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Diakonia: servizio d'amore

La Santa Messa in preparazione della Conferenza Nazionale Animatori

 

In piena attività i volontari del servizio giunti a Rimini già da qualche giorno per allestire gli spazi del Palacongressi di Rimini. Per tutti loro don Guido Pietrogrande celebra una Santa Messa in preparazione della Conferenza.

Le stelle di Natale appena composte ai piedi della statua di Maria e in altri punti del palco sono le prime a sottolineare questo tempo di Avvento in cui si svolgerà la 33° Conferenza nazionale animatori. Un tempo davvero privilegiato per il tema di queste giornate: “Rafforzatevi nella potenza del Signore e indossate l'armatura di Dio” (cf Ef 6, 10-11), che annuncia il combattimento spirituale e prima ancora la venuta del Signore, nostra forza e nostro sostegno nella lotta. Alla luce di questa parola, l'intenso lavoro dei volontari del servizio per allestire i padiglioni del Palacongressi assume una valenza ancora più forte: rendere accoglienti e funzionali tutti i luoghi del convegno, ma soprattutto accogliere fin da ora i desideri di quanti verranno.

«Vivere questi giorni di servizio lasciando che si aprano gli occhi e l'udito là dove i Signore parlerà e si mostrerà», là dove i fratelli esprimeranno le loro attese. Questo l'invito rivolto da don Guido Pietrogrande, nel corso della Messa celebrata alla vigilia della Conferenza, ai circa 270 volontari del servizio, giunti a Rimini fin dagli inizi di questa settimana, e che hanno assunto veste giuridica nell'Associazione Diakonia RnS Onlus, costituitasi in questi giorni a Rimini.

«Siete pronti al combattimento?», ha chiesto ai presenti il Consigliere spirituale nazionale, affermando che senza lo sguardo contemplativo non si può combattere. E lo sguardo contemplativo è di coloro che si dispongono a cooperare all'opera di Dio, «nella certezza che ci sarà una grazia di rinnovamento spirituale per noi e per quelli che verranno». I fratelli giungeranno con il desiderio di mettere nel cuore di Gesù tante situazioni di disagio, che lui già accoglie. «Ci saranno guarigioni – ha continuato –, gli umili si rallegreranno, i più poveri gioiranno nel Santo d'Israele».

«Chi sono coloro che vengono guariti?», ha chiesto ancora don Guido. Coloro che hanno fede, ha affermato, sottolineando che a fronte di quanto il Signore farà, chiede fin da ora a tutti coloro che si offrono per il servizio un atto di fede, «ci chiede di avere i suoi desideri, di essere noi stessi Avvento: che si apra il cielo e scenda il Salvatore».

«E tu dunque, figlio mio, attingi sempre forza nella grazia che è in Cristo Gesù» (2 Tm 2, 1), con questa Parola, Mario Landi, a conclusione della Messa, suggella questo momento di forte intimità con il Signore. E invita quanti, nel servizio, hanno messo la loro generosità a servizio di Dio a sperare in lui e a rinsaldare la propria fede, «a piacere a Gesù, nella nostra diaconia», quella diaconia che prima di ogni cosa è un servizio d'amore per tutti coloro che cercano il volto di Dio e la sua vittoria.

E. Dreoni


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