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L'ultima cena

 

Carissimi fratelli Sacerdoti,

il Giovedì Santo giunge ogni anno con la freschezza del ricordo della nostra Sacra Ordinazione.

L’essere stati scelti, senza nostro merito, per il servizio dell’altare e dei fratelli e ad agire in persona Christi, porta il nostro cuore ad esclamare:” Che cosa renderò al Signore per quanto mi ha dato? Alzerò il calice della salvezza e invocherò il nome del Signore” (Sal 116,13).

“Alzerò il calice della salvezza”: significa offrirsi con Cristo per la gloria del Padre e per la salvezza delle anime; significa celebrare i misteri del Signore vivendo l’invito fattoci nell’Ordinazione: “Imitate ciò che trattate”.

“Invocherò il nome del Signore”: Un richiamo al nostro impegno di essere oranti e adoranti, intercessori nei Sacri Riti ma anche con la nostra vita, assieme a Gesù, presso il Padre; un invito ad essere maestri di preghiera, servi della Parola, annunciatori fedeli della Buona Notizia in un mondo bisognoso di Dio.

S. Paolo scrivendo ai Romani parla del suo ministero di evangelizzazione come di un culto reso a Dio “annunciando il Vangelo del Figlio suo” (cf Rm 1, 9). A questo culto siamo chiamati e a questo culto ci dedicheremo con sempre maggior gioia.

E’ il nostro impegno rinnovato in questo Giovedì Santo 2008.

Buona e Santa Pasqua.

Don Guido Maria Pietrogrande SdB

Consigliere Spirituale Nazionale


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