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CINQUE AREE DI VERIFICA DEL CAMMINO DEI GRUPPI E DELLE COMUNITA' RnS

IDENTITÀ

  1. Il seminario per l’effusione dello Spirito rappresenta un “luogo” e un “tempo” di profonda conversione? La preghiera d’effusione, poi, segna soltanto un momento esperienziale forte, comunitario, di recupero della fede, o anche l’inizio di un cammino di vita nuova e di una crescita che introduca i fratelli alla vita comunitaria?

  2. L’esperienza dei carismi è ancora vitale, efficace, produce effetti di santificazione? Se c’è crisi carismatica o scarso esercizio dei doni, come stiamo lasciando operare lo Spirito per rimuovere gli ostacoli e come ci disponiamo a invocare e a ricevere i suoi doni?

  3. Il RnS è chiamato a riprodurre la vita spirituale della Chiesa delle origini: in tal senso è avvertito il desiderio di intensificare la vita comunitaria, superando la nozione sociologica di “gruppo”? Accanto alla preghiera comunitaria, quanto spazio si dedica alla catechesi, alla celebrazione dei sacramenti, alla vita fraterna?   

APPARTENENZA

  1. Il Papa ci ricorda che appartenere al RnS significa essere un “movimento ecclesiale”: avvertiamo nella nostra esperienza che appartenere al RnS significa molto più che essere un semplice “gruppo di preghiera”?

  2. Si vive la consapevolezza di un “impegno permanente” da parte degli animatori, così che la scelta del RnS sia uno “stato spirituale” di conversione permanente, nella specificità di un cammino che va abbracciato con senso di responsabilità e di sacrificio per il servizio richiesto dai fratelli?    

  3. A partire dallo statuto, il RnS è sentito come una “confederazione” di gruppi, diocesi, regioni, o rappresenta una “grande comunità”(associazione) nazionale, ben distinta nelle sue funzioni pastorali e ministeriali? Avvertiamo la necessità di collaborare ai vari livelli di vita del RnS, per rendere sempre più unitario il nostro cammino e aumentare l’incidenza della nostra testimonianza a livello locale?

ECCLESIALITÀ

  1. Ci sentiamo partecipi del cammino della Chiesa universale e attenti alle indicazioni dei nostri vescovi? In che modo ci lasciamo coinvolgere attivamente dalle loro richieste? Che significato diamo alla parola “ecclesiale”, a partire da un rinnovato rapporto tra vescovi, sacerdoti e laici?

  2. Nella Pentecoste ‘98 lo Spirito ha elargito alla Chiesa un dono di comunione ecclesiale tra i movimenti e di nuova collaborazione ecclesiale tra “carismi e istituzione”. Siamo partecipi di questa grazia e in che modo stiamo collaborando con lo Spirito per favorire nelle nostre Chiese locali, parrocchie, questa stagione d’unità?

  3. Che risposte diamo alle specifiche vocazioni (sacerdoti, giovani, famiglie…)? Le nostre realtà contribuiscono a formare nuovi “operai” nella vigna del Signore?

FORMAZIONE

  1. È sentito il bisogno di una formazione permanente, unitaria nell’indirizzo, ma diversificata nelle modalità di realizzazione a seconda dei livelli  di crescita delle realtà locali?

  2. Abbiamo la responsabilità di custodire e di trasmettere la specifica esperienza carismatica che caratterizza la vita del RnS: siamo impegnati in un attento discepolato per preparare nuovi animatori e responsabili?

  3. Sono molti i campi in cui si articola un processo di formazione alla vita cristiana; guardando al nostro specifico, tre sono anzitutto le componenti che non possono mancare nella nostra testimonianza di animatori: aspetto carismatico, pastorale e ministeriale. Stiamo vivendo la responsabilità affidataci maturando e formandoci in questa direzione?

AMBITI DI SERVIZIO

  1. Abbiamo sviluppato una “ministerialità carismatica”? In quali ambiti della vita comunitaria e con quale coinvolgimento dei fratelli?

  2. “A partire dal Cenacolo” (preghiera comunitaria), ci rendiamo disponibili a “uscire dal Cenacolo” (evangelizzazione)? Avvertiamo che questa è una chiamata “per tutti” e non può ricondursi all’impegno di “alcuni a nome di tutti”?

  3. La “testimonianza di vita nuova” quali ambienti sociali abbraccia? Stimoliamo i fratelli a dare testimonianza con la loro vita.

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Sette punti fondamentali per discernere

l’esperienza specifica del Rinnovamento 

  1. Gesù posto al centro di ogni cosa, invocato e proclamato come Signore e Salvatore.

  2. L’impegno alla conversione permanente, espresso nella lotta al peccato e nel richiamo al cammino di santità.

  3. La passione per la gloria di Dio nella preghiera di lode e d’intercessione.

  4. L’urgenza della parola di Dio da cui derivano l’ascolto profetico in preghiera e l’obbedienza alla parola di Dio.

  5. La crescita nella vita comunitaria e nella condivisione fraterna.

  6. La cura pastorale per gli ultimi, per i più deboli, per “i nuovi”.

  7. Dare testimonianza di ciò che il Signore compie nella nostra vita e nella vita del gruppo.


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