Mons. Giovanni D'Ercole, vescovo ausiliare dell'Aquila, era stato ingiustamente accusato di aver rivelato segreti inerenti l'inchiesta su un tentativo di truffa con i "Fondi Giovanardi" destinati alle zone colpite dal terremoto del 2009, attraverso la Fondazione Abruzzo Solidarietà e Sviluppo, promossa dalla Diocesi e dagli Enti locali aquilani.

Il 14 giugno 2012 il Gup Giuseppe Romano Gargarella ha assolto con formula piena mons. D'Ercole, sostenendo che "il fatto non costituisce reato" e dimostrando quindi che le accuse si sono rivelate infondate. Il pm Antonietta Picardi aveva chiesto cinque mesi di reclusione per il sospetto che il Vescovo ausiliare avesse divulgato informazioni sull'indagine.

Mons. D'Ercole è intervenuto in aula prima della sentenza e rivolgendosi al giudice ha detto: «Mi guardi negli occhi sono un uomo di parola, non ho rivelato nulla, ero arrabbiato e non ci ho dormito la notte subito dopo l'interrogatorio, perché io mi sono sempre battuto per l'onestà. L'unica cosa che ho è la fiducia della gente, io spero che lei - rivolgendosi al Gup - ne abbia su di me». All'uscita ha voluto ringraziare «i vescovi abruzzesi che non mi hanno mai abbandonato, i Sacerdoti sempre vicini e soprattutto la gente che ha sofferto con me in questi mesi. Ora voglio mettere nuovamente tutte le mie energie al servizio della gente aquilana».

Mons. D'Ercole, dal 1998 al 2009 capo della Sezione italiana della Segreteria di Stato della Santa Sede è conosciuto per il programma di Rai Due "Sulla via di Damasco". È un grande amico del Rinnovamento nello Spirito Santo e spesso presente nelle Convocazioni Nazionali a Rimini. Dopo l'assoluzione si è mostrato sorpreso dal silenzio della stampa, che non ha dato molta attenzione alla notizia. Il Rinnovamento vuole darne eco e dimostrare tutta la vicinanza, il sostegno e la preghiera all'indirizzo di mons. D'Ercole, augurando che possa continuare nel suo impegno pastorale con la passione e la responsabilità di sempre.