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Le sfide della nuova evangelizzazione

Sintesi dell'introduzione di Mario Landi, coordinatore nazionale RnS

 

La 35ª Conferenza nazionale animatori del Rinnovamento nello Spirito Santo: un’occasione per ridare al Movimento un nuovo slancio di fede carismatica ma anche un’opportunità per rileggere le sfide del passato nell’ottica di una nuova evangelizzazione. è stato Mario Landi, coordinatore nazionale del Rinnovamento, a proporre un’introduzione tematica della Conferenza presentando in sintesi il cammino del passato quadriennio, il tema di queste giornate e le attese per il futuro. Idee chiare e punti di riferimento essenziali hanno introdotto i migliaia di animatori presenti nello spirito dell’incontro: “Pregate perché la Parola del Signore corra” (cf 2Ts 3,1).

«Uno dei problemi del Rinnovamento – ha spiegato Mario Landi – è la ‘sindrome dell’anno zero’, ossia concepire l’impegno pastorale solo a partire dalla propria elezione. Ma il Rinnovamento – ha aggiunto – ci precede nei contenuti e proseguirà anche dopo di noi. Nel servizio dobbiamo donare la nostra vita soprattutto nel momento in cui lo Spirito Santo decide che parte della nostra esistenza deve essere dedicato  a un servizio».

Il cammino fatto con le ultime quattro Conferenze nazionali animatori, in particolare, ha portato a riflessioni e ragionamenti importanti sulla potenza della Parola (Eb 1, 3), sulla forza di Cristo che riveste dell’armatura di Dio (Ef 6, 10.11) e sul servizio con i fratelli (Ap 19, 10a). «Così siamo stati rafforzati nella fede – ha detto il Coordinatore –  per fare della nostra vita un’offerta, costruita sui fondamenti essenziali del Rinnovamento che ci ha preceduto. I frutti sono i testi come Serviamo in Comunione, Abbiamo bisogno di questo Rinnovamento e la novità del 2011 che è il Vademecum, strumenti indispensabili per mettersi alla scuola di Gesù. A consuntivo del quadriennio – ha proseguito Landi – possiamo dire che c’è stata una tensione verso le quattro priorità spirituali e pastorali indicate nel 2007, ossia l’esistenza di un’esperienza comunitaria, il risveglio e la pratica dei carismi, la diffusione della spiritualità carismatica e del Progetto Unitario di Formazione. Il filo conduttore è stata una “oggettivizzazione” del cammino di fede ma anche delle relazioni pastorali. In particolare, il livello diocesano ci ha qualificati maggiormente sul piano ecclesiale e nella relazione con i Vescovi. C’è stato poi il Patto d’Amore che ha consentito di sovvenire concretamente e materialmente alla vita della comunità del Rinnovamento, anche se oggi si registra un’esiguità delle risorse economiche. Ancora, i Ministeri e gli ambiti di evangelizzazione che ci hanno visto sempre più impegnati a livello ecclesiale e poi la Pastoralità come progetto di vita. Alla fine il “ci impegniamo”  come responsabili e animatori di fronte a Dio. Ora attendiamo risposte e profezie e il fondamento della vita del Rinnovamento rimane la preghiera. Preghiera come fatto e non come semplice atto di culto consumistico. Chi prega nei gruppi non rinuncia alla propria vita ma l’assume in maniera sempre più forte. È una preghiera che ci evangelizza per mezzo della Parola che ci raggiunge. E quando siamo evangelizzati non possiamo che evangelizzare. Evangelizzati, evangelizziamo e questo lo facciamo in comunione».

Un nuovo slancio missionario, quindi, che è voluto anche dalla Chiesa e dal Papa Benedetto XVI che ha costituto appositamente un nuovo Dicastero per l’evangelizzazione con il documento di costituzione Ubicunque et semper, «sempre e dovunque abbiamo il dovere di annunciare il Vangelo di Gesù come risposta alla nuova crisi spirituale», ha sottolineato Mario Landi.

A conclusione sono stati presentati i diversi ambiti di evangelizzazione: cultura, migrazioni, comunicazione, famiglia, liturgia, politica e pastorale ordinaria nelle parrocchie. «Un quadro ideale – ha denunciato Landi - che si scontra però con un quadro reale dove si identificano ancora gruppi autonomi dal Movimento o gruppi che hanno la pretesa di sostituire la Pentecoste con Babele, dove ciascuno cerca di farsi un nome. Oppure gruppi che si riducono numericamente, che invecchiano o che diventano di tipo devozionale. Non manca poi la diffusione della spiritualità carismatica improvvisata, senza una riflessione comunitaria adeguata. Oggi – ha annunciato – c’è bisogno di essere rievangelizzati attraverso la preghiera carismatica, i Seminari di vita nuova, rievangelizzati dai giovani e dalle famiglie. Dobbiamo diventare l’opera dello Spirito Santo attraverso la preghiera che è la forza profonda del nostro agire. Dopo trentacinque anni lo Spirito Santo non si è stancato di noi, per questo il Rinnovamento può solo continuare a correre!».

Laura Gigliarelli


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