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Adoratori del Padre in spirito e verità

Roveto ardente

 

E’ stato Salvatore Martinez, Presidente del RnS, a guidare il Roveto Ardente, momento dedicato all’incontro con Gesù Eucaristia in una particolare adorazione rivolta al Padre. Una preghiera suddivisa in quattro tempi: il tempo della conversione, quello della consolazione, della guarigione e, infine, quello della preghiera per l’unità. “Lui in noi e noi in Lui perché il mondo creda”, come ha sottolineato il Presidente.

Con un canto di invocazione allo Spirito è iniziata la processione del Corpo di Cristo accolto, al suo passaggio dall’assemblea in ginocchio.

Dopo l’intronizzazione del Santissimo Sacramento, Martinez ha invitato tutti a salutare per un istante, liberamente e con poche parole Gesù Eucaristia, con la consapevolezza che egli è Dio e chi vede lui vede il Padre. E proprio per mettere in rilievo questo concetto, e per dare risalto al circolo di amore che c’è tra il Padre e il Figlio e lo Spirito Santo, Martinez ha letto un brano tratto dal Vangelo di Giovanni al cap. 5, 19-30. La preghiera è proseguita con l’invocazione al Padre affinché tutti potessero immergersi in questo circolo di amore trinitario.

“ C’è un solo giudizio su di noi – ha continuato il Presidente – quello dell’amore del Padre” e ha invitato il popolo del RnS a invocarlo con il termine aramaico, familiare e affettuoso, “Abbà” mentre la corale nazionale faceva da sottofondo alla preghiera.

“Non si può guardare il Padre con un maschera - ha sottolineato il Presidente Martinez – giù la maschera davanti a lui affinché Egli possa cucire su di noi l’abito della misericordia e del perdono”. Solo in questo modo, facendo verità, si può ottenere la vera conversione della mente e del cuore, solo così possiamo “rinascere nelle viscere del Padre”.

Il tempo della consolazione è iniziato con l’invito da parte di Martinez a ricevere l’abbraccio di Dio. Usando l’immagine di Giovanni, che posò il capo sul Cuore di Gesù, anche tutti i presenti sono stati invitati a poggiare il capo sullo stesso Cuore e a sentirsi consolati. Solo nella misura in cui ciascuno si sentirà consolato da Dio sarà capace a sua volta di consolare e amare.

“Nessuno dica non posso essere consolato”, ha proseguito il Presidente chiedendo di invocare lo Spirito di consolazione su tutte le persone sole, sulle mamme, sui papà, su tutti coloro che hanno la mente rivolta solo al passato, costrette a vivere come moribondi. Su tutte queste situazioni “c’è l’abbraccio del Padre”, ha detto Martinez concludendo il momento della consolazione con l’invito, rivolto all’assemblea, a dire “ti amo Papà”.

Il terzo tempo della preghiera, quello della guarigione, è iniziato con l’invocazione dell’amore di Dio su tutte le ferite più profonde, più camuffate e sulla guarigione di tutti i vizi. “La domanda che Gesù ci fa – ha precisato – è: cosa vuoi che io ti faccia” e ha invitato i partecipanti a chiedere l’amore di Dio su tutti i dolori, le angustie, le malattie. “In Gesù possiamo solo chiedere amore e amore riceveremo”.

La preghiera, forte e partecipata, è proseguita invocando l’amore di Gesù in particolare sulle donne ferite, ripudiate e che, nonostante tutto continuano ad amare. Su tanti uomini e mariti dal cuore duro affinché il Signore possa lenire queste resistenze e annullare la durezza. Su tutte le mancanze di autostima, sulle ingiustizie e sulle difficoltà a dare il perdono. Ogni cuore ha ringraziato per il circolo di amore che intanto si era creato e che poteva raggiungere chiunque e dappertutto.

“Molti Lazzaro stanno tornando in vita, molti Zaccheo e molte Samaritane tornano in vita”, ha continuato Martinez ricordando che solo ritrovando il Signore troveremo anche l’altro. Il “Signore vuole guarire i nostri sensi spirituali perché possiamo vedere, sentire, toccare tutti coloro che chiedono amore”.
Subito dopo è iniziato un tempo di preghiera per l’unità e si è ringraziato il Signore per la visita che ha fatto a tutta la famiglia del RnS, sottolineando come sia il popolo del RnS che la Chiesa, così come il mondo intero, appartengano a Dio. Il Presidente, a questo punto, ha invitato tutti ad alzarsi in piedi e a prendersi per mano creando un unico “vincolo d’amore” nella consapevolezza di essere figli e figlie di Dio.

Una parola profetica ha chiuso il momento intenso del Roveto Ardente: “Io sono il Signore tuo Dio, non ne avrai altro (cf Os 13, 4). Qui oggi non c’è satana, non c’è odio, non c’è rancore. Questo è il trono di Dio. Qui non c’è passato ma solo l’avvenire di Dio, glorifichiamo il Signore, il Vivente”.

Francesco Storino


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