tutto il mondo.
In un telegramma, il Papa ha ricordato "l'instancabile" suo esempio
"segnato dal suo amore per Gesú abbandonato", oltre al "suo impegno
costante per la comunione nella Chiesa, per il dialogo ecumenico e la
fratellanza fra tutti i popoli". Anche la Cei, in un messaggio a firma
del cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, ha
espresso "il piú sentito cordoglio", ricordando della Lubich
"l'esperienza di comunione che arricchisce con la sua presenza la vita
della Chiesa in Italia e nel mondo".
Messaggi sono giunti anche dalle piú alte cariche istituzionali.
"Chiara è stata un punto di riferimento per tutto il mondo cattolico -
ha detto il presidente del Consiglio Romano Prodi - ha speso la sua vita
a costruire il dialogo tra le grandi religioni del mondo. Ha lavorato
per l'unità, per la pace, e per la giustizia". Il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, ha sottolineato come con Chiara Lubich
"si spegne una delle figure piú rappresentative del dialogo
interreligioso e interculturale, una voce rigorosa e limpida nel
dibattito contemporaneo".
Preghiere e sentimenti di affetto sono arrivati da altri leader
religiosi, e da tutti i movimenti ecclesiastici: da Comunione e
Liberazione ai Neocatecumenali, da Rinnovamento nello Spirito alle Alci,
da Azione Cattolica a Sant'Egidio, dall'Opera don Orione alla Comunità
Missionaria di Villaregia, il Forum delle Famiglie, l'Osservatore
Romano.
ASCA
- 14 marzo 2008
CHIARA LUBICH: IL
CORDOGLIO DEL MONDO CRISTANO ED ECUMENICO
Compatto e sentito il
cordoglio del mondo cattolico per la scomparsa di Chiara Lubich, la
fondatrice del Movimento dei Focolari deceduta ieri all'eta' di 88 anni.
Oltre al telegramma di papa Benedetto XVI e alle parole di condoglianze
pronunciate dal Segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio Bertone, si
sono susseguiti nel corso della giornata i messaggi di affetto, di
vicinanza e di stima.
La Comunita' di S.Egidio e' 'veramente addolorata, in sintonia con tanti
fratelli e amici del Movimento dei Focolari', spiega il portavoce Mario
Marazziti: ''La profonda sintonia spirituale ci ha permesso in tanti
anni di entrare in contatto diretto con lo spirito materno e la
profondita' cristiana di questa donna capace di promuovere una delle
incarnazioni piu' innovative del Concilio Vaticano II, con il suo tratto
laicale e con la sua capacita' di unita' e dialogo'.
Le Acli parlano invece di 'una grande testimone di Cristo', 'volto
femminile della Chiesa, luminoso e intrepido' e 'condividono con gli
amici del movimento dei Focolari il dolore di queste ore per il
distacco, ma insieme la serena gioia per il passaggio di una grande
testimone di Cristo alla vita piena del Paradiso'.
Dall'Azione Cattolica arrivano ''affetto e spirituale vicinanza, che
nasce dalle medesime radici e dalla stessa scelta di camminare con il
Vangelo per le strade del mondo'.
Per l'Ac, 'con Chiara Lubich scompare una delle grandi figure del
cristianesimo contemporaneo. Resta il suo sorriso.
Restano le sue parole che sono state di sprone a moltissimi cristiani e
non cristiani'.
Il presidente del Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez,
esprime in una nota la sua ''gratitudine per una testimonianza
evangelica difficile da organizzare in un pensiero, in una tesi, in un
racconto, perche' ancora piu' grande, come e' dell'amore, specie quando
il vento impetuoso dello Spirito rende questo amore piu' forte della
morte' mentre quello di Comunione e Liberazione, don Julian Carron,
ricorda i 'lunghi anni di amicizia' con di Chiara con don Giussani,
culminati il 30 maggio 1998 in piazza San Pietro 'con le loro
testimonianze davanti a tutta la Chiesa e al mondo'. Don Carron
raccomanda 'l'anima di Chiara alla misericordia del Padre, in attesa del
bel giorno della vittoria finale di Cristo Risorto, giorno della
resurrezione della carne per la felicita' eterna'.
La Comunita' Missionaria di Villaregia parla invece di una 'una figura
dominante nella scena della vita della Chiesa, un'instancabile
tessitrice di unita' tra i popoli, anticipatrice attenta e lungimirante
dei rapporti con le altre religioni e i loro responsabili, abile
ispiratrice di un mondo nuovo'.
Anche alcuni vescovi italiani, dopo il telegramma di condoglianze
inviato dalla Cei stamattina, hanno voluto esprimere la propria
partecipazione al lutto del Movimento dei Focolari: il card. Angelo
Scola, patriarca di Venezia, in un messaggio ai focolarini, ha ricordato
la frase di San Paolo 'Nel dolore lieti' che, scrive, 'ben si addice
alla modalita' con cui Voi tutti state vivendo il commiato di Chiara
dalla nostra compagnia terrena. Ella ci custodisce ormai con intenso
affetto dal Cielo'. Il cardinale di Firenze Ennio Antonelli ha invece
definito il messaggio di Chiara Lubich 'uno dei grandi carismi che
immettono nella storia una corrente di vita nuova. La spiritualita'
della comunione e' il carisma di Chiara, che rinnova la vita della
Chiesa e che feconda anche i vari ambiti della vita umana: l'economia,
la politica e la cultura'.
Infine, vicinanza arriva anche dal mondo ecumenico: il pastore Samuel
Kobia, segretario generale del Consiglio mondiale delle Chiese, ha
scritto oggi un messaggio per ricordare per esprimere 'profondo dolore'
per la scomparsa della fondatrice dei Focolari. 'Il nostro amore per
Chiara - scrive - e l'immensa gratitudine per il dono di Dio che lei ha
rappresentato per il movimento ecumenico, continueranno a motivare ed
ispirare il nostro lavoro per l'unita' visibile della Chiesa'.
PETRUS
- 14 marzo 2008
Addio a Chiara Lubich,
la fondatrice dei Focolarini è volata in Cielo. I funerali presieduti
dal Cardinale Bertone. La commozione del Papa: "Ha vissuto per
l'ecumenismo e la fratellanza"
La fondatrice del
Movimento dei Focolari, Chiara Lubich, e' spirata alle 2.00 di venerdi'
notte nella sua abitazione alla Mariapoli di Rocca di Papa, dove si era
fatta riportare 24 ore prima lasciando il Policlinico Gemelli di Roma.
Aveva 88 anni. "Centinaia di persone, parenti, stretti collaboratori e
suoi figli spirituali - si legge in un comunicato stampa del Movimento -
sono passati nella sua stanza, per rivolgerle l'ultimo saluto, per poi
fermarsi in raccoglimento nell'attigua cappella, sostando poi a lungo
attorno alla casa in preghiera. Una ininterrotta e spontanea
processione. A taluni Chiara ha potuto anche fare cenni d'intesa,
nonostante l'estrema debolezza". La nota riferisce dei numerosissimi
messaggi che continuano a giungere "dal mondo intero, da parte di leader
religiosi, politici, accademici e civili, e da tanta gente comune". Nei
giorni scorsi, quando era ancora ricoverata al Gemelli di Roma per una
grave e irreversibile insufficienza respiratoria, Chiara Lubich aveva
ricevuto una lettera personale di Benedetto XVI e la visita del
patriarca ortodosso di Costantinopoli, Bartolomeo I. I funerali si
terranno martedi’ mattina e saranno presieduti dal Cardinale Tarcisio
Bertone, Segretario di Stato vaticano e braccio destro del Papa, presso
la Basilica di San Paolo fuori le mura in Roma, un luogo-simbolo
dell’ecumenismo. Chiara Lubich ha vissuto un ''impegno costante per la
comunione nella Chiesa, per il dialogo ecumenico e la fratellanza tra
tutti i popoli''. Lo afferma il Papa nel telegramma di cordoglio ai
focolarini in cui chiede anche loro di seguire ''le orme e mantenerne
vivo il carisma'' nell''ardore missionario''. Nel telegramma a Don
Oreste Basso, copresidente dei focolarini, il Papa ricorda che quella di
Chiara Lubich e' stata ''una lunga e feconda vita segnata
instancabilmente dal suo amore per Gesu' abbandonato'' ed esprime la
''profonda emozione'' suscitata in lui dalla notizia della morte della
fondatrice. ''In quest'ora di doloroso distacco'', Benedetto XVI
assicura la sua spirituale vicinanza ''con affetto'', ai familiari e
all'intero Movimento dei Focolari come pure ''a quanti hanno apprezzato
il suo impegno costante per la comunione nella Chiesa, per il dialogo
ecumenico e la fratellanza fra tutti i popoli''. Benedetto XVI ringrazia
il Signore ''per la testimonianza della sua esistenza spesa nell'ascolto
dei bisogni dell'uomo contemporaneo in piena fedelta' alla Chiesa e al
Papa''. Esprime poi l'auspicio che ''quanti l'hanno conosciuta e
incontrata, ammirando le meraviglie che Dio ha compiuto attraverso il
suo ardore missionario, ne seguano le orme mantenendone vivo il
carisma''. Con evidente commozione e un applauso, i presenti nella
camera ardente dove e' esposta la salma di Chiara Lubich hanno ascoltato
la lettura del telegramma di Benedetto XVI. ''Sono sicuro che Chiara da
oggi sara' ancora piu' presente di prima, con noi'', ha detto il
Cardinale Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio consiglio per i
laici, in visita alla camera ardente. Il porporato ha ricordato ogni
incontro con Chiara Lubich come ''un avvenimento importante che lasciava
tracce profonde''. Il presidente della Repubblica Giorgio Napolitano,
appresa la notizia della scomparsa di Chiara Lubich, ha inviato al
Movimento dei Focolari, di cui e' stata fondatrice e presidente, un
messaggio di solidarieta' e cordoglio. ''Si spegne, con Chiara Lubich,
una delle figure piu' rappresentative del dialogo interreligioso e
interculturale, una voce rigorosa e limpida - afferma Napolitano - nel
dibattito contemporaneo. Nel corso di una vita spesa al servizio degli
altri, Chiara Lubich, con la sua fede, la sua intelligenza e la sua
passione, ha saputo fondare un movimento, tra i piu' estesi nel mondo,
in grado di confrontarsi, con spirito aperto, con il mondo laico sulla
base della supremazia degli ideali umani della solidarieta', della
giustizia e della pace fra popoli e nazioni. Memore di questo
infaticabile impegno invio ai familiari e a tutto il movimento dei
focolari i sentimenti del mio commosso cordoglio''. E' con "tristezza
profonda" che il Patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I, ha appreso
la notizia della morte di Chiara Lubich. "Il grande lavoro di Chiara
Lubich - sottolinea in una nota il Patriarca ortodosso, tra le ultime
personalità a visitare la Lubich al Gemelli qualche giorno fa - rimanga
nella memoria eternamente". "Chiara Lubich - prosegue Bartolomeo I -
aveva rispetto e stima per la Chiesa di Costantinopoli per il suo lavoro
fortissimo di promuovere uno spirito basato sull'amore tra popoli di
tutte le religioni e culture. Il suo lavoro non solo ha toccato cinque
milioni di persone attive nel movimento dei Focolari - aggiunge il
Patriarca - ma è stato anche una ispirazione al popolo di tutte le fedi
del mondo intero". Il patriarca ha quindi espresso "la sua profonda e
personale tristezza per la morte dell'amata sorella in Cristo". ''Chiara
Lubich e' stata una donna grande di spirito e coraggio, una donna che ha
avuto la pazienza del chicco di grano evangelico che morendo porta molti
frutti. A me piace ricordarla come la donna che ha diffuso una
convinzione antica e nuova come il vangelo: e' possibile vivere e
predicare un cristianesimo e un cattolicesimo mite, capace di ascoltare
e condividere la grande ricerca umana di Dio e dell'amore. Lei poi ha
identificato Dio e l'amore e ha sognato una chiesa capace nel tempo di
testimoniarlo''. Cosi' l'Osservatore Romano, con le parole del
vicedirettore Carlo Di Cicco, ricorda la fondatrice dei focolarini. Le
radici del ''sogno'' della Lubich, segnala l'Osservatore romano,
''affondavano nelle rovine tremende del secondo conflitto mondiale'',
quando ''tutta la teologia, protestante e cattolica, di fronte alla
vastita' rovinosa dei campi di sterminio e della Shoah, e' stata scossa
e messa in crisi''. Unica donna a fondare un movimento ecclesiale, e il
piu' numeroso, Chiara Lubich a giudizio del quotidiano, fa parte di
quelle figure di credenti che ''indicavano percorsi per ricucire vita e
fede'' dopo ''tragedie collettive''. ''Forse per la sua radicata
convinzione di dover andare controcorrente rispetto alle ricette seguite
dalle cancellerie del mondo, dove comunemente prevale, infine, la legge
del più forte, Chiara dei focolari - rimarca l'Osservatore romano - e'
divenuta sostenitrice convinta del primato della comunione e dell'unità
Non solo all'interno della sua Chiesa, ma nel riannodato dialogo
ecumenico e tra le religioni. Fino al passo audace dell'alternativa di
un'economia di comunione''. Tale economia per l'Osservatore romano e'
stata una avventura anche dai tratti di una ''utopia giovanile vissuta
nella maturita''', ma ''sono gia' parecchi gli studiosi che si stanno
interrogando se l'economia di comunione non sia una risorsa seria per
ripartire su basi altre e giuste nel cammino di costruzione di una
società mondiale condivisa''. Mentre la Città di Trento e gli altri
Comuni in cui Chiara Lubich era cittadina onoraria hanno proclamato il
lutto cittadino, attestati di stima e di commozione sono giunti da tutti
i partiti politici italiani e dai movimenti religiosi senza distinzioni
di sorta, da Comunione e Liberazione al Rinnovamento nello Spirito, dai
Neocatecumenali all'Azione Cattolica, dagli Orionini alla Comunità
Giovanni XXIII, dal Forum delle Famiglie a Pax Christi. "Il piu' sentito
cordoglio per la scomparsa della dottoressa Chiara Lubich, fondatrice
del Movimento dei Focolari" e' stato ad esempio espresso a nome
dell'intera Chiesa Italiana dal presidente della Cei, Cardinale Angelo
Bagnasco, e dal segretario, Monsignor Giuseppe Betori, in un messaggio
che sottolinea come la Lubich abbia promosso "una esperienza di
comunione che arricchisce con la sua presenza la vita della Chiesa in
Italia e nel mondo". "Ricordiamo con particolare riconoscenza - scrivono
Bagnasco e Betori - la forza della sua testimonianza, che ha proposto un
cammino di fede fondato sul principio di unita', sorgente nella Chiesa e
nel mondo di itinerari di vita nel segno della pienezza e della gioia.
Grati al Signore per quanto ci ha donato attraverso la persona e l'opera
di Chiara Lubich, affidiamo al ricordo e alla preghiera delle comunita'
cristiane il suo incontro con il Padre celeste". A sostituire Chiara
Lubich alla guida dei Focolarini dovrà essere, stando alle direttive
impartite dal Servo di Dio Giovanni Paolo II all'atto dell'approvazione
degli Statuti del Movimento, una donna. Chiara Lubich nasce a Trento il
22 gennaio 1920. Durante il fascismo vive anni di poverta': il padre
socialista perde il lavoro a causa delle sue idee. Per mantenersi agli
studi, sin da giovanissima da' lezioni private. Il suo nome di battesimo
e' Silvia. Assumera' quello di Chiara, affascinata dalla radicalita'
evangelica di Chiara d'Assisi. Il 7 dicembre 1943 Chiara pronuncia il
suo si' per sempre a Dio nella chiesetta dei Cappuccini di Trento. Era
sola. Aveva 23 anni. Non vi era ancora alcun presagio di cio' che
sarebbe nato. Gli inizi del Movimento sono segnati convenzionalmente da
questa data. Ricerca della Verita', ricerca di Dio. Questa scelta
radicale segna la prima tappa di un cammino alla ricerca appassionata
della Verita', di una conoscenza piu' profonda di Dio. Per trovarvi
risposta, dopo essersi diplomata maestra elementare, si era iscritta
alla facolta' di filosofia presso l'Universita' di Venezia. Ma non aveva
potuto continuare gli studi, prima a motivo della guerra e poi per
sostenere lo sviluppo del Movimento nascente. Intuisce che trovera'
risposta in Gesu' che aveva detto di se': "Io sono la Via, la Verita' e
la Vita". Partecipando, nel 1939, a Loreto ad un corso per giovani di
Azione cattolica, nel Santuario dove e' custodita, secondo la
tradizione, la casetta di Nazareth che aveva ospitato la Sacra famiglia,
intuisce quale sara' la sua vocazione: una riproduzione della famiglia
di Nazareth, una nuova vocazione nella Chiesa, e che molti avrebbero
seguito questa via. Nel 1964 Chiara e' ricevuta per la prima volta in
udienza dal Papa, allora Paolo VI, che riconosce nel Movimento un'
"Opera di Dio". Da quel momento, si moltiplicano, con Paolo VI prima e
Giovanni Paolo II poi, udienze private e pubbliche, e loro interventi in
occasione delle manifestazioni internazionali. Nel 1984 Giovanni Paolo
II visita il Centro internazionale di Rocca di Papa. Riconosce nel
Movimento i lineamenti della Chiesa del Concilio, e nel suo carisma
un'espressione del "radicalismo dell'amore" che caratterizza i doni
dello Spirito nella storia della Chiesa. Al primo grande incontro dei
movimenti ecclesiali e delle nuove comunita', la vigilia di Pentecoste
'98 in piazza San Pietro, Giovanni Paolo II riconosce operante in queste
nuove realta' ecclesiali la risposta dello Spirito al processo di
scristianizzazione in atto e chiede loro "frutti maturi di comunione e
di impegno". Intervenendo, insieme ad altri 3 fondatori, Chiara Lubich
gli assicura l'impegno di contribuire a realizzare questa comunione "con
tutte le nostre forze". Da allora inizia un cammino di fraternita' e
comunione tra molti movimenti e nuove comunita' nel mondo. Chiara Lubich
partecipa, in Vaticano, a vari sinodi dei vescovi: per il XX
anniversario del Concilio Vaticano II (1985), sulla vocazione e missione
del laicato (1987), e sull'Europa (1990 e 1999). La Lubich e' nominata
Consultrice del Pontificio Consiglio per i Laici (1985). Nel 1997 e'
invitata a presentare il Movimento all'Assemblea generale della
Conferenza episcopale a Manila, nelle Filippine. Negli anni seguenti e'
invitata dalle Conferenze episcopali di Taiwan, Svizzera, Argentina,
Brasile, Croazia, Polonia, India, Cechia, Slovacchia, Austria. La pagina
ecumenica del Movimento si apre nel 1961, nel tempo in cui Papa Giovanni
XXIII pone l'unita' dei cristiani tra i primi scopi del Concilio, da lui
annunciato nel 1959: Chiara comunica l'esperienza di Vangelo vissuto nel
Movimento ad un incontro con un gruppo evangelico-luterano, a Darmstadt,
in Germania. Segnera' l'inizio della diffusione della spiritualita'
dell'unita' nelle diverse Chiese. Pochi anni dopo si avviano rapporti
personali con diverse realta' cristiane: nel mondo ortodosso, con il
Patriarca ecumenico di Costantinopoli, Atenagora I, e poi con i suoi
successori; nella Comunione anglicana, dapprima con l'arcivescovo
anglicano di Canterbury, Ramsey, sino all'attuale, Rowan Williams; nel
mondo evangelico-luterano, con l'allora Presidente della Federazione
luterana mondiale, il vescovo Christian Krause, e con i Segretari
generali che si succedono al Consiglio Ecumenico delle Chiese di
Ginevra. Di fronte alle sfide della societa' sempre piu' multiculturale
e multireligiosa, si evidenziano i frutti di pace del dialogo con
seguaci delle diverse religioni avviato sin dagli anni '70. La Lubich e
il Movimento instaurano non solo contatti con singole personalita' o
seguaci delle diverse religioni, ma anche con interi movimenti. Prima
donna cristiana, Chiara Lubich espone la sua esperienza spirituale, nel
1981, in un tempio a Tokyo di fronte a 10.000 buddisti, e nel 1997 in
Thailandia a monache e monaci buddisti; qualche mese dopo fa lo stesso
nella storica Moschea 'Malcolm X' di Harlem a New York, di fronte a 3000
musulmani afro-americani. Nello stesso anno, a Buenos Aires, e' ospite
di organizzazioni ebraiche. Nel 2001 sara' in India: si aprira' una
nuova pagina nel dialogo del Movimento con il mondo indu'. Nel 1994 e'
nominata tra i presidenti onorari della Conferenza mondiale delle
Religioni per la pace (Wcrp). Sin dagli inizi, la pacifica rivoluzione
evangelica che ha il via da Trento suscita l'interesse anche di persone
senza una fede religiosa. Con il mondo laico si sviluppera' un dialogo
sulla base dei grandi valori umani come solidarieta', fraternita',
giustizia, pace e unita' tra singoli, gruppi e popoli. La Lubich e'
invitata a parlare dell'unita' dei popoli ad un Simposio al Palazzo di
Vetro dell'Onu nel maggio '97. Interviene a Berna alla celebrazione per
il 150° della Costituzione Svizzera (marzo '98). A Strasburgo presenta
l'impegno sociale e politico del Movimento ad un gruppo di deputati del
parlamento Europeo (settembre '98). Ancora a Strasburgo interviene alla
Conferenza per il 50° del Consiglio d'Europa su "Societa' di mercato,
democrazia, cittadinanza e solidarietà", presentando l'esperienza
dell'Economia di Comunione (giugno 1999). A Innsbruck, al Convegno "1000
citta' per l'Europa", parla dello "Spirito di fratellanza nella
politica, come chiave dell'unita' dell'Europa e del mondo" alla presenza
di numerosi sindaci, di alti esponenti della politica europea e dielle
massime autorita' austriache (novembre 2001). L'opera di unita', di pace
e dialogo tra popoli, religioni e culture promossa da Chiara Lubich
viene riconosciuta pubblicamente da parte di organismi internazionali,
culturali e religiosi: dal Premio Templeton per il progresso della
religione (1977), al Premio Unesco '96 per l'Educazione alla pace, a
quello per i Diritti Umani del Consiglio d'Europa (1998), dalle lauree
honoris causa, conferitele da Universita' di diversi Paesi, alle
cittadinanze onorarie. E ancora riconoscimenti da parte di grandi
religioni e di capi di diverse confessioni.
VIRGILIO NOTIZIE
- 14 marzo 2008
MORTA FONDATRICE
FOCOLARI, LA COMMOZIONE DEL MONDO
Funerali martedì a Roma, il Papa: "Donna del dialogo e
di pace"
Scompare una delle figure
più importanti del mondo cattolico contemporaneo. E' morta questa notte,
all'età di 88 anni, Chiara Lubich, fondatrice e presidente del Movimento
dei Focolari, che nel mondo raduna oltre 2 milioni di fedeli, tra
aderenti, membri e simpatizzanti.
La Lubich, morta al Centro Mariapoli, a Rocca di Papa, era stata
ricoverata qualche giorno fa al Policlinico Gemelli per una grave
insufficienza respiratoria e ieri aveva espresso il desiderio di tornare
nella sede del movimento per poter morire accompagnata dalle sue più
intime compagne.
Per tutta la notte una grande folla si è radunata a Rocca di Papa per
pregare e renderle un ultimo saluto: parenti, stretti collaboratori e
suoi figli spirituali, sono passati nella sua stanza, per rivolgerle un
saluto e poi fermarsi in raccoglimento nell'attigua cappella. Una
ininterrotta e lunga processione. E da tutto il mondo, politico,
interreligioso e culturale, sono arrivati messaggi di cordoglio per la
scomparsa della fondatrice del Movimento.
Nel pomeriggio si è aperta la camera ardente che resterà aperta fino a
lunedì, mentre martedì alle 15, nella Basilica di San Paolo fuori le
Mura, si terranno i funerali. A presiedere le esequie sarà il cardinale
Tarcisio Bertone, segretario di Stato, e già si prevede una grande folla
e un ampio parterre politico e istituzionale. La Lubich verrà tumulata a
Rocca di Papa, nella cappella, mentre a succederle - alla guida del
Movimento - sarà una donna, come prevede lo statuto e come anche
espresso da lei stessa e da Giovanni Paolo II, amico intimo della Lubich.
Messaggi di condoglianze e di affetto sono arrivati da tutto il mondo.
In un telegramma, il Papa ha ricordato "l'instancabile" suo esempio
"segnato dal suo amore per Gesù abbandonato", oltre al "suo impegno
costante per la comunione nella Chiesa, per il dialogo ecumenico e la
fratellanza fra tutti i popoli". Anche la Cei, in un messaggio a firma
del cardinale Angelo Bagnasco, presidente dei vescovi italiani, ha
espresso "il più sentito cordoglio", ricordando della Lubich
"l'esperienza di comunione che arricchisce con la sua presenza la vita
della Chiesa in Italia e nel mondo".
Messaggi sono giunti anche dalle più alte cariche istituzionali. "Chiara
è stata un punto di riferimento per tutto il mondo cattolico - ha detto
il presidente del Consiglio Romano Prodi - ha speso la sua vita a
costruire il dialogo tra le grandi religioni del mondo. Ha lavorato per
l'unità, per la pace, e per la giustizia". Il presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, ha sottolineato come con Chiara Lubich
"si spegne una delle figure più rappresentative del dialogo
interreligioso e interculturale, una voce rigorosa e limpida nel
dibattito contemporaneo".
Preghiere e sentimenti di affetto sono arrivati da altri leader
religiosi, e da tutti i movimenti ecclesiastici: da Comunione e
Liberazione ai Neocatecumenali, da Rinnovamento nello Spirito alle Alci,
da Azione Cattolica a Sant'Egidio, dall'Opera don Orione alla Comunità
Missionaria di Villaregia, il Forum delle Famiglie, l'Osservatore
Romano.
Avvenire
- 15 marzo 2008

Avvenire
- 15 marzo 2008
Italia: dalle diocesi
ai movimenti alle associazioni così la Chiesa cattolica ricorda la
figura e l’opera di Chiara
Nel giorno del dolore, le
voci della comunità cristiana italiana hanno voluto ricordare Chiara
Lubich. Per la Comunità di Sant’Egidio «è morta una laica che ha vissuto
pienamente il dono del suo servizio al Vangelo, una sorella carissima,
una grande testimone del XX secolo». Il fondatore Andrea Riccardi ha
ribadito la sua convinzione: «Al di là dell’aspetto personale di
amicizia lunga e profonda, la mancanza di Chiara si sentirà nella
Chiesa. Ha mostrato quello che può essere un laico. Si è consumata per
un grande sogno: l’unità tra gli uomini, tra i popoli, con Dio».
Chiara «fuoco inestinguibile» di carità secondo il presidente di
Rinnovamento nello Spirito Santo, Salvatore Martinez, che ha espresso
«commozione profonda, gratitudine per la sua testimonianza evangelica,
responsabilità rinnovata». «La sua vita – ha aggiunto – è stata
un’epifania dell’amore. La sua morte, come quella dei Santi, rappresenta
una teofania dell’unità: in ogni angolo del mondo uomini e donne,
credenti e non, potenti e umili ricordano il suo sguardo felice, sereno,
proprio di chi sa perché vive in Dio».
Restano «il sorriso e le parole di un apostolo di comunione». Saluta
così l’Azione cattolica «una delle grandi figure del cristianesimo
contemporaneo » con cui c’era un antico legame. «Chiara Lubich – ha
ricordato il presidente nazionale Luigi Alici – sottolineava come la sua
scelta fosse giunta durante una riunione che l’Ac teneva a Loreto, in
quegli anni difficili della fine della guerra e del dopoguerra».
Ancora memorie, stavolta recenti. «L’ultima firma di Chiara è per la
vita » ha annunciato il Sermig. Ernesto Olivero le aveva infatti conse-
gnato l’1 febbraio scorso l’annuale riconoscimento «Artigiano della
Pace». E quel giorno Chiara Lubich aveva contrassegnato l’inno alla vita
dell’associazione torinese.
Chiara fu amica di don Giussani e, in una lettera, il presidente della
fraternità di Comunione e liberazione
don Julian Carron ha invocato il sostegno dei due fondatori «ai nostri
passi, per una fede sempre più appassionata e ragionevole sulla strada
che hanno aperto per noi, nella sequela del Santo Padre».
Cordoglio anche dal Forum delle Associazioni familiari: «Non credo sia
eccessivo affermare – ha dichiarato il presidente Giovanni Giacobbe –
che la sua morte lascia orfani noi e il mondo dell’associazionismo
cattolico». Il quale è stato molto influenzato dal suo insegnamento. Lo
sostiene il presidente delle Acli Andrea Olivero: «Parole come
fraternità, unità, comunione hanno assunto per tutti noi un significato
nuovo, più intenso e più ricco grazie alla sua testimonianza. Ci ha
insegnato a scommettere sempre sul dialogo». Mentre le donne del Centro
italiano femminile hanno sottolineato come «un’assoluta fiducia nello
Spirito » abbia ispirato le sue concrete «iniziative ardite»: la
formazione delle coscienze, l’economia di comunione e gli incontri di
pace.
«Chiara è stata un dono di Dio al mondo» hanno detto padre Luis Fidel
Suarez e don Enzo Caruso, rispettivamente direttore generale e
responsabile italiano del Servizio di animazione comunitaria per un
Mondo Migliore. E don Flavio Peloso, direttore generale dell’Opera Don
Orione, ha voluto salutare «la scintilla di Carità che ha incendiato
tanti cuori nel mondo».
Per il cardinale Ennio Antonelli, arcivescovo di Firenze, Chiara «sarà
presente a lungo nella storia della Chiesa e non solo. Il carisma che ha
ricevuto è uno dei grandi carismi che immettono nella storia correnti di
vita nuova». A nome del Patriarcato di Venezia e della Conferenza
episcopale triveneta, il cardinale
Angelo Scola ha ricordato ai Focolarini la frase di san Paolo «Nel
dolore lieti» che, scrive, «ben si addice alla modalità con cui Voi
tutti state vivendo il commiato di Chiara dalla nostra compagnia
terrena. Ella ci custodisce ormai con intenso affetto dal Cielo».
«Chiara Lubich ha dedicato tutta la sua esistenza alla costruzione della
comunione e della fratellanza tra gli uomini di ogni razza e di ogni
popolo. L’amore di Dio, al quale aveva consacrato la sua vita, era la
sorgente di ogni sua opera» si legge nel messaggio dell’arcivescovo di
Milano, il cardinale Dionigi Tettamanzi.
Il vescovo di Arezzo-Cortona- Sansepolcro Gualtiero Bassetti
ha elencato gli elementi salienti della sua opera: «L’amore per la
Chiesa, l’affidamento a Maria, l’attenzione alla formazione, l’apertura
ad ogni angolo del mondo, l’interesse per la Politica con la P
maiuscola, il progetto di un’economia di comunione». Nel messaggio
inviato a Rocca di Papa, l’arcivescovo della «sua» Trento
Luigi Bressan ha infine ricordato «il profondo rapporto spirituale di
Chiara con la comunità d’origine».
KORAZYM
- 15 marzo 2008
Continua l'omaggio a
Chiara Lubich. La sua spiritualità nelle lettere di Wojtyla
Aperta la camera ardente,
è la giornata dell'omaggio di personalità e semplici fedeli alla salma
della fondatrice del movimento dei Focolari. Intanto, spunta un
carteggio inedito con Giovanni Paolo II sulle grandi sfide del mondo e
della Chiesa.
Aperta la camera ardente,
è la giornata dell'omaggio di personalità e semplici fedeli alla salma
di Chiara Lubich, la fondatrice del movimento dei Focolari, scomparsa
ieri notte, all'età di 88 anni. Alla Mariapoli di Rocca di Papa è una
visita continua, mentre cardinali, rappresentanti protestanti e
ortodossi (su tutti, il patriarca Bartolomeo I) e le più importanti
realtà ecclesiali (tra gli altri, Rinnovamento nello Spirito, Comunità
di Sant'Egidio, Sermig e Comunione e Liberazione), esprimono la loro
vicinanza. E nella giornata del ricordo emerge anche un aspetto bello
della vita di Chiara: il confronto con Giovanni Paolo II, testimoniato
da un carteggio inedito, il cui contenuto è stato anticipato ieri
dall'agenzia Apcom: oltre venti missive autografe, scritte durante il
lungo pontificato. Il dialogo interreligioso, la dimensione ecumenica,
il ruolo dei credenti nelle sfide del secolo, la forza dei movimenti
ecclesiali. Ma anche la paura che il "continente europeo rischi di
ritrovarsi senz'anima" perché ha "smarrito i propri valori di
riferimento ideale". Queste le preoccupazioni che Giovanni Paolo II
condivideva con la sua amica Lubich.
"Gentile signorina": cominciano così le lettere che il Pontefice polacco
inviava alla fondatrice dei focolari. E in calce la firma autografa: "Joannes
Paulus II". "Le focolarine e i focolarini si sono fatti apostoli del
dialogo quale via privilegiata per promuovere l'unità - scriveva Wojtyla
nella lettera datata 4 dicembre 2003 - dialogo all'interno della Chiesa,
dialogo ecumenico, dialogo interreligioso, dialogo con i non credenti".
Poi le preoccupazioni per i "mutamenti sociali rapidi e sconvolgenti che
hanno segnato la vita del mondo". "L'umanità -proseguiva Giovanni Paolo
II - è diventata sempre più interdipendente e perseguendo interessi
passeggeri, ha talora smarrito i propri valori di riferimento ideale. Ed
ora rischia di ritrovarsi quasi 'senz'anima' - osservava - senza cioè il
fondamentale principio unificatore di ogni suo progetto ed attività.
Penso in particolare al Continente europeo, che conta una bimillenaria
tradizione cristiana".
Il 13 gennaio 2000 Wojtyla scriveva a Chiara per farle giungere i suoi
auguri in occasione dell'80esimo compleanno. "Auguri di ogni bene",
scriveva il Papa. "Dio ha voluto chiamarla per essere messaggera di
unità e di misericordia tra tanti fratelli e sorelle, in ogni angolo del
mondo". Giovanni Paolo II contava molto sul ruolo dei Focolari,
movimento nato "per aiutare uomini e donne del nostro tempo a
sperimentare la tenerezza e la fedeltà di Dio - scriveva ancora Wojtyla
in un'altra missiva - vivendo tra loro la grazia della comunione
fraterna, così da essere annunciatori gioiosi e credibili del Vangelo".
"Possa continuare ad essere testimone coraggiosa di fede e di carità -
aggiungeva Wojtyla rivolgendosi alla Lubich sempre dandole del lei - non
soltanto tra i membri dei Focolari, ma anche tra tutti coloro che
incontra sul suo cammino".
Ed ancora la sfida della nuova evangelizzazione. Un tema sul quale il
Papa ritorna nell'ultima lettera del dicembre 2003. "All'inizio del
nuovo millennio - scriveva il Papa - si impone con urgenza il dovere di
un rinnovato impegno da parte dei credenti per rispondere alle sfide
della nuova evangelizzazione. E un ruolo importante - aggiungeva - è
affidato ai movimenti ecclesiali, tra i quali occupa un posto di rilievo
quello dei Focolari". Per il pontefice polacco, "i nuovi movimenti
ecclesiali costituiscono un dono prezioso per la Chiesa, che li
incoraggia e li invita a svolgere la loro profetica azione sotto la
guida dei pastori, per l'edificazione dell'intero popolo di Dio".
"Il mio rapporto con il Papa - aveva detto la Lubich in una recente
intervista alla rivista dei Focolari 'Città Nuova' - è diventato con gli
anni sempre più profondo. Anzi ho vissuto un paio di volte un'esperienza
un po' particolare. Dopo un'udienza - raccontava la Lubich - ho
sperimentato un momento di grande unità col Papa, da figlia a Padre, ho
avuto l'impressione che il cielo si aprisse ed ho sentito un'unione con
Dio speciale. Ciò che la caratterizzava era il fatto che non avvertivo
intermediari". I ricordi si accavallano. "Era il 23 settembre 1985 -
raccontava ancora la Lubich - sulla porta, al termine di un'udienza,
guardando al futuro, ho ardito chiedere al Papa: 'Ritiene possibile che
il presidente del Movimento dei Focolari, di quest'Opera, che è di
Maria, sia sempre una donna?'. 'Sì - mi rispose il Papa - magari!". "Si
ritrovano nella Chiesa nascente - aveva affermato, citando il teologo
von Balthasar - e devono rimanere!".
Un altro fatto. "Con gli anni sono nate, anche in giovani, famiglie,
persone delle più varie categorie, anglicani, luterani, ortodossi e di
altre Chiese, le stesse vocazioni fiorite nell'Opera di Maria tra i
cattolici - prosegue la fondatrice del movimento - ma sembrava non si
trovasse una via di uscita. Ad un certo punto ne ho parlato con il Papa.
Si è dimostrato apertissimo! Alla seconda udienza sull'argomento, anche
quella volta, in piedi, mi dice con la sua consueta arguzia: 'Ho capito.
Devo dire: lasciate stare l'Opera di Maria che è di Maria!'. E la
situazione si è sbloccata". Ricordo che di notte all'improvviso m'è
passato un pensiero: 'Se c'è un punto che è ancora di ostacolo nel
cammino ecumenico - raccontava - è proprio il ministero del Papa. Ma chi
li ha 'accolti' questi focolarini delle altre Chiese? Proprio il Papa'.
Questo resterà nella storia".
Molte le udienze private e pubbliche che il Papa aveva concesso alla
Lubich. Una è rimasta storica: la visita del pontefice all'attuale
Centro internazionale del Movimento il 19 agosto 1984. Una visita a
sorpresa, preannunciata solo pochi giorni prima. "L'amore è la scintilla
ispiratrice di tutto quelloche si fa con il nome Focolari - aveva detto
in quell'occasione il Papa - di tutto quello che voi siete, di tutto
quello che voi fate nel mondo. Ci sono stati nella storia della Chiesa
tanti radicalismi dell'amore. C'è anche il vostro radicalismo
dell'amore, di Chiara, dei focolarini: un radicalismo che scopre la
profondità dell'amore e la sua semplicità. E cerca di far vincere sempre
questo amore in ogni circostanza, in ogni difficoltà. Vi auguro di
essere un lievito nella massa dell'umanità e del Popolo di Dio. Vi
auguro di essere un lievito evangelico nella Chiesa - aveva esortato il
pontefice - vedo i vostri contatti molto fruttuosi nella dimensione
ecumenica, con i nostri fratelli non cristiani e poi i contatti con il
mondo secolarizzato, con i non credenti, con gli atei e gli agnostici.
L'amore apre la strada", aveva concluso Giovanni Paolo II. Il legame tra
il Papa e Chiara Lubich era iniziato fin da quando Karol Wojtyla era
arcivescovo a Cracovia. All'inizio degli anni Settanta, l'allora
cardinale Wojtyla aveva conosciuto la Lubich.
"Andate avanti col vostro lavoro - aveva detto nei primi incontri- fate
tutto quello che avete da fare e poi informatemi. Siete voi ad averne la
grazia, con la mia interferenza non farei che sciuparlo". Nel maggio
1978, l'arcivescovo Wojtyla aveva partecipato ad un incontro di famiglie
organizzato dal Movimento a Cracovia. "Il vostro movimento rappresenta
un segno dei tempi", aveva detto in quell'occasione il futuro Papa.
L’ADIGE
- 15 marzo 2008
Sentiva la presenza di
Maria e le ultime ore di vita le ha volute trascorrere nella sua casa di
Rocca di Papa, a Roma. È morta nella notte tra giovedì e venerdì Chiara
Lubich, fondatrice del movimento dei Focolari. Grande amica e coetanea
di Giovanni Paolo II, la Lubich si è spenta a 88 anni dopo un lungo
ricovero al policlinico Gemelli per un blocco renale e un'insufficienza
cardiaca. Le sue condizioni erano gravi da giorni. Le ultime 24 ore Il
netto peggioramento delle condizioni di vita è avvenuto giovedì e ciò ha
portato centinaia di persone a volerla salutare per l'ultima volta. Per
tutta la giornata parenti, stretti collaboratori e suoi figli
spirituali, sono passati nella sua stanza, per rivolgerle l'ultimo
saluto, per poi fermarsi in raccoglimento nell'attigua cappella,
sostando poi a lungo attorno alla casa in preghiera. Un'ininterrotta e
spontanea processione. A qualcuno la Lubich ha potuto anche fare cenni
d'intesa, nonostante l'estrema debolezza. Alle 2 di notte, poi, l'ultimo
respiro. Il lutto cittadino A Trento, sua città natale dove vivono
ancora la sorella Lilliana e i nipoti, il sindaco Alberto Pacher ha
proclamato il lutto cittadino per il giorno dei funerali, previsti per
martedì a Roma. Anche la Provincia si è associata al dolore. Sono state
esposte le bandiere a mezz'asta. In Trentino L'ultima visita ufficiale
in Trentino di questa predicatrice di pace e dialogo è stata nel giugno
2001 quando, per oltre una settimana, Chiara Lubich si fermò in città a
ritirare premi e lanciare messaggi in Duomo al fianco del vescovo prima
e in un affollato Palasport poi. In forma privata la Lubich tornò in
città nel 2004 per i funerali del cognato, il senatore Paolo Berlanda.
Nell'occasione, però, non partecipò alla cerimonia funebre, ma rimase a
casa al fianco di Liliana. Pace e dialogo Messaggera di pace e dialogo
la Lubich ha avuto l'intuizione di fondare uno tra i movimenti più
innovativi del mondo ecclesiastico, presente oggi in 87 nazioni con 780
comunità sparse in tutto il mondo: 140mila membri attivi e oltre due
milioni di aderenti alla spiritualità del movimento. Unità, pace e
dialogo tra popoli e culture sono i tre pilastri dei Focolari. La camera
ardente Un fiume di persone ieri ha voluto passare dalla camera ardente
in cui è stata esposta la salma di Chiara Lubich, nella sala conferenze
nel Centro del movimento dei Focolari a Rocca di Papa. La salma della
fondatrice del movimento ha il capo poggiato su due cuscini di colore
blu e tiene un rosario tra le mani. Vestita di bianco, i piedi coperti
da un velo, il volto sereno, un'immagine della Madonna alle sue spalle.
Una messa è stata officiata dai primi focolarini compagni della Lubich.
I funerali I funerali si terranno martedì alle 15 e saranno presieduti
dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano, presso la
Basilica di San Paolo fuori le mura in Roma, un luogo-simbolo
dell'ecumenismo. La cerimonia funebre verrà trasmessa in diretta via
internet e via satellite e sarà segua su maxischermi in molte città tra
le quali anche Trento. Oltre a molti fedeli, dalla nostra città partirà
anche una delegazione della giunta provinciale. La successione A
sostituire Chiara Lubich alla guida dei Focolarini dovrà essere, stando
alle direttive impartite dal Servo di Dio Giovanni Paolo II all'atto
dell'approvazione degli Statuti del Movimento, una donna. Per il «dopo
Lubich» nei mesi scorsi era stato fatto il nome di Lucia Fronza Crepaz,
medico, sei figli, ex deputata e attuale dirigente dei focolarini. I
messaggi Attestati di stima e di commozione sono giunti da tutti i
partiti politici italiani e dai movimenti religiosi senza distinzioni di
sorta, da Comunione e liberazione al Rinnovamento nello spirito, dai
Neocatecumenali all'Azione cattolica, dagli Orionini alla Comunità
Giovanni XXIII, dal Forum delle famiglie a Pax Christi. Il Papa aveva
inviato una lettera personale alla religiosa quando era ricoverata in
ospedale e ieri ha inviato un telegramma ai focolarini ricordando che
quella di Chiara Lubich è stata «una lunga e feconda vita segnata
instancabilmente dal suo amore per Gesù abbandonato». Tra i messaggi,
poi, anche quello del patriarca di Costantinopoli, Bartolomeo I. Tra i
messaggi dei trentini, oltre a quello di Dellai e di Pacher, figurano
quello dell'onorevole Marco Boato e dei responsabili della Margherita e
dell'Udc. Cordoglio è stato espresso anche dal capo della comunità
islamica Aboulkheir Breigheche e dal presidente dei valdesi di Trento
Salvatore Peri.
POSITANO NEWS
- 15 marzo 2008
E' MORTA CHIARA LUBICH,
FONDATRICE DEI FOCOLARINI
E' morta Chiara Lubich,
fondatrice del movimento cattolico dei "Focolari". Amica di papa
Wojtyla, del quale era coetanea, ha impegnato i focolarini nel dialogo
interreligioso e negli sforzi di pace. Era nata a Trento il 22 gennaio
del 1920.
Chiara Lubich, - la figlia di un tipografo che ha fondato un movimento
religioso diffuso in tutto il mondo ed e' stata amica di Giovanni Paolo
II, premio Diritti umani del Consiglio d'Europa nel '98 e premio per
l'Educazione alla pace dell'Unesco nel '96 - e' morta a 88 anni a Rocca
di Papa, nella residenza internazionale dei focolarini ''Mariapoli'' che
era anche la sua casa. A Mariapoli e' stata infatti trasportata dal
Policlinico Gemelli dove era ricoverata per insufficienza respiratoria,
dopo l'aggravamento delle sue condizioni.
Era nata a Trento il 22 gennaio del 1920, il suo vero nome era Silvia.
Suo padre perse il lavoro a causa delle sue idee socialiste e cosi'
tutta la famiglia visse anni di estrema poverta'. Per mantenersi e
pagarsi le spese universitarie (si iscrisse a filosofia a Venezia), sin
da giovanissima, diede lezioni private e agli inizi degli anni '40
insegno' nelle scuole elementari nella citta' natale. Durante la seconda
guerra mondiale scelse scelse di ispirarsi all'ideale ''Dio Amore'', e
condivise questa idea con un piccolo gruppo di compagne, che come lei si
erano formate nell'Azione Cattolica.
Il 7 dicembre 1943 si consacro' a Dio e scelse di cambiare il suo nome
in quello di Chiara, in onore della santa di Assisi. Questa data e' oggi
considerata l'inizio del Movimento dei Focolari. Al parlamento italiano,
nel 1948, incontro' lo scrittore, giornalista e deputato democristiano
Igino Giordani, da lei poi ribattezzato Foco, ritenuto cofondatore del
movimento per il suo contributo all'incarnazione nel sociale della
spiritualita' dell'unita'.
Dopo i tragici fatti della rivoluzione ungherese del 1956, raccolse
l'appello di papa Pio XII, che chiedeva che il nome di Dio ritornasse
''nelle piazze, nelle case, nelle fabbriche, nelle scuole'', facendo
nascere i Volontari di Dio, persone adulte impegnate nei piu' diversi
campi con l'intenzione di riportare Dio nella societa'.
Pochi anni dopo, nel 1962, papa Giovanni XXIII diede la prima
approvazione al movimento; tuttavia gli statuti vennero approvati solo
nel 1990 da Giovanni Paolo II.
Nel 1964 fondo' la cittadella di Loppiano, nelle colline del Valdarno,
presso Firenze, prima di una serie di cittadelle in vari paesi del
mondo, dove l'obiettivo e' vivere la spiritualita' dell'unita' a tempo
pieno in tutti gli aspetti della vita.
Nel 1966 diede vita al Movimento Gen (Generazione Nuova), rivolto ai
giovani.
Nel 1991 visito' il Brasile e, colpita dalla miseria delle favelas,
lancio' l'Economia di Comunione, prospettando una nuova teoria e prassi
economica basata anche su una diversa distribuzione degli utili (un
terzo per lo sviluppo dell'azienda, un terzo ai poveri, un terzo alla
formazione dei membri del movimento) e aggregando in breve tempo un
migliaio di aziende.
Dal 1997 al 1998 si dedico' ad aprire nuove prospettive per il dialogo
interreligioso: fu invitata a parlare della sua esperienza interiore in
Thailandia a 800 monache e monaci buddisti; a New York a 3.000 musulmani
neri nella moschea di Harlem, ed in Argentina alla comunita' ebraica di
Buenos Aires.
FUNERALI MARTEDI' NELLA
BASILICA DI SAN PAOLO
I funerali di Chiara
Lubich, la fondatrice dei focolarini morta questa notte nel centro
Mariapoli di Rocca di Papa, si svolgeranno martedi' prossimo alle 15
nella basilica di San Paolo fuori le mura. Dalle 16 di oggi sara' aperta
la camera ardente nel centro internazionale dei focolarini dove la
Lubich risiedeva e dove ha chiesto di essere portata nella notte tra
mercoledi' e giovedi', quando e' stato evidente ai medici del
Policlinico Gemelli dove era ricoverata che le sue condizioni erano
gravissime.
PAPA E CATTOLICI, GRATI A
UNA GRANDE DONNA
La "gratitudine" del Papa
a Dio per aver donato alla Chiesa e al mondo Chiara Lubich, una donna
che ha "vissuto un impegno costante per la comunione nella Chiesa, per
il dialogo ecumenico e la fratellanza tra tutti i popoli" guida
idealmente il coro di preghiere e riconoscimenti che il mondo cattolico
tributa alla fondatrice dei focolarini morta questa notte. E Benedetto
XVI raccomanda ai seguaci di Chiara, il più numeroso movimento cattolico
nel mondo, di "seguirne le orme e mantenerne vivo il carisma". Il
braccio destro di papa Ratzinger, Tarciso Bertone, - che martedì
celebrerà nella basilica di San Paolo i funerali che saranno trasmessi
anche via satellite - ricorda che la Lubich "é stata una grande
personalità che tutti abbiamo ammirato e amato, cattolici e non" e ne
apprezza "il lavoro infaticabile per la comunione all'interno della
Chiesa e per l'unità di tutti, persone, comunità e popoli".
L'Osservatore Romano rende omaggio al suo "cattolicesimo mite e
dialogante, capace di ascoltare e condividere la grande ricerca umana di
Dio e dell'amore". I vescovi italiani, con un messaggio firmato da
presidente e segretario, card. Angelo Bagnasco e mons. Giuseppe Betori,
sottolineano come la Lubich abbia "arricchito la vita della Chiesa in
Italia e nel mondo" e ricordano con "particolare riconoscenza la forza
della sua testimonianza, che ha proposto un cammino di fede fondato sul
principio di unità". Alle istituzioni ecclesiali fanno eco i movimenti
cattolici, come i focolarini nati dallo spirito del Concilio Vaticano II:
Mario Marazziti per la Comunità di Sant'Egidio afferma che "si sentirà
la mancanza della bellezza cristiana al femminile" di Chiara, che
"ispirerà tanti", anche non cattolici. Il portavoce di Sant'Egidio
osserva che "é stata "capace di promuovere una delle incarnazioni più
innovative del Concilio Vaticano II, con il suo tratto laicale e con la
sua capacità di unità e dialogo". La guida di Cl, don Massimo Camisasca,
per ricordare la Lubich scrive una lettera a tutti i responsabili del
Movimento, esprimendo il proprio cordoglio e ricordando la "amicizia"
con cui "Chiara mi onorava".
La Famiglia religiosa di Don Orione, che tra l'altro pubblica
l'intervista che la Lubich ha rilasciato nei giorni scorsi alla rivista
orionina, sottolinea la "spiritualità dell'unità" che la fondatrice ha
impresso ai focolari. Il presidente del Rinnovamento nello Spirito
(RnS), Salvatore Martinez, parla di "commozione profonda, gratitudine
grande, responsabilità rinnovata" come "sentimenti" provati alla notizia
della scomparsa di Chiara Lubich. In particolare, osserva, la sua
"testimonianza evangelica" è "difficile da organizzare in un pensiero,
in una tesi, in un racconto, perché ancora più grande, e spinta dal
vento dello Spirito". Questa morte, rimarca infine Giovanni Giacobbe,
presidente del Forum delle famiglie, "lascia orfano l'associazionismo
cattolico italiano".
NAPOLITANO, VOCE RIGOROSA
E LIMPIDA
Il Presidente della
Repubblica Giorgio Napolitano, appresa la notizia della scomparsa di
Chiara Lubich, ha inviato al Movimento dei Focolari, di cui e' stata
fondatrice e presidente, il seguente messaggio: ''Si spegne, con Chiara
Lubich, una delle figure piu' rappresentative del dialogo interreligioso
e interculturale, una voce rigorosa e limpida nel dibattito
contemporaneo. Nel corso di una vita spesa al servizio degli altri,
Chiara Lubich, con la sua fede, la sua intelligenza e la sua passione,
ha saputo fondare un movimento, tra i piu' estesi nel mondo, in grado di
confrontarsi, con spirito aperto, con il mondo laico sulla base della
supremazia degli ideali umani della solidarieta', della giustizia e
della pace fra popoli e nazioni. Memore di questo infaticabile impegno
invio ai familiari e a tutto il movimento dei focolari i sentimenti del
mio commosso cordoglio''. Lo rende noto un comunicato del Quirinale.
L'Osservatore Romano
- 16 marzo 2008

VIRGILIO NOTIZIE
- 17 marzo 2008
LUBICH/ DOMANI L'ULTIMO
ABBRACCIO, ATTESI OLTRE 20MILA FEDELI
Ai funerali Prodi, Rutelli, Bertinotti, Fini e Casini
Roma, 17 mar. (Apcom) -
L'ultimo abbraccio a 'mamma' Chiara, la fondatrice del Movimento dei
Focolari: domani pomeriggio, alla Basilica di San Paolo fuori le Mura, è
attesa una grande folla che giungerà da tutta Italia e anche dall'estero
per rendere l'estremo saluto alla Lubich, scomparsa venerdì notte
all'età di 88 anni.
Al centro Mariapoli di Rocca di Papa la macchina organizzativa per gli
ultimi dettagli delle solenne esequie, che saranno presiedute dal
cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato e più stretto
collaboratore di Benedetto XVI, gira a pieno ritmo. La Questura di Roma
ha fatto sapere di essere pronta a ricevere oltre 20mila fedeli.
E i numeri, infatti, fanno pensare a una grande celebrazione: oltre 100
i religiosi, tra cardinali, vescovi e sacerdoti, che concelebreranno
insieme a Bertone. Tra i porporati, il prefetto della Congregazione per
l'evangelizzazione dei Popoli, Ivan Dias, l'arcivescovo di Firenze,
Ennio Antonelli, l'arcivescovo di Praga, Miloslav Vlk, il presidente del
Pontificio Consiglio per l'Unità dei cristiani, Walter Kasper,
l'arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan. Saranno presenti anche
vescovi dal Brasile, dal Congo, dall'America Latina, dal Madagascar. In
prima fila siederanno le primissime compagne di Chiara Lubich, che
l'hanno accompagnata nelle ultime ore di vita, e anche la sua segretaria
Eli Folonari.
La camera ardente, allestita al centro Mariapoli a Rocca di Papa,
resterà aperta fino alle 10 di domani mattina. Il trasporto funebre
partirà dopo le 11 e l'arrivo alla Basilica di San Paolo fuori le Mura
(scelta perchè ritenuta la Basilica più ecumenica) è previsto intorno
alle 13.45. Successivamente ci sarà un'ora di adorazione, preghiera e
testimonianze di personalità e di amici della Lubich. Sarà questo anche
il momento per dare spazio alle preghiere delle delegazioni delle altre
confessioni religiose. Alle 15 inizierà la solenne celebrazione,
presieduta dal cardinale Bertone, che verrà trasmessa in diretta su Rai
Uno.
Tra le autorità politiche, alla Basilica di San Paolo fuori le Mura
giungeranno il premier uscente Romano Prodi, accompagnato dalla moglie
Flavia, il candidato premier per la Sinistra Arcobaleno Fausto
Bertinotti, il vicepremier e candidato al Campidoglio Francesco Rutelli,
il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il leader di An, Gianfranco
Fini.
Tra i presidenti dei diversi movimenti ecclesiali, hanno già confermato
la loro presenza il fondatore di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, il
presidente di Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez, il
presidente di Cl, Julian Carron, il presidente di Azione Cattolica,
Luigi Alici, il presidente delle Acli, Andrea Olivero, il fondatore del
Sermig, Ernesto Olivero, il presidente dell'Associazione Papa Giovanni
XXIII Paolo Ramonda, i due fondatori della Comunità Missionaria di
Villaregia, padre Luigi Prandin e Maria Luigia Corona.
Numerose anche le delegazioni interreligiose: folta la rappresentanza
musulmana - arriverà l'imam della Moschea di Harlem - numerosi islamici,
ebrei, indu, Risso Kosei Kai, movimento buddista molto diffuso in
Giappone, monaci buddisti tailandesi. Sul fronte ecumenico, giungeranno
delegazione della chiesa luterana, di quella ortodossa, anglicani,
protestanti, riformati della Svizzera e della Svezia e delegazione della
comunità di Taizè.
Nel piazzale antistante la Basilica saranno allestiti anche dei
maxischermi per consentire ai fedeli che non potranno entrare di seguire
la celebrazione. Per l'occasione il giornale del movimento 'Città Nuova'
verrà distribuito in 80mila copie, in una edizione monografica di 130
pagine tutte dedicata alla fondatrice Lubich.
Chiara Lubich verrà tumulata nella Cappellina del Centro Mariapoli a
Rocca di Papa, sopra Igino Giordani, detto Foco e tra i primi amici del
Movimento, scomparso il 18 aprile 1980 e già beato.
VITA.IT
- 17 marzo 2008
Lubich: domani i
funerali
L'ultimo saluto a Chiara Lubich domani pomeriggio alla
Basilica
di San Paolo fuori le mura. Attesi migliaia di fedeli
dall'Italia e dall'estero
L'ultimo abbraccio a
Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei Focolari sarà domani
pomeriggio, alla Basilica di San Paolo fuori le Mura, è attesa una
grande folla che giungerà da tutta Italia e anche dall'estero per
rendere l'estremo saluto alla Lubich, scomparsa venerdì notte all'età di
88 anni. Al centro Mariapoli di Rocca di Papa la macchina organizzativa
per gli ultimi dettagli delle solenne esequie, che saranno presiedute
dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato e più stretto
collaboratore di Benedetto XVI, gira a pieno ritmo. La Questura di Roma
ha fatto sapere di essere pronta a ricevere oltre 20mila fedeli. E i
numeri, infatti, fanno pensare a una grande celebrazione: oltre 100 i
religiosi, tra cardinali, vescovi e sacerdoti, che concelebreranno
insieme a Bertone. Tra i porporati, il prefetto della Congregazione per
l'evangelizzazione dei Popoli, Ivan Dias, l'arcivescovo di Firenze,
Ennio Antonelli, l'arcivescovo di Praga, Miloslav Vlk, il presidente del
Pontificio Consiglio per l'Unità dei cristiani, Walter Kasper,
l'arcivescovo di Trento, monsignor Luigi Bressan. Saranno presenti anche
vescovi dal Brasile, dal Congo, dall'America Latina, dal Madagascar. In
prima fila siederanno le primissime compagne di Chiara Lubich, che
l'hanno accompagnata nelle ultime ore di vita, e anche la sua segretaria
Eli Folonari. La camera ardente, allestita al centro Mariapoli a Rocca
di Papa, resterà aperta fino alle 10 di domani mattina. Il trasporto
funebre partirà dopo le 11 e l'arrivo alla Basilica di San Paolo fuori
le Mura (scelta perchè ritenuta la Basilica più ecumenica) è previsto
intorno alle 13.45. Successivamente ci sarà un'ora di adorazione,
preghiera e testimonianze di personalità e di amici della Lubich. Sarà
questo anche il momento per dare spazio alle preghiere delle delegazioni
delle altre confessioni religiose. Alle 15 inizierà la solenne
celebrazione, presieduta dal cardinale Bertone, che verrà trasmessa in
diretta su Rai Uno. Tra le autorità politiche, alla Basilica di San
Paolo fuori le Mura giungeranno il premier uscente Romano Prodi,
accompagnato dalla moglie Flavia, il candidato premier per la Sinistra
Arcobaleno Fausto Bertinotti, il vicepremier e candidato al Campidoglio
Francesco Rutelli, il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il leader
di An, Gianfranco Fini. Tra i presidenti dei diversi movimenti
ecclesiali, hanno già confermato la loro presenza il fondatore di
Sant'Egidio, Andrea Riccardi, il presidente di Rinnovamento nello
Spirito, Salvatore Martinez, il presidente di Cl, Julian Carron, il
presidente di Azione Cattolica, Luigi Alici, il presidente delle Acli,
Andrea Olivero, il fondatore del Sermig, Ernesto Olivero, il presidente
dell'Associazione Papa Giovanni XXIII Paolo Ramonda, i due fondatori
della Comunità Missionaria di Villaregia, padre Luigi Prandin e Maria
Luigia Corona. Numerose anche le delegazioni interreligiose: folta la
rappresentanza musulmana - arriverà l'imam della Moschea di Harlem -
numerosi islamici, ebrei, indu, Risso Kosei Kai, movimento buddista
molto diffuso in Giappone, monaci buddisti tailandesi. Sul fronte
ecumenico, giungeranno delegazione della chiesa luterana, di quella
ortodossa, anglicani, protestanti, riformati della Svizzera e della
Svezia e delegazione della comunità di Taizè. Nel piazzale antistante la
Basilica saranno allestiti anche dei maxischermi per consentire ai
fedeli che non potranno entrare di seguire la celebrazione. Per
l'occasione il giornale del movimento 'Città Nuova' verrà distribuito in
80mila copie, in una edizione monografica di 130 pagine tutte dedicata
alla fondatrice Lubich. Chiara Lubich verrà tumulata nella Cappellina
del Centro Mariapoli a Rocca di Papa, sopra Igino Giordani, detto Foco e
tra i primi amici del Movimento, scomparso il 18 aprile 1980 e già
beato.
SIR
- 17 marzo 2008
CHIARA LUBICH - Una
luce per il mondo
Un impegno per la fratellanza tra tutti i popoli
Un vero e proprio
pellegrinaggio di popolo. È quanto è avvenuto in questi giorni a Rocca
di Papa, al centro internazionale del Movimento dei Focolari dove da
venerdì 14 marzo una folla ordinata e commossa di persone provenienti da
tutta Italia, è venuta per dare l’ultimo saluto a Chiara Lubich. La
cerimonia delle esequie – presieduta dal card. segretario di Stato
Tarcisio Bertone nella basilica romana di San Paolo fuori le mura – è
stata preceduta da un’ora di canti e meditazioni di Chiara Lubich a cui
sono seguiti brevi interventi di alcuni rappresentanti delle altre
Chiese e religioni.
Le ultime ore. Ha salutato ad una ad una le compagne che l’hanno
accompagnata nella sua avventura fin dai tempi di Trento. Poi via via,
lungo la notte, centinaia di persone sono giunte a casa sua, nella sua
stanza, per dirle anche solo “grazie”. A raccontare le ultime ore
vissute da Chiara Lubich è Michel Vandeleene, teologo e curatore
dell'opera biografica “Erano i tempi di guerra”. “L'ultimo mese –
racconta Vandeleene – Chiara era stata ricoverata in ospedale, al
Gemelli di Roma. Lì aveva potuto fare ancora tanta corrispondenza e
prendere decisioni importanti per il Movimento. Aveva anche ricevuto una
lettera del Santo Padre che rileggeva spesso e le dava conforto”.
“Alcuni giorni fa aveva espresso ripetutamente il desiderio di tornare a
casa e l'altro ieri notte era stata portata a casa sua perché la sua
fine sembrava ormai imminente”. “Dopo aver sentito la santa messa e
ricevuto l'Eucaristia ha voluto vedere una ad una le sue prime compagne,
i suoi primi compagni e altri focolarini, suoi stretti collaboratori.
Era cosciente e ha potuto sentirli, incontrarli”. Poi la sua salute in
serata si è aggravata, “e lì – prosegue Vandeleene – è successo una cosa
meravigliosa e commuovente”. “Al seguito delle prime compagne – racconta
Vendeleene – centinaia di persone sono giunte a casa sua e tutte sono
potute entrare una ad una nella sua stanza per ore, per vederla, dirle
magari ancora una sola parola: grazie, darle un bacio sulla mano. La
commozione è grande, ma più grande è la fede nell'Amore, in Dio Amore
che guida ogni cosa, in Dio Amore che lei ha fatto conoscere a tanti”.
Il messaggio del Papa. Il primo a raggiungere i focolarini riuniti a
Rocca di Papa è stato Benedetto XVI. Il suo messaggio è stato
pubblicamente letto al termine della messa con la quale si è aperta la
camera ardente. Il Papa ha assicurato la sua spirituale vicinanza “ai
familiari e all’intera Opera di Maria-Movimento dei Focolari che da lei
ha avuto origine, come pure a quanti hanno apprezzato il suo impegno
costante per la comunione nella Chiesa, per il dialogo ecumenico e la
fratellanza fra tutti i popoli”. Ed ha ringraziato il Signore “per la
testimonianza della sua esistenza spesa nell’ascolto dei bisogni
dell’uomo contemporaneo in piena fedeltà alla Chiesa e al Papa”.
L’omaggio dei vescovi italiani. Unanime il cordoglio dei vescovi
italiani. Appresa la notizia della morte di Chiara Lubich, il presidente
e il segretario generale della Cei, card. Angelo Bagnasco e mons.
Giuseppe Betori, hanno inviato un telegramma ricordando “l’esperienza di
comunione” testimoniata da Chiara Lubich che “arricchisce con la sua
presenza la vita della Chiesa in Italia e nel mondo”. “Il carisma che ha
ricevuto – ricorda il card. Ennio Antonelli, arcivescovo di Firenze – è
sicuramente uno dei grandi carismi che immettono nella storia una
corrente di vita nuova”. “Quello di Chiara Lubich è un carisma che
vivifica la Chiesa nella linea del Concilio Vaticano II il quale ha
messo in evidenza come l’ecclesiologia è un mistero di comunione”. E il
card. Angelo Scola, patriarca di Venezia, aggiunge: “Ora diventa per noi
più impegnativa la responsabilità di portare in tutte le Chiese del
mondo, nel dialogo ecumenico ed interreligioso, la proposta di Chiara”.
Una luce per il mondo. Sono andati a rendere omaggio a Chiara Lubich a
Rocca di Papa molti rappresentanti dei movimenti ecclesiali. “Chiara –
ha detto Andrea Riccardi, fondatore della Comunità di Sant’Egidio – mi
ha insegnato la dignità del carisma, il suo valore, che è la cosa più
preziosa che abbiamo. “Chiara è di tutti: è della Chiesa, è anche della
gente di altre religioni. Chiara è del mondo, perché è stata di Gesù.
Ora che è in silenzio dobbiamo imparare ad ascoltarla meglio e la
potremo ascoltare solo se faremo unità tra di noi”. “La vita di Chiara –
dice Salvatore Martinez, presidente del Rinnovamento nello Spirito Santo
– è stata come “un fuoco inestinguibile di carità, risucchiata nei
vortici irrefrenabili dell’amore al di là di ogni limite imposto dalla
ragione”. “Noi a Taizè – ha detto fr. Alois, priore della comunità di
Taizè – rendiamo grazie a Dio per la vita di Chiara e per tutto quello
che ha compiuto. È una luce per noi. E questa luce rimane tra noi. Fr.
Roger aveva una grande stima e un grande amore per Chiara e adesso loro
due sono insieme con il Cristo e dal cielo pregano per noi”.
ZENIT
- 17 marzo 2008
SELEZIONE DI MESSAGGI
SU CHIARA LUBICH
ROMA, lunedì, 17 marzo
2008 (ZENIT.org).- Centinaia sono i messaggi che continuano ad arrivare
da tutto il mondo da personalità civili e religiose, delle varie Chiese
e religioni, dei diversi movimenti ecclesiali e da gente comune.
Di seguito proponiamo una selezione molto limitata.
* * *
CAPI DI CHIESE
Telegramma di Papa
Benedetto XVI
Ho appreso con profonda emozione la notizia della pia morte della
signorina Chiara Lubich, sopraggiunta al termine di una lunga e feconda
vita segnata instancabilmente dal suo amore per Gesù abbandonato. In
quest’ora di doloroso distacco sono spiritualmente vicino con affetto,
ai familiari e all’intera Opera di Maria - Movimento dei Focolari che da
lei ha avuto origine, come pure a quanti hanno apprezzato il suo impegno
costante per la comunione nella Chiesa, per il dialogo ecumenico e la
fratellanza tra tutti i popoli. Ringrazio il Signore per la
testimonianza della sua esistenza spesa nell’ascolto dei bisogni
dell’uomo contemporaneo in piena fedeltà alla Chiesa e al Papa e mentre
ne affido l’anima alla divina bontà affinché la accolga nel seno del
Padre auspico che quanti l’hanno conosciuta e incontrata, ammirando le
meraviglie che Dio ha compiuto attraverso il suo ardore missionario, ne
seguano le orme mantenendone vivo il carisma. Con tali voti invoco la
materna intercessione di Maria e volentieri imparto a tutti la
benedizione apostolica.
Bartolomeo I, Patriarca ecumenico di Costantinopoli
A Chiara va il rispetto e la stima della Chiesa di Costantinopoli per il
suo monumentale lavoro di promozione di un amore basato sul Vangelo, tra
persone di fede e formazione diverse. Sono stato felice di aver potuto
far visita a Chiara durante il mio ultimo viaggio a Roma. Possa la sua
anima trovare pace là dove riposano i giusti e dove non c’è dolore,
sofferenza e lutto.
Rowan Williams, Arcivescovo di Canterbury, Gran Bretagna
Chiara Lubich è stata una delle grandi figure della Chiesa moderna e una
di quelle figure che appartiene non solo alla comunità della Chiesa
cattolica, ma a tutti quelli che capiscono quanto si sia adoperata per
il rinnovamento dei cristiani. Ha imposto un cambiamento nella vita
della comunità di molti, molti cristiani. I suoi scritti e i suoi
insegnamenti sono stati di ispirazione per centinaia di migliaia di
persone, se non di più. E noi piangiamo la sua scomparsa con profondi
sentimenti. E’ una donna che ho avuto il privilegio di incontrare e ho
avuto contatti molto fruttuosi con il Movimento dei Focolari. Per molti,
molti anni hanno incoraggiato e ispirato me e il mio ministero. Quindi,
il mio cuore va a quanti in questi giorni piangono la perdita di Chiara.
Penso che vedremo in lei una delle grandi luci dell’attuale generazione
cristiana.
ISTITUZIONI
Giorgio Napolitano,
presidente della Repubblica italiana
Chiara Lubich è una delle figure più rappresentative del dialogo
interreligioso e interculturale, una voce rigorosa e limpida nel
dibattito contemporaneo. Ha saputo fondare un movimento tra i più estesi
del mondo, in grado di confrontarsi con spirito aperto, con il mondo
laico sulla base della supremazia degli ideali umani della solidarietà,
giustizia e pace fra popoli e nazioni.
CHIESA CATTOLICA -
AUTORITA’ ECCLESIASTICHE
Card. Walter Kasper,
presidente del Pontificio Consiglio per la Promozione dell’Unità dei
Cristiani
Commemorare pienamente Chiara credo consista nel continuare, senza
scosse, la sua testimonianza. Con lei sperimentavano che la spiritualità
dell’unità poteva costruire ponti, tessere rapporti, abbattere
pregiudizi di secoli, rinnovarsi in testimonianza comune. Ha saputo
amare appassionatamente la Chiesa e lo ha fatto soprattutto servendo
l’unità, vissuta come segno e garanzia della sua fedeltà.
Card. Stanislao Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici
Ho avuto vari incontri con Chiara: l’ultimo in occasione delle feste
natalizie. Ma ogni incontro con lei è stato nella mia vita un
avvenimento che lasciava tracce molto profonde. Era una persona che
contagiava ogni interlocutore con il suo entusiasmo per le cose di Dio”.
Il cardinale ha lasciato un messaggio ai suoi figli spirituali: “portate
avanti questa fiamma del carisma con grande coraggio: è una storia,
nella Chiesa, che non si chiude, ma si apre”.
CEI: telegramma firmato dal Card. Angelo Bagnasco, presidente della CEI
e Mons. Giuseppe Betori, segretario generale
L’esperienza di Chiara è un’esperienza di comunione che arricchisce la
vita della Chiesa in Italia e nel mondo”. “Particolare riconoscenza per
la la forza della sua testimonianza che ha proposto un cammino di fede
fondato sul principio di unità, sorgente nella Chiesa e nel mondo di
itinerari di vita nel segno della pienezza della gioia”.
Card. Luigi Tettamanzi, Arcivescovo di Milano
La nostra Chiesa ambrosiana si unisce a tutti coloro che pregano per
Chiara Lubich. Ha dedicato tutta la sua esistenza alla costruzione della
comunione e della fratellanza tra gli uomini di ogni razza e popolo.
L’amore di Dio era la sorgente di ogni sua opera e sapeva comunicarlo
con straordinaria forza così da attrarre ad esso moltissime persone.
Card. Camillo Ruini, Vicario del Papa per la diocesi di Roma
Chiara continuerà la sua provvidenziale presenza nei Focolari, nella
Chiesa e nel mondo.
Card. Angelo Scola, Patriarca di Venezia
Ora diventa per noi più impegnativa la responsabilità di portare in
tutte le Chiese del mondo, la proposta di Chiara. Siamo chiamati a
continuare la sua opera.
MOVIMENTI ECCLESIALI E
NUOVE COMUNITA’
Prof. Andrea Riccardi,
fondatore della Comunità di Sant’Egidio
Chiara mi ha insegnato la dignità del carisma, il suo valore, che è la
cosa più preziosa che abbiamo. Chiara è di tutti: è della Chiesa, è
anche della gente di altre religioni, Chiara è del mondo, perché è stata
di Gesù. Ora che è in silenzio dobbiamo imparare ad ascoltarla meglio e
la potremo ascoltare solo se faremo unità tra di noi.
Kiko Argüello, iniziatore
del Cammino Neocatecumenale
Penso che Chiara sia stata accolta con tanta gioia in cielo e che il suo
carisma di unità, di amore, di comunione sia una grande luce per la
Chiesa, per tanti vescovi e sacerdoti. Abbiamo sempre trovato in lei un
grande amore di comunione. Dio ci ha unito molto fortemente. Adesso
preghiamo la Santa Vergine Maria, perché l’accolga, interceda e possa
entrare nel cielo piena di gioia. Penso anche che adesso i focolarini
riceveranno un appoggio più grande dal cielo.
Don Julian Carron,
successore di don Giussani alla guida della Fraternità di Comunione e
Liberazione
Ricordo i lunghi anni di amicizia con don Giussani che parla del suo
carisma suscitato per rendere vivo l’avvenimento cristiano come luce che
sostiene la speranza
Salvatore Martinez,
coordinatore nazionale del Rinnovamento dello Spirito
L’eredità di Chiara è un’eredità di amore all’insegna di una maternità
spirituale di cui tutti noi laici siamo grati. Una testimonianza che non
si arresta dinanzi alle sfide della secolarizzazione e delle
contrapposizioni culturali, ideologiche e religiose.
Luigi Alici, presidente
nazionale dell’Azione Cattolica
Chiara sottolineava come la sua scelta fosse giunta durante una riunione
che l’Azione cattolica italiana teneva, proprio a Loreto, in quegli anni
difficili della fine della guerra e del dopoguerra. L’Ac si stringe ai
fratelli e sorelle del Movimento dei Focolari”, con “tutto l’affetto e
la spirituale vicinanza che nasce dalle medesime radici e dalla stessa
scelta di camminare con il Vangelo per le strade del mondo. Con Chiara
Lubich scompare una delle grandi figure del cristianesimo contemporaneo.
Resta il suo sorriso. Restano le sue parole che sono state di sprone a
moltissimi cristiani e non cristiani”.
Andrea Olivero, presidente
ACLI
Una grande testimone di Cristo. Un volto femminile della Chiesa,
luminoso e intrepido”. Le Acli condividono con gli amici del movimento
dei Focolari il dolore di queste ore per il distacco, ma insieme la
serena gioia per il passaggio di una grande testimone di Cristo alla
vita piena del Paradiso”. Chiara Lubich ci ha insegnato a scommettere
sempre sul dialogo. Ci ha insegnato a spenderci sempre per l'unità della
famiglia umana, legata da vincoli di interdipendenza e fraternità. Ha
mostrato la forza della mitezza nella costruzione della fraternità tra
le religioni, della giustizia economica e sociale e della pace tra i
popoli.
Paolo Ramonda, successore
di don Benzi alla guida della Comunità Papa Giovanni XXIII
Esprimo gratitudine per l’amore agli altri movimenti, associazioni e
nuove comunità di cui Chiara è stata trascinatrice instancabile di
comunione.
Carlo Casini, fondatore
del Movimento per la Vita
Chiara è stata la “levatrice” del nostro movimento e si pone come
modello di un genio femminile che ha saputo guidare in nome dell’unità
un grande rinnovamento nelle religioni, nella Chiesa e nella società.
Jean Vanier, fondatore de
L’Arche
Occorre ora che ognuno diventi “un’altra lei”. Ogni passaggio di un
fondatore richiede ai membri di prolungarne il carisma.
Gérard Testard, presidente
Fondacio
Chiara è un’icona dell’unità, della comunione.
MONDO ECUMENICO
Rev. Dr. Samuel Kobia,
Segretario generale della Consiglio mondiale delle Chiese
Il nostro amore per Chiara e l’immensa gratitudine per il dono di Dio
che lei ha rappresentato per il movimento ecumenico continueranno a
motivare ed ispirare il nostro lavoro per l’unità visibile della Chiesa.
Chiara ha avuto un profondo impatto nel movimento ecumenico ed ha
aiutato in maniera significativa a favorire le relazioni tra le chiese
delle differenti tradizioni cristiane. Nulla ha il potere di separare
Chiara Lubich dall’amore di Dio in Cristo Gesù e se le nostre sorelle e
i nostri fratelli del Focolare continueranno ad avere tra loro la
presenza di Gesù, essi continueranno a sperimentare l’energia del
Carisma che Chiara ha dato loro.
Georges Lemopoulos, Segretario Generale aggiunto Consiglio Ecumenico
delle Chiese
Chiara vivrà finché terremo accesa la fiamma della sua passione per
l’unità. Non vi indirizzo un messaggio di condoglianze ma una parola di
speranza ‘Coraggio! Ho vinto il mondo.’ Che la sua memoria sia eterna.
Pastore Jean Arnold de Clermont, Presidente della Conferenza delle
Chiese Europee (CEC) e della Fed. Protestante Francia
Le siamo riconoscenti per la sua testimonianza e il suo contributo al
movimento ecumenico in Europa.
Frère Alois, priore della Comunità di Taizé e successore di fr. Roger
Shutz
Per lunghi anni Roger Shutz e Chiara hanno avuto una relazione di
profonda comunione per la comune vocazione all’unità. Rendiamo grazie a
Dio per la sua vita che è una luce per noi e questa luce rimane tra noi.
Ruedi Reich, presidente Chiesa Evangelica-riformata del cantone di
Zurigo, Svizzera
Chiara Lubich ha suscitato un movimento importante anche per la Chiesa
riformata. Quando la incontrai personalmente sperimentai una presenza e
un’irradiazione fuori dal comune.
EBREI
Rabbino David Rosen,
Presidente IJCIC (Comitato ebraico internazionnale per la Consulta
interreligiosa)
Rendo grazie per l’immensa benedizione della sua vita per tutto il
mondo, per il movimento da lei fondato e che tocca milioni di persone di
ogni fede. Il suo testamento è una delle più grandi benedizioni del
nostro tempo.
Rabbino Ron Kronish, direttore del Consiglio di coordinamento
interreligioso d’Israele (ICCI)
Chiara era una scintilla di speranza una sorgente di riconciliazione,
una leader che ha creduto profondamente nella pace e nella fratellanza
fra i popoli
Amos Luzzatto, ex Presidente dell’Unione delle Comunità Ebraiche
Italiane
Uno spirito eccezionale nel mondo del Dialogo, ed ora gli spiriti
dialoganti sono sempre più indispensabili.
Lisa Palmieri – Anti-difamation League - Vice Presidente WCRP Europa
Chiara era imbevuta di ispirazione divina insegnandoci che solo l’amore
può guarire questo mondo sofferente. La sua energia continua ad
espandersi, facendoci avvicinare alla ‘guarigione’. Che il suo nome sia
una benedizione per tutta l’umanità.
ALTRE RELIGIONI
Rev. Yoshinobu Miyake,
Segretario generale del Summit dei Leader religiosi (scintoista)
Chiara Lubich è il modello per i leaders religiosi di tutto il mondo. Ha
costruito la pace per il bene di persone emarginate e sofferenti. E’
stata una pioniera che ha facilitato il dialogo e la cooperazione tra le
diverse religioni.
Jehangir Sarosh, presidente per l’Europa della Conferenza mondiale delle
religioni per la pace (WCRP)
Il dono più grande che Chiara ha fatto all’umanità è il popolo del
Focolare. La potenza del sorriso autentico trascende le diversità e ci
unisce in uno.
--Musulmani
Imam Hossein Fatimi, teologo islamico e docente universitario,
Afghanistan
Una preghiera per la mia sorella Chiara: “O Dio: dona alla nostra
sorella Chiara salute e sicurezza ed un più bel futuro. L’affido nella
Tua mano. O Tu che sei l’Ogni-Misericordioso ed l’Ogni-Benigno”.
Imam Muhammad Shakoor, Dallas, Texas
E’ stata una benedizione per noi conoscere Chiara e la sua bellissima
opera. Noi come Musulmani saremo sempre uniti con il Movimento dei
Focolari.
Imam comunità islamiche di Veneto, Emilia Romagna, Lombardia e Toscana
Chiara Lubich ci lascia una grande eredità che bisogna assolutamente
onorare e portare avanti, continuando a lavorare insieme, come una sola
famiglia, per compiere il disegno della fratellanza universale e donare
all’umanità l’amore, di cui lei è stata un autentico esempio.
Dr. Aziz Shehu, Skopje (Macedonia)
Sono grato a Dio di essere una delle decine di milioni di persone nel
mondo che seguono il suo ideale di unità e di amore. Così sono diventato
l’uomo più ricco del mondo.
--Buddisti
Nichiko Niwano, presidente del movimento Rissho Kosei Kai, Giappone
“Apostoli del dialogo” Questa parola simboleggia il cammino di Chiara e
dei membri del Focolare. Lei ha dedicato tutta la sua vita alla
realizzazione dell’amore e dell’unità attraverso il dialogo in seno alla
Chiesa, il dialogo con le altre chiese e con le altre religioni. Tutta
la sua vita è stata essere un’altra Maria, un modello per le persone di
ogni religione. Penso che sia proprio il disegno di Dio Buddha
l’incontrarsi in quest’epoca dei nostri due Movimenti, imparare e
collaborare reciprocamente.
Rev. Keishi Miyamoto, presidente del Consiglio Myochikai, Giappone
La sua eredità rimarrà per sempre.
Rev. Nissho Takeuchi e Rev. Shokei Steffens della Nihiren-shu, Giappone
Chiara Lubich è una madre, modello d’amore per il mondo intero.
Ajahn Thong, abate del Tempio Buddista di Chiang Mai, Thailandia
Chiara ha acceso una luce per tutti in questo mondo tutto oscuro.
--Indù
Didi Talwalkar, presidente Movimento Swadyaya, India
Non facciamo condoglianze perché sentiamo nel cuore lo stesso dolore,
siamo veramente una famiglia.
Ela Gandhi, pronipote del Mahatma Gandhi
In questo momento le mie preghiere sono tutte per Chiara e i membri dei
Focolari. Dio vi benedica.
Anantanand Rambachan, docente presso il St. Olaf College, USA
L’unità delle religioni mondiali era cara al suo cuore. La sua partenza
fortifica ciascuno di noi a impegnarsi per questo stesso scopo.
APCOM
- 18 marzo 2008
OGGI L'ADDIO A 'MAMMA'
CHIARA, ATTESI OLTRE 40MILA FEDELI
Ai funerali a Roma presenti Prodi, Rutelli, Bertinotti,
Casini
Sono attese 30-40mila
persone ai solenni funerali di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento
dei Focolari, che si terranno oggi pomeriggio, alle 15, nella Basilica
di San Paolo fuori le Mura, a Roma, e che saranno presieduti dal
cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato vaticano. Per l'ultimo
abbraccio a 'mamma' Chiara arriverà una grande folla da tutta Italia e
anche dall'estero.
Alle 14.20 - informa una nota del Movimento - è atteso l'arrivo del
carro funebre. Il feretro verrà poi portato a spalla da un gruppo di
focolarini fino all'interno della Basilica, e sarà preceduto da un
gruppo di membri del Movimento di diverse età, nazionalità, Africa,
Argentina, Uruguay, Colombia, Medio Oriente, Brasile, USA, Europa
(Inghilterra e Olanda di varie denominazioni cristiane). Ci saranno i
bambini, i ragazzi, giovani, adulti, religiosi e sacerdoti.
Tutto pronto per la grande celebrazione: oltre 100 i religiosi, tra
cardinali, vescovi e sacerdoti, che concelebreranno insieme a Bertone.
Tra i porporati, il prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione
dei Popoli, Ivan Dias, l'arcivescovo di Firenze, Ennio Antonelli,
l'arcivescovo di Praga, Miloslav Vlk, il presidente del Pontificio
Consiglio per l'Unità dei cristiani, Walter Kasper, l'arcivescovo di
Trento, monsignor Luigi Bressan.
Saranno presenti anche vescovi dal Brasile, dal Congo, dall'America
Latina, dal Madagascar. In prima fila siederanno le primissime compagne
di Chiara Lubich, che l'hanno accompagnata nelle ultime ore di vita, e
anche la sua segretaria Eli Folonari.
Tra le autorità politiche, alla Basilica di San Paolo fuori le Mura ci
saranno il premier uscente Romano Prodi, accompagnato dalla moglie
Flavia, il candidato premier per la Sinistra Arcobaleno Fausto
Bertinotti, il vicepremier e candidato al Campidoglio Francesco Rutelli,
il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il leader di An, Gianfranco
Fini, i ministri Giovanna Melandri e Rosy Bindi, il senatore Giuseppe
Pisanu, l'esponente della Rosa Bianca Savino Pezzotta.
Tra i presidenti dei diversi movimenti ecclesiali, hanno già confermato
la loro presenza il fondatore di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, il
presidente di Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez, il
presidente di Cl, Julian Carron, il presidente di Azione Cattolica,
Luigi Alici, il presidente delle Acli, Andrea Olivero, il fondatore del
Sermig, Ernesto Olivero, il presidente dell'Associazione Papa Giovanni
XXIII Paolo Ramonda, i due fondatori della Comunità Missionaria di
Villaregia, padre Luigi Prandin e Maria Luigia Corona.
Numerose anche le delegazioni interreligiose: ci saranno Lisa Palmieri,
ebrea, rappresentante presso la Santa Sede dell'American Jewish
Committee; l'imam Izak El Hajji Pasha della Moschea Malcolm Shabazz di
Harlem, New York; il reverendo Yasutaka Watanabe, Presidente del
Consiglio Direttivo della Rissho Kosei-kai (Movimento buddista
giapponese), Pra Tongrathana, monaco del buddismo Theravada, Tailandia.
Sul fronte ecumenico, giungeranno delegazione della chiesa luterana, di
quella ortodossa, anglicani, protestanti, riformati della Svizzera e
della Svezia e delegazione della comunità di Taizè.
Tra questi ci saranno il metropolita Gennadios (Zervos), arcivescovo
Ortodosso d'Italia e di Malta (Patriarcato ecumenico di Costantinopoli),
il vescovo Christian Krause, evangelico della Germania, il vescovo
anglicano Robin Smith dell'Inghilterra.
Nel piazzale antistante la Basilica sono stati allestiti anche dei
maxischermi per consentire ai fedeli che non potranno entrare di seguire
la celebrazione. Le esequie saranno trasmesse in diretta su Rai Uno a
partire dalle 15. In moltre città del mondo l'evento sarà seguito
attraverso i numerosi collegamenti televisivi o con cerimonie liturgiche
in contemporanea. Per l'occasione il giornale del movimento 'Città
Nuova' verrà distribuito in 80mila copie, in una edizione monografica di
130 pagine tutte dedicata alla fondatrice Lubich.
Chiara Lubich verrà tumulata nella Cappellina del Centro Mariapoli a
Rocca di Papa, sopra Igino Giordani, detto Foco e tra i primi amici del
Movimento, scomparso il 18 aprile 1980 e già beato.
ASCA
- 18 marzo 2008
CHIARA LUBICH: OGGI AI
FUNERALI RAPPRESENTANTI FEDI DI TUTTO IL MONDO
Sono attese circa 30.000
persone ai funerali di Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei
Focolari, che si terranno oggi a Roma nella Basilica di San Paolo fuori
le Mura. A presiedere la cerimonia sara' il Segretario di Stato
vaticano, card. Tarcisio Bertone, mentre e' annunciata un'ampia
partecipazione del mondo politico, della Chiesa cattolica e delle altre
confessioni cristiane.
Tra i politici italiani, ci saranno Romano Prodi, Rosy Bindi, Fausto
Bertinotti, Savino Pezzotta, Gianfranco Fini e Pierferdinando Casini,
oltre a numerosi amministratori locali e politici legati al Movimento
politico per l'unita', il braccio politico dei Focolari.
Dal mondo cattolico arriveranno invece i fondatori e rappresentanti di
molti dei nuovi movimenti che, come i Focolari, hanno caratterizzato la
vita della Chiesa a partire dal secondo dopoguerra: ci saranno Andrea
Riccardi, fondatore della Comunita' di Sant'Egidio, Ernesto Olivero del
Sermig, don Julian Carron, successore di don Giussani alla guida di
Comunione e Liberazione, Salvatore Martinez del Rinnovamento nello
Spirito.
Il mondo ecumenico, a cui Chiara Lubich era sempre stata molto attenta,
sara' rappresentato dal reverendo Martin Robra del Consiglio Ecumenico
delle Chiese, dal metropolita Gennadios Zervos della Chiesa ortodossa,
dal vescovo della chiesa Luterana Christian Krause mentre per le altre
religioni ci saranno, tra gli altri, Lisa Palmieri, rappresentante in
Italia e presso la Santa Sede dell'American Jewish Committee e il
direttore del Centro Islamico culturale di Roma Dr. Redouane. I buddisti
parteciperanno con il presidente del Consiglio Direttivo della Rissho
Kosei Kai, Watanabe Yasutaka.
IL VELINO
- 18 marzo 2008
Lubich: in 40 mila ai
funerali, anche l'ambasciatore cinese
Roma, 18 MAR (Velino) -
Sono attese 30-40.000 persone oggi pomeriggio alle 15 nella Basilica di
San paolo fuori le mura a Roma, per l'addio a Chiara Lubich, fondatrice
del Movimento dei Focolari, morta venerdi' scorso a 88 anni. La
cerimonia - trasmessa con collegamenti televisivi in molte citta' del
mondo - sara' preceduta da un'ora di canti e meditazioni di Chiara
Lubich. Prima dell'inizio della liturgia, rappresentanti di diverse
Chiese cristiane e di altre religioni rivolgeranno un ultimo saluto a
Chiara con alcune testimonianze. Alle 14,20 e' previsto l'ingresso del
feretro in Basilica (il carro funebre sara' scortato dal cerimoniale di
Palazzo Chigi lungo il percorso da Rocca di Papa a Roma). La Messa sara'
presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano,
inviato del Papa, e con lui concelebreranno 16 cardinali e oltre 40
vescovi e centinaia di sacerdoti, mentre al termine, dopo il saluto
esequiale, prendera' la parola il cardinale Stanislaw Rylko, presidente
del Pontificio consiglio per i laici.
Numerose le adesioni di politici italiani, a partire dal presidente del
Consiglio Romano Prodi, e rappresentanti delle amministrazioni locali,
di rappresentanti di movimenti e associazioni ecclesiali cattoliche, ma
anche di altre chiese cristiane e di altre religioni. Si segnala
inparticolare la presenza del vescovo ausiliare di Haarlem, Johannes van
Burgsteden e dell'imam El Pasha della Moschea di Harlem: qui nel 1997
Chiara parlo' a un uditorio di tremila musulmani neri. Da segnalare
anche la presenza dell'ambasciatore della Repubblica di Cina (Taiwan)
presso la Santa Sede, Tou Chou-seng.
Tra i politici saranno presenti oltre a Prodi, il presidente della
Camera Fausto Bertinotti, il vice premier Francesco Rutelli, i ministri
Rosy Bindi (Politiche familiari) e Giovanna Melandri (Politiche
giovanili), oltre che il sottosegretario alla Pubblica istruzione
Letizia De Torre, il presidente di An Gianfranco Fini, il leader
dell'Udc Pierferdinando Casini, i senatori Giuseppe Pisanu e Paola
Binetti l'onorevole Rocco Buttiglione, Savino Pezzotta e tanti altri.
Diverse le rappresentanze di comuni e Regioni, Trento in particolare,
citta' natale della Lubich, i comuni dei colli romani - Rocca di Papa,
Castelgandolfo, Ariccia -, ma anche Milano, Napoli, Firenze, La Spezia,
la Regione Lombardia, il Piemonte, la Liguria. Tra gli esponenti
ecclesiastici, il padrone di casa cardinale Andrea Cordero Lanza di
Montezemolo, il cardinale Camillo Ruini, vicario della diocesi di Roma,
il cardinale Angelo Bagnasco, presidente della Cei e monsignor Giuseppe
Betori, segretario generale, il cardinale Angelo Sodano, Stanislaw
Dziwisz, arcivescovo di Cracovia e gia' segretario particolare di
Giovanni Paolo II, Miloslav Vlk, arcivescovo di Praga e tra i vescovi
"amici dei Focolari", il cardinale di Firenze Ennio Antonelli, il
Penitenziere maggiore James Francis Stafford, il presidente del
dicastero per l'Unita' dei cristiani, Walter Kasper. Dal Libano
giungeranno due rappresentanti del patriarca maronita.
Numerosi i rappresentanti di movimenti e comunita' ecclesiali: Andrea
Oliverio (Acli), Andrea Riccardi e monsignor Vincenzo Paglia (Comunita'
di Sant'Egidio), Salvatore Martiinez (Rinnovamento dello Spirito),
Julian Carron (Comunione e Liberazione), padre Heinrich Walter (Schonstatt),
Luigi Alici (Azione cattolica), padre Marco Tasca (Superiore generale
dei Frati minori conventuali), Carlo Casini (Movimento per la vita),
padre Luigi Pradin e Maria Luigia Corona (Comunita' missionaria Villa
Regia), Ernesto Olivero (Sermig), Laurent Fabre (Chemin Neuf). Presenti
anche delegazioni dell'Associazione Papa Giovanni XXIII, Comunita'
Shalom, Comunita' di Taize'. Ma i confini si allargano ad altre Chiese e
religioni: il Consiglio ecumenico delle Chiese sara' rappresentato dal
Martin Robra; la Chiesa ortodossa dal metropolita Gennadios Zervos,
quella luterana dal vescovo Christian Krause. Saranno presenti anche
esponenti dei movimenti di altre Chiese con cui Chiara ha intessuto un
rapporto di comunione come l'ortodosso Christophe d'Aloisio (Syndesmos),
il professore luterano Werner Hubner (Cvjm - Ymca), e Gerhard Pross
(Convegno dei Responsabili di movimenti e comunita' evangeliche della
Germania). Tra le personalita' ebraiche, Lisa Palmieri, rappresentante
in Italia e presso la Santa Sede dell'American jewish committee e
vicepresidente del Wcrp Europa, tra i musulmani, oltre all'imam di
Haarlem, saranno presenti il dottor Redouane, direttore del Centro
islamico culturale di Roma, il presidente della comunita' islamica di
Firenze, l'imam Elzir Ezzedine e l'imam della Moschea di Perugia, Abel
Qader. Il mondo buddista sara' rappresentato dal presidente del
Consiglio direttivo della Rissho Kosei Kai, Watanabe Yasutaka,
capo-delegazione del Movimento laico giapponese e dal monaco tailandese
buddista Phara-Maha Thongratana.
AGI
- 18 marzo 2008
LUBICH: PRODI, RUTELLI,
BINDI, CASINI E FINI ALLE ESEQUIE
Commozione e grande
raccoglimento a San Paolo Fuori le Mura dove il card. Tarcisio Bertone
sta celebrando i funerali di Chiara Lubich. Un lungo applauso e un coro
di 'grazie' hanno accompagnato l'arrivo del feretro all'interno della
basilica. In prima fila la sorella minore, Carla, Eli Folonari (tra le
possibili candidate alla successione come presidente del movimento) e le
primissime compagne di Chiara. Partecipano al rito il presidente del
Consiglio Romano Prodi, il ministro della Famiglia Rosy Bindi, il
vicepremier Francesco Rutelli, il leader dell'Udc Pier Ferdinando
Casini, il leader di An Gianfranco Fini, l'esponente della Rosa Bianca
Savino Pezzotta, il prefetto di Roma Carlo Mosca e il vicepresidente
della Camera Pierluigi Castagnetti.
Insieme al card. Bertone concelebrano 16 cardinali tra i quali Angelo
Bagnasco, Camillo Ruini, Walter Kasper, Leonardo Sandri, Angelo Sodano,
Ivan Dias, e Andrea Cordero di Montezemolo, arciprete della Basilica di
San Paolo.
Nelle prime file ci sono i rappresentanti delle diverse confessioni
cristiane: il Metropolita Gennadios (Zervos), arcivescovo Ortodosso
d'Italia e di Malta, il vescovo Christian Krause, evangelico della
Germania, e il vescovo anglicano Robin Smith dell'Inghilterra. L'Azione
Cattolica che ha uno strettissimo legame con il movimento dei Focolari
e' rappresentata dal presidente nazionale Luigi Alici. Non mancano i
leader dei movimenti ecclesiali, tra i quali don Juan Carron di
Comunione e Liberazione, Salvatore Martinez di Rinnovamento nelle
Spirito e Andrea Riccardi della Comunita' di Sant'Egidio.
Ne' i rappresentanti delle altre religioni, come l'ebrea Lisa Palmieri e
l'imam Izak El Hajji Pasha della Moschea Malcom Shabazz di Harlem (Ney
York), il monaco buddista TheravadaPra Tongrasthana, il presidente del
Consiglio direttivo della Rissho Kosei-kai (movimento buddista
giapponese) Yasutaka Watanabe. Sulla bara di Chiara, tre garofani rossi
per ricordare il giorno in cui la fondatrice del Movimento dei Focolari
ha pronunciato il suo si' a Dio nella Chiesa del Collegio Serafico dei
Cappuccini di Trento. Era il 7 dicembre di quell'anno e Chiara, prima di
raggiungere il Collegio, si era fermata a comprare tre garofani rossi
per il crocifisso: garofani che 'sarebbero stati il segno della festa'.
APCOM
- 18 marzo 2008
LUBICH/ IL MONDO SALUTA
'MAMMA' CHIARA, SUA EREDITA' PROSEGUE
Beata? Sue compagne: "Mai pensato". Ma la folla lo
chiede
E' l'ultimo
abbraccio a 'mamma' Chiara.
Nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, a Roma, sono arrivati tutti:
movimenti, leader delle altre religioni e confessioni, politici di tutti
gli schieramenti, gruppi parrocchiali e 'semplici' fedeli. Oltre 15mila
persone hanno affollato la Basilica (scelta perchè considerata la piú
ecumenica); ma ce n'erano tanti anche fuori, davanti ai maxischermi
allestiti per consentire a tutti di poter rendere l'ultimo saluto alla
fondatrice del Movimento dei Focolari, scomparsa venerdí notte all'età
di 88 anni.
Un lungo, lunghissimo applauso ha accompagnato il feretro lungo tutto il
percorso che poi è terminato ai piedi dell'altare della Basilica di San
Paolo. Una folla commossa ha seguito l'arrivo della salma di quella
umile donna che ha fatto del dialogo e dell'unità fra culture e fedi il
suo scopo di vita. Ad aprire il corteo c'è Eli Folonari, la piú stretta
collaboratrice della Lubich, con indosso un elegante cappotto nero; si
fa forza e saluta i numerosi membri del Movimento. Chiara beata? "Non ci
abbiamo mai pensato", sorride. Accanto a lei le altre primissime
compagne della Lubich. Sei focolarini portano in spalla il feretro,
accolto in Basilica da applausi scroscianti.
Tanti i cartelli con la scritta "Grazie Chiara" e migliaia i fiori che
hanno circondato il feretro, sul quale sono stati poi posti tre garofani
rossi, in ricordo di quel 7 dicembre 1943 quando la Lubich decise di
fondare il Movimento e compró i garofani rossi.
Alla solenne celebrazione, presieduta dal cardinale Tarcisio Bertone,
segretario di Stato vaticano, ha preso parte anche la sorella minore
della Lubich, Carla. Dietro di lei, numerosi presidenti e fondatori di
Movimenti ecclesiastici: ci sono Kiko Arguello, iniziatore del Cammino
Neocatecumenale, il presidente dell'Azione Cattolica, Luigi Alici, il
fondatore della Comunità di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, il presidente
di Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez, il presidente di
Comunione e Liberazione Julian Carron, il fondatore del Sermig Ernesto
Olivero.
Nella navata sinistra della Basilica, in prima fila, presenza bipartisan
del mondo politico: il premier uscente Romano Prodi e la moglie Flavia,
il vicepremier Francesco Rutelli, il leader dell'Udc Pier Ferdinando
Casini, il leader di An Gianfranco Fini, il candidato premier per la
Sinistra Arcobaleno, Fausto Bertinotti, il presidente della Rosa Bianca
Savino Pezzotta, il segretario della Rosa Bianca Mario Baccini, il
vicepresidente della Camera, Pierluigi Castagnetti, i ministri Rosy
Bindi e Giovanna Melandri.
Sedici i cardinali che hanno concelebrato: tra questi anche il
presidente della Cei, Angelo Bagnasco, il vicario del Papa per la
diocesi di Roma, Camillo Ruini, l'arcivescovo di Cracovia Stanislao
Dziwisz.
"Donna del cattolicesimo mite, con le sue compagne di giovinezza ha
diffuso nel mondo il profumo di Cristo e la gioia del suo servizio": con
queste parole il cardinale Tarcisio Bertone ha ricordato la Lubich,
donna che "ha diffuso l'amore cristiano in un secolo, il XX - ha
proseguito Bertone nell'omelia interrotta da numerosi applausi - segnato
da crimini e tormenti". E poi l'invito: "A noi, specialmente ai suoi
figli spirituali, tocca il compito di proseguire la missione da lei
iniziata".
Anche il Papa ha inviato un messaggio, ricordando una delle donne piú
importanti del cattolicesimo italiano. Chiara Lubich è stata "una donna
di intrepida fede, mite messaggera di speranza e di pace, fondatrice di
una vasta famiglia spirituale che abbraccia campi molteplici di
evangelizzazione".
"Con lei - ha detto da parte sua il fondatore di Sant'Egidio Andrea
Riccardi - non muore la sua profezia. Siamo tutti piú poveri da quando
si è spenta. Chiara parla nella sua eredità, a tutti. Chiara crescerà in
mezzo a noi". "Credo che questo ideale di unità anche nell'economia,
come l'Economia di Comunione che ha l'ardire di trasformare l'economia
del profitto - ha detto Romano Prodi in una testimonianza pubblicata su
'Città nuova', il mensile dei Focolari - stia lí ad indicarci un cammino
possibile per declinare la parola 'insieme' come un forte e continuo
punto di riferimento. Chiara l'ha declinata nella vita quotidiana,
insegnandoci a mettere in opera, anche nelle questioni piú complicate
che la politica si trova ad affrontare, il segreto di amare sempre,
tutti".
Un momento commovente è stato quando a prendere la parola è stato don
Oreste Basso, co-presidente del Movimento che, rotto dall'emozione, ha
ringraziato tutti. Poi Bertone ha benedetto il feretro e un lungo
applauso ha accompagnato l'uscita dalla Basilica. Ora Chiara giace nella
Cappella del Centro Mariapoli, a Rocca di Papa. Sulla lapide il suo
motto: 'Che tutti siano uno'.
ASCA
- 18 marzo 2008
CHIARA LUBICH: TUTTE LE
FEDI AL FUNERALE, SUCCESSORE SARA' UNA DONNA
Prima un lungo applauso
che ha accompagnato l'arrivo del feretro in un lento giro attorno alla
basilica di San Paolo, tra due ali di focolarini commossi; poi la messa
solenne presieduta dal Segretario di Stato vaticano, card. Tarcisio
Bertone, e concelebrata da 15 cardinali e oltre 40 vescovi di tutto il
mondo: i funerali di Chiara Lubich, la fondatrice del Movimento dei
Focolari deceduta lo scorso venerdi' notte all'eta' di 88 anni, sono
stati seguiti circa 20.000 persone, per la maggior parte costrette a
rimanere fuori dalla basilica e a seguire la cerimonia dai maxi-schermi.
Il card. Bertone, durante l'omelia, ha ricordato come la Lubich e il
movimento da lei fondato siano 'astri lucenti di amore divino' in mezzo
alle contraddizioni del XX secolo, un secolo che ha visto il movimento
dei Focolari 'impegnato a vivere alla lettera il Vangelo, la piu'
potente ed efficace rivoluzione sociale'. E anche il papa, in un
messaggio letto sempre dal suo Segretario di Stato, ha messo l'accento
sulla capacita' dei focolarini di rimanere costantemente fedeli al
Magistero della Chiesa e soprattutto del papa attraverso gli
sconvolgimenti e le novita' degli ultimi cinquant'anni. Per il papa, la
Lubich ha anzi avuto quasi la 'profetica capacita' di intuire e di
attuare in anticipo' il pensiero dei papi che ha conosciuto nel corso
della sua vita.
Amplissima, naturalmente, la partecipazione del mondo politico e
cattolico, soprattutto dei 'nuovi movimenti' che, da Sant'Egidio al
Rinnovamento nello Spirito, sono sorti come i focolarini nel secondo
dopoguerra, ma e' stata forse la presenza di numerosissimi
rappresentanti delle altre fedi e delle diverse confessioni cristiane ha
testimoniato della risonanza dell'opera della Lubich nel mondo. Prima
dell'inizio della cerimonia e' stato il momento dedicato al dialogo
interreligioso, con gli interventi dell'ebrea Lisa Calmieri,
rappresentante in Italia e presso la Santa Sede dell'American Jewish
Committee e dell'imam Izak El Hajji Pasha della Moschea Malcom Shabazz
di Harem, a Ney York. Il monaco buddista Pra Tongrasthana ha ringraziato
'mamma Chiara' mentre Yasutaka Watanabe, del buddismo giapponese, ha
parlato di 'profonda tristezza' per la sua scomparsa.
Consistente e sentita anche la presenza del mondo ecumenico: Gennadius
Zervos, arcivescovo ortodosso d'Italia per il Patriarcato ecumenico di
Costantinopoli ha ricordato la Lubich come una 'presenza ispirata'
mentre del 'cammino comune' con lei ha parlato il vescovo luterano
Christian Krause, ex-presidente della Federazione Luterana Mondiale. Il
primate anglicano Rowan Williams, con un messaggio letto dal vescovo
Robin Smith, ne ha invece rievocato 'visione dell'unita' di tutta l'umanita''.
A testimoniare la commozione di tutto il movimento e stato, verso la
fine della cerimonia, uno dei primi focolarini, oggi co-presidente del
Movimento, don Oreste Basso, che ha lungamente ringraziato tutti i
presenti 'testimoni fedeli del carisma dell'unita'' incarnato dalla
Lubich, nella sua vita ''cosi' piena di frutti'.
Per volonta' della fondatrice, che lo aveva esplicitamente chiesto a
Giovanni Paolo II al momento dell'approvazione degli statuti del
Movimento, la prossima presidente dell'Opera di Maria (questo il nome
ufficiale dei focolarini) sara' una donna, eletta nel prossimo autunno
dai rappresentanti delle varie diramazioni e zone geografiche per un
mandato di sei anni. Con ogni probabilita', potrebbe trattarsi di Eli
Folonari, una delle prime seguaci della Lubich che ha vissuto al suo
fianco per tutta la vita.
BRESCIA OGGI
- 18 marzo 2008
OGGI A ROMA.
Una folta delegazione darà addìo alla fondatrice del
Movimento dei Focolari
Chiara Lubich: 200 i bresciani ai funerali
Il cordoglio di monsignor Beschi, del presidente della
Provincia Cavalli
e del sindaco Gaffurini
Tanti bresciani negli
ultimi tre giorni hanno raggiunto Rocca di Papa, piccolo centro dei
Castelli romani, per rendere l’ultimo saluto a Chiara Lubich, la
fondatrice del Movimento dei Focolari morta venerdì scorso. La camera
ardente è stata allestita nella sala in cui per molti anni la fondatrice
ha raccontato la sua esperienza e lanciato le idee che fanno del
Movimento un’espressioni ecclesiale presente ormai in ogni parte del
mondo.
Molti altri bresciani, sicuramente oltre duecento, partiranno stamattina
in pullman e in auto per partecipare a Roma ai funerali. Per chi non
potrà essere presente di persona, nel centro Mariapoli «Luce» di
Frontignano, frazione di Barbariga, luogo di spiritualità, di incontri e
di formazione del Movimento dei Focolari a Brescia (inaugurato proprio
da Chiara Lubich nel 1995), a partire dalle 15 sarà possibile seguire i
funerali attraverso il Centro televisivo Vaticano che curerà la ripresa
e la trasmissione della cerimonia. Il segnale sarà mandato in onda in
diretta anche da Raiuno, Rainews24, Rai International, Telepace,
Sat2000.
IL CORDOGLIO. «Desidero sappiate della mia partecipazione nella
preghiera per lei, per voi e per tutti coloro che hanno ricevuto dalla
sua persona il dono di credere più intensamente all'amore di Dio»: con
queste parole monsignor Francesco Beschi, vescovo ausiliare di Brescia,
ha fatto giungere la sua vicinanza e il suo affetto ai responsabili e a
quanti nel bresciano si riconoscono nel Movimento dei Focolari. «In
questi anni - ha aggiunto monsignor Beschi - nel mio servizio diocesano,
ancor prima di essere chiamato vescovo, ho imparato a conoscere ed amare
Chiara, la sua storia, il suo dono. Vi sono vicino con affetto e
profonda ammirazione».
ANCHE il presidente della Provincia, Alberto Cavalli, ha voluto
sottolineare nella sua partecipazione la coraggiosa testimonianza «di
fede cristiana di Chiara Lubich, sempre aperta al dialogo con le altre
confessioni, fondatrice di uno dei movimenti ecclesiali contemporanei
più innovativi».
Il Comune di Brescia, in una lettera firmata dal sindaco reggente Luigi
Gaffurini, ha ricordato l’assegnazione a Chiara Lubich del «Grosso
d’Oro», simbolo della libertà comunale della nostra città, avvenuta il
22 ottobre 1999 (a ritirare il riconoscimento fu una collaboratrice di
Chiara, in quei giorni chiamata dal Papa a prendere parte in Vaticano
all’Assemblea speciale per l'Europa). «Il dolce sorriso di Chiara non si
spegnerà mai - ha scritto Gaffurini - e il suo ricordo continuerà a
rappresentare insegnamento vivo ed esempio di quotidiana serenità».
ROSA NAVONI, responsabile diocesana del movimento Rinnovamento nello
Spirito, ha assicurato «la partecipazione, la preghiera e la lode per
ciò che Chiara è stata nella Chiesa e nel mondo». Un altro messaggio è
stato inviato dalla Tenda di Dio, fraternità di consacrate, nata a
Brescia nel 1996, pienamente partecipe della spiritualità di
Rinnovamento nello Spirito. Ricordano la «carissima Chiara» anche le
oblate apostoliche e il Movimento Pro Sanctitate.
IL VELINO
- 18 marzo 2008
Lubich, un "astro
lucente" del dialogo nel XX secolo
Circa 20 mila persone sono
giunte per l'ultimo saluto a Chiara Lubich nella Basilica di San Paolo
fuori le mura. Esponenti politici (Prodi, Bertinotti, Rutelli, Fini,
Casini), religiosi (ortodossi, protestanti, ma anche buddisti e
musulmani), esponenti di movimenti e nuove comunita' ecclesiali
(dall'Azione cattolica alla Comunita' di Sant'Egidio, da Cl a
Rinnovamento dello Spirito a Schonstatt). Soprattutto tanti giovani e
persone che hanno trovato attraverso il carisma di Chiara la propria
fede e la propria strada. La messa e' stata presieduta dal cardinale
Bertone, inviato del Papa, e concelebrata da 15 cardinali (tra cui Ruini
e Bagnasco), una quarantina di vescovi e 600 sacerdoti. "Dove tu passi
fiorisce il deserto, dove tu guardi si rischiara il cielo e in fondo al
cuore torna il sereno": mentre in basilica si cantavano queste parole,
all'esterno cominciava la processione con il feretro di Chiara. Dietro
la bara Eli Folonari, da sempre vicina a Chiara, e le prime compagne.
Tante lacrime, ma anche tantissimi "grazie" e un applauso continuo al
passaggio della bara di Chiara (che si ripetera' all'uscita). Sul
feretro, tre garofani rossi. Un gesto simbolico, che ricorda quel 7
dicembre 1943 in cui Chiara pronuncio' il suo si' definitivo a Dio,
festeggiato con tre garofani rossi.
REPUBBLICA.IT
- 18 marzo 2008
Una folla di fedeli, ma
anche autorità cattoliche e di altre religioni
ai funerali della fondatrice dei focolarini nella basilica di San Paolo
Roma, tre garofani rossi sulla bara
per l'ultimo saluto a Chiara Lubich
Il cardinale Bertone ha celebrato il rito e ha letto un messaggio del
Papa
"Donna di intrepida fede, mite messaggera di speranza e pace"
ROMA - Centinaia di fedeli
hanno affollato il piazzale antistante la basilica di San Paolo a Roma
per dare l'ultimo affettuoso e commosso saluto a Chiara Lubich, la
fondatrice e presidente del movimento dei Focolarini morta a Rocca di
Papa, la notte del 14 marzo scorso. Tanti i giovani ma anche bambini,
adulti e anziani romani si sono uniti ai gruppi più o meno numerosi dei
focolarini giunti da diverse città d'Italia e dall'estero per
partecipare alle esequie celebrate nel primo pomeriggio dal cardinale
Tarcisio Bertone segretario di Stato Vaticano.
Un lunghissimo ininterrotto applauso ha accompagnato il lento tragitto
del feretro all'interno della basilica romana, portato a spalla da sei
persone. In prima fila la sorella minore, Carla, Eli Folonari (tra le
possibili candidate alla successione come presidente del movimento) e le
primissime compagne di Chiara.
Il cardinale Tarcisio Bertone durante l'omelia ha ricordato la
fondatrice dei focolarini che, come Madre Teresa di Calcutta e "altri
già santi e beati", ha diffuso l'amore di Cristo in un "secolo, il XX,
segnato da crimini e tormenti". Insieme a Bertone il rito è stato
celebrato da 16 cardinali tra i quali Angelo Bagnasco, Camillo Ruini,
Walter Kasper, Leonardo Sandri, Angelo Sodano, Ivan Dias, e Andrea
Cordero di Montezemolo, arciprete della Basilica di San Paolo.
Sulla bara di Chiara Lubich, tre garofani rossi per ricordare il giorno
in cui decise di consacrarsi a Dio nella chiesa del collegio serafico
dei Cappuccini di Trento. Era il 7 dicembre del 1943 e Chiara, prima di
raggiungere il Collegio, si era fermata a comprare tre garofani rossi
per il crocifisso: "Garofani rossi per il crocifisso che mi attendeva in
camera, sarebbero stati segno della festa comune''.
Durante le esequie il cardinal Bertone ha letto un messaggio inviato da
Benedetto XVI che ha preso "parte spiritualmente" ai funerali di Chiara
Lubich, "donna di intrepida fede, mite messaggera di speranza e di pace,
fondatrice di una vasta famiglia spirituale che abbraccia campi
molteplici di evangelizzazione". Il Pontefice ha rinnovato il proprio
"vivo cordoglio ai responsabili" dei focolarini e "a quanti hanno
collaborato con questa generosa testimone di Cristo, che si è spesa
senza riserve per la diffusione del messaggio evangelico in ogni ambito
della società contemporanea, sempre attenta ai segni dei tempi".
"Vorrei ringraziare Iddio per il servizio che Chiara ha reso alla
chiesa, un servizio silenzioso e incisivo, in sintonia sempre con il
magistero della Chiesa" ha detto ancora Benedetto XVI, ricordando come
la fondatrice dei focolarini avesse sempre risposto "con docile fedeltà
a ogni appello" dei pontefici che lo hanno preceduto. "Anzi, guardando
le iniziative che ha suscitato, si potrebbe addirittura affermare che
aveva quasi la profetica capacità di intuirlo e di attuarlo in
anticipo".
Nelle prime file erano seduti i rappresentanti delle diverse confessioni
cristiane: il Metropolita Gennadios (Zervos), arcivescovo Ortodosso
d'Italia e di Malta, il vescovo Christian Krause, evangelico della
Germania, e il vescovo anglicano Robin Smith dell'Inghilterra. L'Azione
Cattolica, che ha uno strettissimo legame con il movimento dei Focolari,
era rappresentata dal presidente nazionale Luigi Alici.
Erano presenti anche i leader dei movimenti ecclesiali, tra i quali don
Juan Carron di Comunione e Liberazione, Salvatore Martinez di
Rinnovamento nelle Spirito e Andrea Riccardi della Comunità di
Sant'Egidio. E ancora i rappresentanti di altre religioni, come l'ebrea
Lisa Palmieri e l'imam Izak El Hajji Pasha della Moschea Malcom Shabazz
di Harlem (New York), il monaco buddista TheravadaPra Tongrasthana, il
presidente del Consiglio direttivo della Rissho Kosei-kai (movimento
buddista giapponese) Yasutaka Watanabe.
Tra le autorità presenti il presidente del Consiglio Romano Prodi, il
ministro della Famiglia Rosy Bindi, il vicepremier Francesco Rutelli, il
leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il leader di An Gianfranco Fini,
l'esponente della Rosa Bianca Savino Pezzotta, il prefetto di Roma Carlo
Mosca e il vicepresidente della Camera Pierluigi Castagnetti.
SIR
- 18 marzo 2008
CHIARA LUBICH: UNA
PREGHIERA PER LA FINE DI TUTTE LE GUERRE NEL MONDO.
IL GRAZIE DEI FOCOLARINI
Una preghiera per la fine
di tutte le guerre nel mondo. E’ stata elevata durante la cerimonia
delle esequie di Chiara Lubich. L’intenzione di preghiera letta in
italiano così recita: “Per coloro che guidano le sorti dei popoli e per
ogni persona di questa terra perché si superino le guerre e le
ingiustizie e fra tutti dilaghi lo spirito della fratellanza
universale”. Si è pregato anche per il Santo Padre e perché “i cristiani
uniti nell’amore reciproco possano essere per tutti testimonianza di Dio
e di amore”. Salvatore Martinez, coordinatore nazionale del Rinnovamento
nello Spirito, ha rivolto una preghiera per Chiara perché “possa ora
essere accolta nel seno del Padre e vedere realizzarsi qui sulla terra
il sogno per il quale ha speso al sua vita: che tutti siano uno”. Con
voce rotta dalla emozione, don Oreste Baso, copresidente del Movimento
dei Focolare, ha ringraziato quanti in questi giorni hanno partecipato
al dolore a fianco della famiglia dei Focolari. “Mentre rendiamo grazie
al Signore – ha detto - per il dono della vita di Chiara, così ricca di
luce e di frutti, invochiamo il materno aiuto di Maria Santissima,
affinché sappiamo raccogliere la sua eredità come testimoni fedeli del
carisma dell’unità e realizzare quanto è nei piani di Dio, in piena
comunione con la Chiesa e per il bene dell’umanità”.
VIRGILIO NOTIZIE
- 18 marzo 2008
LUBICH/ OGGI L'ADDIO A
'MAMMA' CHIARA, ATTESI OLTRE 40MILA FEDELI
Ai funerali a Roma presenti Prodi, Rutelli, Bertinotti,
Casini
Roma, 18 mar. (Apcom) -
Sono attese 30-40mila persone ai solenni funerali di Chiara Lubich,
fondatrice del Movimento dei Focolari, che si terranno oggi pomeriggio,
alle 15, nella Basilica di San Paolo fuori le Mura, a Roma, e che
saranno presieduti dal cardinale Tarcisio Bertone, segretario di Stato
vaticano. Per l'ultimo abbraccio a 'mamma' Chiara arriverà una grande
folla da tutta Italia e anche dall'estero.
Alle 14.20 - informa una nota del Movimento - è atteso l'arrivo del
carro funebre. Il feretro verrà poi portato a spalla da un gruppo di
focolarini fino all'interno della Basilica, e sarà preceduto da un
gruppo di membri del Movimento di diverse età, nazionalità, Africa,
Argentina, Uruguay, Colombia, Medio Oriente, Brasile, USA, Europa
(Inghilterra e Olanda di varie denominazioni cristiane). Ci saranno i
bambini, i ragazzi, giovani, adulti, religiosi e sacerdoti.
Tutto pronto per la grande celebrazione: oltre 100 i religiosi, tra
cardinali, vescovi e sacerdoti, che concelebreranno insieme a Bertone.
Tra i porporati, il prefetto della Congregazione per l'evangelizzazione
dei Popoli, Ivan Dias, l'arcivescovo di Firenze, Ennio Antonelli,
l'arcivescovo di Praga, Miloslav Vlk, il presidente del Pontificio
Consiglio per l'Unità dei cristiani, Walter Kasper, l'arcivescovo di
Trento, monsignor Luigi Bressan. Saranno presenti anche vescovi dal
Brasile, dal Congo, dall'America Latina, dal Madagascar. In prima fila
siederanno le primissime compagne di Chiara Lubich, che l'hanno
accompagnata nelle ultime ore di vita, e anche la sua segretaria Eli
Folonari.
Tra le autorità politiche, alla Basilica di San Paolo fuori le Mura ci
saranno il premier uscente Romano Prodi, accompagnato dalla moglie
Flavia, il candidato premier per la Sinistra Arcobaleno Fausto
Bertinotti, il vicepremier e candidato al Campidoglio Francesco Rutelli,
il leader dell'Udc Pier Ferdinando Casini, il leader di An, Gianfranco
Fini, i ministri Giovanna Melandri e Rosy Bindi, il senatore Giuseppe
Pisanu, l'esponente della Rosa Bianca Savino Pezzotta.
Tra i presidenti dei diversi movimenti ecclesiali, hanno già confermato
la loro presenza il fondatore di Sant'Egidio, Andrea Riccardi, il
presidente di Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez, il
presidente di Cl, Julian Carron, il presidente di Azione Cattolica,
Luigi Alici, il presidente delle Acli, Andrea Olivero, il fondatore del
Sermig, Ernesto Olivero, il presidente dell'Associazione Papa Giovanni
XXIII Paolo Ramonda, i due fondatori della Comunità Missionaria di
Villaregia, padre Luigi Prandin e Maria Luigia Corona.
Numerose anche le delegazioni interreligiose: ci saranno Lisa Palmieri,
ebrea, rappresentante presso la Santa Sede dell'American Jewish
Committee; l'imam Izak El Hajji Pasha della Moschea Malcolm Shabazz di
Harlem, New York; il reverendo Yasutaka Watanabe, Presidente del
Consiglio Direttivo della Rissho Kosei-kai (Movimento buddista
giapponese), Pra Tongrathana, monaco del buddismo Theravada, Tailandia.
Sul fronte ecumenico, giungeranno delegazione della chiesa luterana, di
quella ortodossa, anglicani, protestanti, riformati della Svizzera e
della Svezia e delegazione della comunità di Taizè. Tra questi ci
saranno il metropolita Gennadios (Zervos), arcivescovo Ortodosso
d'Italia e di Malta (Patriarcato ecumenico di Costantinopoli), il
vescovo Christian Krause, evangelico della Germania, il vescovo
anglicano Robin Smith dell'Inghilterra.
Nel piazzale antistante la Basilica sono stati allestiti anche dei
maxischermi per consentire ai fedeli che non potranno entrare di seguire
la celebrazione. Le esequie saranno trasmesse in diretta su Rai Uno a
partire dalle 15. In moltre città del mondo l'evento sarà seguito
attraverso i numerosi collegamenti televisivi o con cerimonie liturgiche
in contemporanea. Per l'occasione il giornale del movimento 'Città
Nuova' verrà distribuito in 80mila copie, in una edizione monografica di
130 pagine tutte dedicata alla fondatrice Lubich.
Chiara Lubich verrà tumulata nella Cappellina del Centro Mariapoli a
Rocca di Papa, sopra Igino Giordani, detto Foco e tra i primi amici del
Movimento, scomparso il 18 aprile 1980 e già beato.
ZENIT
- 18 marzo 2008
CARDINAL BERTONE: LA
VITA DI CHIARA LUBICH, "UN CANTO ALL'AMORE DI DIO"
Celebrato a Roma il funerale della fondatrice dei
Focolari
di Roberta Sciamplicotti
"Un canto all'amore di
Dio": così il Cardinale Tarcisio Bertone, Segretario di Stato vaticano,
ha definito la vita di Chiara Lubich, fondatrice del Movimento dei
Focolari, morta il 14 marzo all'età di 88 anni.
Nell'omelia della cerimonia funebre che ha presieduto questo martedì
nella Basilica romana di San Paolo fuori le Mura, il Cardinale ha
ricordato l'"ardente desiderio dell'incontro con Cristo" che ha segnato
tutta l'esistenza della Lubich, "ed ancor più intensamente gli ultimi
mesi e giorni provati dall'aggravarsi del male che l'ha spogliata di
ogni energia fisica, in una graduale ascesa del Calvario culminata nel
dolce ritorno nel seno del Padre".
"Ora tutto è veramente compiuto - ha affermato il Segretario di Stato -:
il sogno degli inizi si è fatto verità, l'anelito appassionato è
appagato. Chiara incontra Colui che ha amato senza vedere e, piena di
gioia, può esclamare: 'Sì, il mio redentore è vivo!'".
"La vita di Chiara Lubich è un canto all'amore di Dio, a Dio che è
Amore", ha ricordato.
"Non c'è altra via per conoscere Dio e per dare senso e valore all'umana
esistenza. Solo l'Amore, l'Amore divino ci rende capaci di 'generare'
amore, di amare persino i nemici. Questa è la novità cristiana, qui sta
tutto il Vangelo".
"Come vivere l'Amore?", ha chiesto il porporato.
Dopo l'Ultima Cena, Gesù prega "perché tutti siano una sola cosa"; "è
dunque la preghiera di Cristo a sorreggere il cammino dei suoi amici di
ogni epoca", ha risposto.
"E' il suo Spirito a suscitare nella Chiesa testimoni di Vangelo vivo; è
ancora Lui, il Dio vivente, a guidarci nelle ore della tristezza e del
dubbio, della difficoltà e del dolore. Chi si affida a Lui nulla teme,
né la fatica della traversata di mari tempestosi, né gli ostacoli e le
avversità di ogni genere. Chi costruisce la sua casa su Cristo,
costruisce sulla roccia dell'Amore che tutto sopporta, tutto supera,
tutto vince".
La fondatrice del Movimento dei Focolari, "con stile silenzioso ed
umile", non ha creato "istituzioni di assistenza e di promozione umana",
ma si è dedicata "ad accendere il fuoco dell'amore di Dio nei cuori".
"Suscita persone che siano esse stesse amore, che vivano il carisma
dell'unità e della comunione con Dio e con il prossimo; persone che
diffondano 'l'amore - unità' facendo di se stessi, delle loro case, del
loro lavoro un 'focolare' dove ardendo l'amore diventa contagioso e
incendia quanto sta accanto".
Questa missione, ha osservato il Cardinale, è possibile a tutti perché
il Vangelo "è alla portata di ognuno".
"La preziosissima chiave per entrare nel Vangelo", per Chiara, era la
Madonna, ed è proprio a Maria che decise di affidare la sua opera,
chiamandola appunto Opera di Maria. "Rimarrà sulla terra come altra
Maria - affermò -: tutto Vangelo, nient'altro che Vangelo e, poiché
Vangelo, non morirà".
Il porporato ha concluso la sua omelia ringraziando il Signore per la
testimonianza di Chiara Lubich, "per le sue intuizioni profetiche che
hanno preceduto e preparato i grandi mutamenti della storia e gli eventi
straordinari che ha vissuto la Chiesa nel secolo XX".
Il Cardinal Bertone ha anche ricordato la "coraggiosa apertura ecumenica
e la ricerca del dialogo con le religioni" del Movimento dei Focolari.
Papa Giovanni Paolo II, in occasione del 60° anniversario della nascita
del Movimento, in una lettera a Chiara definì infatti le focolarine e i
focolarini "apostoli del dialogo" come via privilegiata per promuovere
l'unità: dialogo all'interno della Chiesa cattolica, dialogo ecumenico,
dialogo interreligioso, dialogo con i non credenti.
La preziosa opera di promozione del dialogo svolta da Chiara Lubich è
stata testimoniata dalle tante realtà presenti al suo funerale, al quale
hanno partecipato anche decine di migliaia di fedeli provenienti da
tutto il mondo.
Erano infatti presenti il rev. Martin Robra, del Consiglio Ecumenico
delle Chiese; il metropolita Gennadios Zervos, della Chiesa ortodossa;
il Vescovo della Chiesa luterana Christian Krause; Christophe d'Aloisio,
ortodosso (Syndesmos); Werner Hubner, luterano (Cvjm - Ymca, Monaco),
Gerhard Pross, luterano (Convegno dei Responsabili di movimenti e
comunità evangeliche della Germania).
Hanno inoltre partecipato Lisa Palmieri, rappresentante in Italia e
presso la Santa Sede dell'American Jewish Committee e vice-presidente
del WCRP Europa; l'Imam El Pasha della Moschea di Harlem (USA); il
direttore del Centro Islamico culturale di Roma Dr. Redouane; il
Presidente della comunità Islamica di Firenze, l'Imam Elzir Ezzedine;
l'Imam della Moschea di Perugia, Abel Qader.
Il mondo buddista è stato rappresentato dal Presidente del Consiglio
Direttivo della Rissho Kosei Kai, Watanabe Yasutaka, capo-delegazione
del Movimento laico giapponese, e dal monaco tailandese buddista
Phara-Maha Thongratana.
Tra i rappresentanti di movimenti e nuove comunità, i fondatori Andrea
Riccardi (Comunità di Sant'Egidio), Ernesto Olivero (Sermig), p. Laurent
Fabre (Chemin Neuf), e i presidenti don Julián Carrón, (CL), Salvatore
Martinez (Rinnovamento nello Spirito) e don Luis Fide Suarez Puerto
(Mondo Migliore).
AVVENIRE
- 19 marzo 2008
Le testimonianze
ecumeniche e interreligiose
Il Movimento dei Focolari
si è da sempre contraddistinto per il suo impegno nel dialogo ecumenico
e interreligioso. Una caratteristica che ha trovato espressione anche
durante l’ultimo saluto alla fondatrice Chiara Lubich. Tra focolarini di
antica e recente data, esponenti civili e politici del nostro Paese, non
mancavano certo espressioni di questo servizio alla causa dell’unità.
Molte delle testimonianze presentate ieri portano infatti la firma di
esponenti di altre fedi o Chiese cristiane. Così accanto ad Andrea
Riccardi fondatore della Comunità di Sant’Egidio e a Salvatore Martinez
presidente del Rinnovamento nello Spirito, ha preso la parola Anna Maria
aus der Wiesche, evangelica luterana, della comunità tedesca della
Christusbruderschaft di Selbitz.
Ai funerali erano presenti e hanno portato la loro testimonianza il
metropolita Gennadios (Zervos), arcivescovo ortodosso d’Italia e di
Malta il vescovo evangelico tedesco Christian Krause, il vescovo
anglicano Robin Smith dall’Inghilterra. Significativa la partecipazione
anche di Lisa Palmieri, ebrea, rappresentante presso la Santa Sede
dell’American Jewish Committee dell’imam Izak El Hajji Pasha della
Moschea Malcolm Shabazz di Harlem, a New York. Come rappresentanti
buddisti hanno preso parte al rito funebre il reverendo Yasutaka
Watanabe, presidente del Consiglio direttivo della Rissho Kosei-kai
(Movimento buddista giapponese) e, proveniente dalla Thailandia, Pra
Tongrathana, monaco del buddismo Theravada.
AVVENIRE
- 19 marzo 2008
L’ULTIMO SALUTO
DA ROMA GIANNI SANTAMARIA
I l Novecento è stato
«costellato di astri lucenti» dell’amore divino. Uno di questi è stato
Chiara Lubich per il cardinale segretario di Stato vaticano Tarcisio
Bertone, che ieri ne ha presieduto i funerali nella maestosa cornice
della basilica papale di San Paolo fuori le Mura.
Sotto la serie di mosaici che ritraggono i Pontefici, l’inviato di
Benedetto XVI ha letto anche un suo messaggio (che pubblichiamo
integralmente a lato), in cui Papa Ratzinger definisce la Lubich «mite
messaggera di speranza e di pace» e sottolinea la continua fedeltà della
donna, morta venerdì a 88 anni, ai Pontefici della sua vita: Pio XII,
Giovanni XXIII, Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. A
testimonianza del profondo legame con quest’ultimo non ha voluto mancare
alla esequie il cardinale Stanislaw Dziwisz, a lungo segretario di
Wojtyla e oggi arcivescovo di Cracovia. All’altare per concelebrare con
Bertone c’erano in tutto 16 porporati, una quarantina di vescovi e 600
sacerdoti.
Tra la folla numerosi da tutto il mondo rappresentanti e fondatori di
associazioni e movimenti. Tra gli altri, Salvatore Martinez
(Rinnovamento nello Spirito), Kiko Arguello (Neocatecumenali), Julian
Carron (Cl), Ernesto Olivero (Sermig), una delegazione dell’Azione
cattolica.
Nella basilica e nel piazzale laterale circa 20mila persone che hanno
dapprima atteso per un’ora, scandita da letture di testi della Lubich e
canti, il corteo funebre proveniente da Rocca di Papa. Poi, intorno alla
due e mezza, si è fatto silenzio e i turbanti arancioni, i cappelli
tradizionali africani, le teste di tutti i presenti si sono voltate
verso l’ingresso. Lungo la navata la bara è stata accompagnata dai
monaci benedettini della comunità. Sull’onda di un lunghissimo,
interminabile applauso. Quindi hanno preso la parola per una serie di
testimonianze, in stile tipicamente focolarino, rappresentanti di
religioni orientali, dell’islam, dell’ebraismo, di confessioni
cristiane. Tra loro il vecchio amico Andrea Riccardi, che ha
sottolineato l’attualità della profezia della Lubich, ma anche il suo
essere «esigente», perché «chiede più amore, chiede di non rassegnarsi a
muri, odi, distanze consolidate ». L’ortodosso Gennadios ha ricordato
come lei vedesse in ogni uomo «l’icona di Dio». In prima fila la sorella
di Chiara, Carla, le collaboratrici più strette e le compagne del prima
ora. Tra le autorità, molti politici: come Romano Prodi, Rosy Bindi,
Francesco Rutelli, Pier Ferdinando Casini, Fausto Bertinotti.
Poi ha avuto inizio la Messa – accompagnata dai canti del Gen Verde, che
l’ha poi conclusa con un inedito composto per l’occasione – con
l’ingresso in processione dei celebranti. Tra i porporati c’erano
Stanislaw Rylko, presidente del Pontificio Consiglio per i laici, Walter
Kasper, responsabile del dicastero per l’unità dei cristiani, gli
italiani Camillo Ruini, vicario di Roma ed Ennio Antonelli, arcivescovo
di Firenze. Per la Cei il cardinale presidente Angelo Bagnasco e il
segretario generale monsignor Giuseppe Betori. Infine, il cardinale
praghese Miroslav Vlk, l’ex segretario Stato, Angelo Sodano e
l’arciprete della basilica stessa, Andrea Cordero Lanza di Montezemolo.
Bertone nell’omelia ha ricordato come grazie a persone eroiche come la
Lubich, don Guanella, don Orione, don Calabria e Madre Teresa il secolo
scorso non dovrà essere ricordato solo per le sue contraddizioni. Per
gli sforzi di pace che non hanno impedito «crimini orrendi». Per «le
meravigliose conquiste conseguite nel campo della tecnica e della
scienza», ma anche per il progresso economico, che «non ha eliminato,
anzi talora ha persino accentuato l’ingiusta ripartizione delle risorse
e dei beni tra i popoli». Poco dopo, ricordando le varie articolazioni
dell’Opera di Maria, il cardinale ha espresso un auspicio: «Voglia il
Signore che tanti studiosi e operatori economici assumano l’economia di
comunione come una risorsa serie per programmare un nuovo ordine
mondiale condiviso». Infine, la forza della fondatrice, e la sua eredità
spirituale, è stata vivere e suscitare l’amore per Dio. «Con stile
silenzioso ed umile, non crea istituzioni di assistenza e di promozione
umana, ma si dedica ad accendere il fuoco dell’amore di Dio nei cuori».
La sua vita «è un canto all’amore di Dio, a Dio che è amore».
E di segni d’amore sono stati costellati gli ultimi minuti di permanenza
del feretro in basilica, prima della partenza per l’ultima dimora, la
cappella del Centro internazionale del movimento a Rocca di Papa. I
maxischermi mandavano immagini di repertorio con Chiara in atteggiamenti
di saluto e in tanti si sono inginocchiati a darle il loro davanti alla
bara di legno chiaro.
Sopra di essa tre garofani rossi a ricordare quelli che la giovane
trentina comprò per portarli al Crocifisso, dopo aver pronunciato il suo
definitivo «sì» a Cristo, il 7 dicembre 1943. Il giorno in cui iniziò la
sua avventura spirituale, arrivata in tutto il mondo.
Sulla bara tre garofani rossi come quelli che portò al Crocifisso nel
1943 dopo aver detto sì a Cristo
LIBERAL
- 19 marzo 2008
L’impressionante
partecipazione a Roma ai suoi funerali
Politici e religiosi insieme, oltre cinquantamila da
tutto il pianeta
Roma. “Vorrei soprattutto
ringraziare Iddio per il servizio che Chiara ha reso alla Chiesa – sono
state le parole di Benedetto XVI nel suo messaggio letto in apertura ai
funerali di Chiara Lubich – Un servizio silenzioso e incisivo, in
sintonia sempre con il magistero della Chiesa: “I Papi – diceva – ci
hanno sempre compreso”. Anzi, guardando le iniziative che ha suscitato –
ha proseguito il Papa – si potrebbe addirittura affermare che aveva
quasi la profetica capacità di intuirlo e di attuarlo in anticipo. La
sua eredità passa ora alla sua famiglia spirituale, la Vergine Maria,
modello costante di riferimento per Chiara, aiuti ogni focolarino e
focolarina a proseguire sullo stesso cammino contribuendo a far sì che,
come ebbe a scrivere l’amato Giovanni Paolo II all’indomani del Grande
Giubileo dell’Anno 2000, la Chiesa sia sempre più casa e scuola di
comunione. Il Dio della speranza accolga l’anima di questa nostra
sorella, conforti e sostenga l’impegno di quanti ne raccolgono il
testamento spirituale”.
Un’enorme folla ha accolto ieri, tra gli applausi, l’arrivo del feretro
della fondatrice del Movimento dei Focolari, per le solenni esequie che
si sono svolte nella basilica di San Paolo fuori le Mura a Roma.
Migliaia e migliaia di fedeli, tra pianti commossi e cartelli con la
scritta “Grazie Chiara”, hanno accompagnato il corteo funebre che
dall’ingresso posteriore della basilica ha attraversato tutto il
piazzale per poi affluire dalla porta principale della basilica e
posizionare la salma ai piedi dell’altare.
Oltre 10mila erano i fedeli presenti all’interno della Basilica, tra
gruppi, famiglie, e semplici simpatizzanti per dare un ultimo saluto a
“mamma Chiara”.
Tantissimi anche i fedeli che hanno assistito dall’esterno alla
celebrazione grazie ad alcuni maxischermi che sono stati allestiti nel
piazzale della basilica. Oltre cento i vescovi che hanno concelebrato la
messa di suffragio e sedici i cardinali, tra i quali anche il presidente
della Cei, Angelo Bagnasco, e il vicario di Roma, Camillo Ruini. Sei i
focolarini che hanno portato a spalla il feretro, che è stato
accompagnato lungo il tragitto dagli applausi e dalle grida “Chiara,
Chiara, Chiara”.
Molti i rappresentanti della politica e delle istituzioni,il premier in
carica Romano Prodi, il leader di Alleanza nazionale Gianfranco Fini e
il presidente dell’Udc Pier Ferdinando Casini, i candidati a sindaco di
Roma Francesco Rutelli e Mario Baccini e tanti altri. Dal mondo
cattolico sono giunti i fondatori e rappresentanti di molti dei nuovi
movimenti che, come i Focolari, hanno caratterizzato la vita della
Chiesa a partire dal secondo dopo-guerra: Andrea Riccardi, fondatore
della Comunità di Sant’Egidio, Ernesto Olivero del Sermig, don Julian
Carron, successore di don Giussani alla guida di Comunione e
Liberazione, Salvatore Martinez del Rinnovamento nello Spirito.
Il mondo ecumenico, a cui Chiara Lubich era sempre stata molto attenta,
è stato rappresentato dal reverendo Martin Robra del Consiglio Ecumenico
delle Chiese, dal metropolita Gennadios Zervos della Chiesa ortodossa,
dal vescovo della chiesa Luterana Christian Krause mentre per le altre
religioni erano presenti, tra gli altri, Lisa Palmieri, rappresentante
in Italia e presso la Santa Sede dell’American Jewish Committee, il
direttore del Centro Islamico culturale di Roma Dr. Redouane. I buddisti
hanno partecipato con il presidente del Consiglio Direttivo della Rissho
Kosei Kai, Wata-nabe Yasutaka.
Il segretario di Stato vaticano, cardinale Tarcisio Bertone, che ha
celebrato il funerale, in conclusione, ha ricordato Chiara Lubich con
queste parole: “Donna del cattolicesimo mite, con le sue compagne di
giovinezza ha diffuso nel mondo il profumo di Cristo e la gioia del suo
servizio. La vita di Chiara è un canto all’amore di Dio, a Dio che è
amore. Il secolo XX è costellato di astri lucenti di questo amore
divino. È il secolo in cui Dio ha suscitato innumerevoli ed eroici
uomini e donne che, mentre lenivano le piaghe dei malati e dei
sofferenti e condividevano la sorte dei piccoli, dei poveri e degli
ultimi, dispensavano il pane della carità che sana i cuori. Pionieri
della carità come Madre Teresa. Chiara Lubich troverà certamente posto
in questa costellazione”.
BARI MIA
- 19 marzo 2008
Roma, l'estremo saluto
a Chiara Lubich
Fuori dalla chiesa di San
Paolo a Roma tantissima gente, venuta da ogni parte per portare il
proprio saluto al feretro di Chiara Lubich, fondatrice del movimento dei
Focolarini spentasi una settimana fa a Rocca di Papa. Un lunghissimo
applauso accompagna il feretro nella chiesa romana, stracolma dal
mattino.
Da sempre vicina alla fede, riceve al suo funerale tantissime
attestazioni di stima, tra cui anche quella del Papa, che non ha voluto
far mancare la sua presenza con una lettera con delle parole di
stima,affetto e ringraziamento per questa donna che si è prodigata tanto
negl’anni per aiutare il prossimo.
A celebrare la messa funebre il vescovo di Roma Tarcisio Bertone, ma al
rito hanno partecipato anche dei sommi cardinali come: Angelo Bagnasco,
Camillo Ruini, Walter Kasper, Leonardo Sandri, Angelo Sodano, Ivan Dias,
e Andrea Cordero di Montezemolo, questo a testimoniare come fosse
illustre il personaggio che si andava a commemorare.
Durante la messa Bertone legge le parole del Papa Benedetto XVI rivolte
alla Lubich, che viene definita. “donna di intrepida fede, mite
messaggera di speranza e di pace, fondatrice di una vasta famiglia
spirituale che abbraccia campi molteplici di evangelizzazione. Vivo
cordoglio ai responsabili dei focolarini e a quanti hanno collaborato
con questa generosa testimone di Cristo, che si è spesa senza riserve
per la diffusione del messaggio evangelico in ogni ambito della società
contemporanea, sempre attenta ai segni dei tempi.”
Poi il Papa nel suo discorso continua ringraziando la Lubich per il suo
servizio offerto alla chiesa con la sua congregazione da tempo in prima
linea a e afferma: “Vorrei ringraziare Iddio per il servizio che Chiara
ha reso alla chiesa, un servizio silenzioso e incisivo, in sintonia
sempre con il magistero della Chiesa. Anzi, guardando le iniziative che
ha suscitato, si potrebbe addirittura affermare che aveva quasi la
profetica capacità di intuirlo e di attuarlo in anticipo”.
Parole che conferiscono ancora più importanza a questa donna legata alla
fede da un legame inscindibile. Probabilmente a prendere il suo posto a
capo dei Focolarini ci sarà la sorella di Chiara Lubich, Carla. Presenti
alla messa anche personaggi di spicco di altri movimenti spirituali come
don Juan Carron di Comunione e Liberazione, Salvatore Martinez di
Rinnovamento nelle Spirito e Andrea Riccardi della Comunità di
Sant'Egidio, ma anche politici italiani tra cui il Presidente del
Consiglio Romano Prodi.
Vincenzo Crocitto