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RASSEGNA STAMPA

Servizio trasmesso nel corso del Radiogiornale di Radio Vaticana il 26-04-2006


“LA FAMIGLIA SIA AGENTE DELLA NUOVA EVANGELIZZAZIONE”:

COSI’, IL COORDINATORE NAZIONALE DEL RINNOVAMENTO NELLO SPIRITO,

SALVATORE MARTINEZ, ALL’INDOMANI DELLA CHIUSURA

DELLA 29.MA CONVOCAZIONE NAZIONALE DEL MOVIMENTO ECCLESIALE, A RIMINI

 

All’indomani della chiusura della 29.ma convocazione nazionale, ieri a Rimini, il Rinnovamento nello Spirito guarda già all’appuntamento del 3 giugno, quando Benedetto XVI incontrerà i movimenti ecclesiali alla vigilia di Pentecoste. Ma Rinnovamento è proiettato anche verso l’Incontro Mondiale delle Famiglie, in luglio a Valencia. Ecco la testimonianza del coordinatore nazionale del Rinnovamento nello Spirito, Salvatore Martinez, intervistato da Alessandro Gisotti:

 

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R. – La famiglia sta in questo momento particolarmente a cuore al Rinnovamento nello Spirito. Ne sentiamo l’attualità in termini profetici e in termini di responsabilità. In termini profetici perché riteniamo che mai come oggi le parole del Concilio ritornino attuali: la scuola della più ricca umanità è proprio la famiglia. Se il tempo è sempre più scristianizzato è perché intanto le famiglie non sono più questo cuore che custodisce il deposito della fede. In termini di responsabilità si tratta di attivare nuove pedagogie dello Spirito. Riteniamo che più che parlare della famiglia come oggetto della nuova evangelizzazione bisogna riportare l’attenzione sulla soggettività della famiglia. E’ agente della nuova evangelizzazione.

 

D. – Senza l’esperienza dello Spirito Santo anche i discepoli che hanno visto Cristo restano chiusi nel Cenacolo. Quale insegnamento possiamo trarre oggi in particolare nel periodo di preparazione alla Pentecoste?

 

R. – Intanto ritornare nel Cenacolo. Questa credo sia l’intuizione più importante da riaffermare in un tempo nel quale l’umanità vive fuori di sé. C’è un esodo da Dio, dalla Chiesa, dal Vangelo che talvolta preoccupa, ma se c’è lo Spirito c’è speranza. Lo Spirito non delude. La speranza è che la Chiesa sia ancora viva, innamorata del suo Signore. Pertanto bisogna ritornare nel Cenacolo, ritornare in questa casa e attendere. Si attende confidando nelle promesse di Dio. Lui ci ha promesso che lo Spirito Santo sarà questo maestro interiore, ma anche in un atteggiamento di umile attesa che la preghiera e l’adorazione sanno procurarci. Quel Cenacolo è luogo eucaristico e pentecostale al contempo. La Chiesa del terzo millennio, come la Chiesa di sempre, riscopre l’attualità della Pentecoste e sa ben coniugare questi due grandi miracoli: il miracolo dell’Eucaristia e l’esperienza della Pentecoste, questa forza che spinge gli Apostoli fuori dal Cenacolo e spinge l’umanità fuori da ogni prigionia per testimoniare la libertà che lo Spirito dona, la forza che c’è nei discepoli di Cristo di ogni generazione. Senza lo Spirito Santo, il Vangelo non risuona in tutta la sua forza. E’ una voce senza timbro.

 

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