"A ciascuno è data una manifestazione particolare
dello Spirito per l’utilità comune"
(1 Cor 12, 7)

Sintesi della relazione conclusiva di Salvatore Martinez

 

Clicca per ingrandire...Salvatore Martinez ha dato inizio alla sua relazione, invitando tutta l’assemblea a “trasferirsi” idealmente sulle rive del lago di Tiberiade.

In questi giorni, gli animatori hanno, tra l’altro, constatato le proprie inadeguatezze e incapacità. Proprio sulle rive di Tiberiade, Gesù davanti alla folla chiama i suoi discepoli stanchi a dare ancora di più di quanto non avessero fatto in precedenza: “Date a loro voi stessi da mangiare” (Mt 14, v. 16 ).

E’ qui la sapienza eucaristica a cui lo Spirito sta riconducendo la Chiesa. Dopo aver rivolto parole di gratitudine a Benedetto XVI che ha portato a termine questo anno eucaristico indetto da Giovanni Paolo II, ha ricordato come nel terzo dei Documenti di Malines scritto dal card. Leo Suenens e Don Elder Camara il Cardinale invitava ad amare con il cuore di Cristo e aggiungeva: “Noi non amiamo i nostri fratelli per amore di Dio, ma con l’Amore di Dio”. Lo Spirito Santo vuole lavorare, ma non ha piedi, non ha mani, non ha lingua: può contare sulle nostre, come ricorda una preghiera di Annie Johnson Flint.

Clicca per ingrandire...Il verbo dare si coniuga con il verbo dire: sono i verbi dell’evangelizzazione. Dire significa annunciare la Buona Novella (Cf Rm 10, 14). La predicazione del Vangelo è il primo impegno. “Dire è già un creare da parte dello Spirito – ha detto il Coordinatore nazionale del RnS - il verbo dare è più propriamente il verbo dell’animatore”. Quindi non “fare”, ma “dare” . “Si può fare senza avere nulla da dare, ma non si può dare se non si è ricevuto qualcosa”. Dare Qualcuno., quel Gesù che ogni giorno ci viene donato. “Su una fontana – Martinez ha ricordato - sta scritto: dare, dare, dare dare acqua, sempre dare: ecco la mia vita”.

E’ prerogativa del servo dare, dei fratelli ricevere, dello Spirito Santo di distribuire l’amore con cui si serve e si riceve, e della Chiesa di vantarsi di questo amore, una esclusiva dello Spirito Santo.

Valore fondamentale è ricordare che l’amore non va solo detto, ma anche dato. Il vangelo è una prova d’amore, la nostra vita deve diventare una prova d’amore.

“Il Rinnovamento, non è l’invasione degli uomini nel mondo di Dio, ma l’invasione di Dio nel mondo degli uomini.”, così ha proseguito Salvatore Martinez, rilevando che la cultura, la politica, la società, sono sempre più oggi contro Cristo. Il Rinnovamento non è un esodo dalla società, ma una esperienza che educa a maturare un giudizio spirituale su ogni cosa secondo il pensiero di Dio (Cf. San Paolo: 1 Corinti, 2, 16b). La preghiera è un ricevere continuamente pensieri di Cristo. Non possiamo delegare ad altri l’impegno di cambiare il mondo che ci circonda Occorre un impegno nel sociale. Far sentire le ragioni dello Spirito. Per amore di Gesù, dello Spirito Santo, non possiamo, non vogliamo tacere.

Ragionando con le categorie umane rallentiamo la venuta del regno di Dio. “La vera preghiera non può che condurre all’impegno, altrimenti non è profetica”. E’ profetica nella misura in cui crea una circolazione d’amore nella storia, per cui giovani, lavoratori, famiglie, professionisti, educatori sono chiamati a diventare profeti della “vita nuova”. La parola di Dio crea, è creativa o ricreativa, mai impotente.

A Puebla, Giovanni Paolo II quando parlò di nuova evangelizzazione pensava a questo impegno sociale. “Vedetevela con lo spirito santo”, questo ci dice Gesù (Cf. Lc 4. 1 ss). Ma cerchiamo di piacere agli uomini o di piacere a Dio?

Il ministero è scaduto se chi lo esercita è pieno di paure per il rispetto umano.

Il vangelo, la parola di Dio è dinamite. Occorre domandarsi: ma continuiamo a invocare lo Spirito per ricevere carismi? E se lo facciamo con quale intenzione li chiediamo?. Come possiamo andare avanti? La risposta è: con l’assistenza dello Spirito. “Lavora e sarai assistito, cerca la gloria di Dio e sarai assistito”. C’è il rischio di privatizzare i ministeri: alcuni ministrano i ministeri lasciando agli altri il ruolo di spettatori, e di clericalizzarli, con un impegno solo “inter ecclesiale” limitato alla crescita del gruppo.

La samaritana appena evangelizzata mobilitò un intero paese. La Chiesa però non ha bisogno di testimonial, ma di testimoni. Il testimonial è uno sponsor che vuole convincere della bontà di un prodotto, vive di ciò che pensa. Il testimone vive di ciò che crede. Non è necessario essere cristiani per pensare il vangelo, lo pensano anche i cristianisti, i laici che stanno dalla parte di Cristo ma non aderiscono a Cristo fino in fondo. Ma il cristiano Cristo lo vive, non lo pensa.

Il Vangelo senza il cielo e la vita eterna non serve a nulla. Non c’e rinnovamento spirituale senza rinnovamento sociale.

Clicca per ingrandire...Salvatore Martinez ha invitato poi a porre attenzione a non far diventare la nostra preghiera una preghiera privata, senza coinvolgere la vita che ci circonda. C’è il rischio di convincersi che il nostro modo di pregare possa apparire “strano” e di confinare la preghiera in ambiti privati. Non ci sono due vite, ma una sola. La nostra preghiera non deve essere confinata nelle Chiese, ma deve essere pubblica.

Il Rinnovamento esiste per raccontare le opere di Pentecoste. Occorre instaurare la cultura di Pentecoste. Il Cristianesimo non conosce la parola crisi, ma la parola “Cristi”, di Cristo: una t in più. Solo Cristo può colmare il bisogno d’amore dell’uomo, ce lo ricorda S. Agostino.

In questi giorni il nostro cuore “è stato inzuppato di Spirito Santo”, occorre aprire il cuore ai fratelli. Solo il Cuore è capace di percepire tutto. Lo Spirito è cuore di Gesù. Cuore non significa emozioni illogiche. Davide, Mosè, Maria furono scelti per il loro cuore. Solo Dio conosce il cuore dell’uomo (Geremia). Ecco perché il Signore suscita pastori secondo il suo cuore. Il cuore è sorgente del pasturato. Occorre essere capaci di sorvegliare il proprio cuore per sorvegliare quello dei fratelli. Nell’Oriente il pastore custodisce il cuore. Dobbiamo diventare cardiognosici, persone che conoscono il cuore.

Salvatore Martinez ha concluso riconducendo l’assemblea di nuovo a Tiberiade e riproponendole la frase che Gesù rivolse a Pietro: “Mi ami tu?” Quando diciamo Gesù che lo amiamo ciò significa restituirgli i nostri fratelli salvi e cresciuti.

Restituiamo il nostro cuore al Signore è perchè ce lo restituisca nuovo.

Dobbiamo tutti i giorni dirci: “oggi ti amo più di ieri”.

L’intervento si è concluso con il coinvolgimento di tua l’assemblea sulle note del canto “Ti amo di più di ieri, cantar vorrei giorno per giorno, ti amo più di ieri”.


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