Ogni anno, esprimiamo la nostra gratitudine al Signore con una raccolta che significa la nostra “appartenenza”, come “primizia” dei nostri Cenacoli, Gruppi e Comunità, gradita a Dio per il tanto bene che ci dà di seminare e raccogliere.

Quest’anno, colpiti dal coronavirus, la nostra offerta risulterà ancora più santa perché espressione di un “culto” più sofferto, privato del “sacrificio eucaristico”. Pertanto, ci è dato di diventare noi stessi, con quello che abbiamo e offriamo, il sacrificio gradito a Dio. Sta scritto, infatti: «Per mezzo di Gesù, dunque, offriamo a Dio continuamente un sacrificio di lode, cioè il frutto di labbra che confessano il suo nome. Non dimenticatevi della beneficenza e della comunione dei beni, perché di tali sacrifici il Signore si compiace» (Eb 13, 15-16).

Se da una parte il Signore ci sta chiedendo “il digiuno” di Incontri e Convocazioni, in realtà stiamo anche rinunciando a tanti momenti di evasione o di ristoro che segnano la nostra vita ordinaria (hobby, sport, cinema, pizzerie, beni di consumo di ogni genere…). Tutti abbiamo la straordinaria opportunità di “restituire” queste mancate spese o risparmi al Signore, perché siano di “sostegno fraterno” per tutte le necessità a cui saremo costretti a fare fronte nel RnS.
E’ una grande occasione per vedere all’opera il nostro senso di appartenenza e la nostra fede nella Parola del Signore.

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