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Diffondere la Parola nell'era digitale 
Simposio sul tema: "Evangelizzare attraverso le nuove tecnologie"
Conferenza Nazionale Animatori 2012 - Paolo Zunino - Clicca per ingrandire...

Evangelizzare in un mondo in continua evoluzione, gettare le basi per l'utilizzo delle nuove tecnologie di comunicazione al fine di divulgare la parola di Dio attraverso mezzi e strumenti diventati veri e propri ambienti vitali. È questo il delicato argomento affrontato, nel corso del simposio "Evangelizzare attraverso le nuove tecnologie di comunicazione", dal presidente della Odos Servizi Paolo Zunino.

Creare nuove vie di evangelizzazione nel complesso e pericoloso campo delle tecnologie di massa è davvero un'impresa possibile? «Sin dal mio primo impatto con il Rinnovamento, ho avuto la grazia di condividere pienamente con la mia famiglia d'origine questa straordinaria e sempre sorprendente esperienza», esordisce Zunino, precisando, però che «durante tale percorso, tante volte mi sono chiesto come attualizzare ai nostri giorni i particolari inviti di Gesù a evangelizzare». Questo perché l'obiettivo della Chiesa non è mutato nel corso dei secoli e "predicare dai tetti", portare la parola di Dio agli estremi confini della Terra è quanto l'Istituzione ecclesiale s'impegna a fare fin dalle sue origini. Come affermato a più riprese dai Pontefici che si sono succeduti dopo il concilio Vaticano II, ciò che davvero cambia e si rivoluziona è il contesto sociale in cui la pratica di evangelizzazione è attuata dalle comunità cristiane: «Oggi proclamare la fede dai tetti significa proclamare la parola di Gesù nel mondo dinamico delle comunicazioni sociali e attraverso di esso» affermava il beato Giovanni Paolo II.

La rete telematica, il cosiddetto world wide web ha completamente rivoluzionato, nel corso dell'ultimo decennio, i fondamenti stessi della comunicazione sociale, inglobando in sé persino i più tradizionali strumenti (giornali e radio). In questo modo Internet arriva ad ambire a qualcosa di più della semplice nomea di "mezzo", avanzando la pretesa di essere chiamato ambiente comunicativo, formativo e informativo. Ed è in questo senso che opera la società odierna, muovendosi con sempre più istintiva dimestichezza nell'intricata giungla telematica, esortando il cristiano a portare nel mondo digitale la testimonianza della sua fede. Agendo in un quadro così palesemente definito, il nuovo modo di adempiere a un impegno arcaico è per il testimone della fede un rischio o una possibilità? La Chiesa, tramite Papa Benedetto XVI, assume verso la questione un atteggiamento sorprendente: «senza tacere le insidie e i rischi ai quali è possibile andare incontro prendendo il largo nell'universo digitale, invita a cogliere l'enorme potenziale dei nuovi media nel favorire la connessione, la comunicazione e la comprensione tra individui e comunità e i molti benefici che possono derivare da questa "nuova cultura della comunicazione"». D'altro canto, dove c'è possibilità di interazione a livelli così alti, ancor più alto è il rischio di smarrirsi in realtà parallele che esulano dall'identità dell'individuo. A questo proposito, il presidente Zunino si sofferma sulle enormi potenzialità del nuovo Web 2.0 e dei diffusissimi social network, luoghi di partecipazione completamente dinamici in cui si muovono utenti e contenuti in una continua e incessante interazione. Prendendo in esempio il più famoso e sicuramente più usato social network, Facebook, il Relatore spiega come, se usato con intelligenza e sobrietà, possa rivelarsi un mezzo utile ed efficace alla causa dell'evangelizzazione. Sottolinea altresì come occorra sempre essere costantemente vigili, cercando di sfuggire alla tentazione di sviare dalla verità. Per citare un caso interno, Paolo Zunino spiega come questo errore sia stato purtroppo riscontrato all'interno del social network, diventato luogo di creazione di una sorta di "Rinnovamenti paralleli", deviazioni ed abusi dannosi all'immagine del Movimento.

Mezzi potentissimi, facili da usare e paradossalmente così difficili da gestire, i media aprono indubbiamente la strada a nuove stimolanti occasioni di testimonianza globale rendendo tuttavia concreto il rischio di deviare dal percorso indicato dal Signore: «Per questo - prosegue Zunino - la Chiesa è stata sempre vigile e prudente». Accorta verso la debolezza umana poiché «essa sa pure che gli uomini possono usarli contro il piano di Dio creatore e volgerli a propria rovina» (Decreto conciliare Inter Mirifica, n. 2).

Quale via seguire, quindi, per adempiere all'importante compito dell'evangelizzazione? «Tutte le piattaforme di social network sono, al contempo, un potenziale aiuto alle relazioni, ma anche una loro minaccia - conclude Zunino. Le relazioni umane non sono un semplice gioco e richiedono tempi lunghi e conoscenza diretta».

Chiudendo il suo discorso, il Relatore cita le illuminanti parole di Giovanni Paolo II, tratte dal Messaggio per la Giornata mondiale delle comunicazioni sociali: «Da questa galassia di immagini e suoni, emergerà il volto di Cristo? Si udirà la sua voce? Perché solo quando si vedrà il suo volto e si udirà la sua voce, il mondo conoscerà la "buona notizia" della nostra redenzione. Questo è il fine dell'evangelizzazione e questo farà di Internet uno spazio umano autentico, perché se non c'è spazio per Cristo, non c'è spazio per l'uomo».
Un sorta di richiamo all'ordine, un invito agli uomini a ricordare che Cristo è in tutto ciò che è intorno a noi e che illumina qualsiasi sentiero percorso da cuori recanti il suo messaggio.

Al termine del simposio, Andrea, un tecnico delle nuove tecnologie che presta sempre servizio in occasione degli eventi di Rimini, ha reso la sua testimonianza sull'apporto delle tecnologie e degli strumenti di comunicazione nel mondo lavorativo e nelle dinamiche umane. Attraverso il suo intervento, ha sottolineato come «la corsa alla tecnologia possa essere controproducente e alienante. Lo Spirito Santo opera, invece, attraverso gli strumenti che devono essere usati per la nuova evangelizzazione come sommatoria di tutto e convertire, creare nuovi apostoli».

Damiano Mattana

(04.11.2012)