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Alleati con il sangue del Signore Gesù 
Preghiera comunitaria carismatica
Preghiera 290412 - Clicca per ingrandire...

La preghiera comunitaria carismatica della seconda giornata della Convocazione nazionale inizia con l'invocazione allo Spirito Santo composta dal Beato Giovanni Paolo II e da lui fatta risuonare in occasione della Vigila di Pentecoste dell'anno 1998, incontrando in Piazza San Pietro i Movimenti ecclesiali e le Nuove Comunità. «Oggi è una giornata di alleanza con il Sangue del Signore Gesù, oggi attendiamo una manifestazione sua nella nostra vita», afferma don Guido Pietrogrande dal palco. Gesù non si fa attendere e dona all'assemblea una Parola profetica che sollecita il popolo del RnS alla lode: «Il Signore mi ha dato come mia ricompensa una lingua e con essa non cesserò di lodarlo» (Sir 51, 22). La lingua a cui fa riferimento la Parola è quella di ogni fratello e sorella presenti in sala. L'invito da parte dell'équipe di animazione della preghiera è quello di usarla per dare lode al nome del Signore Gesù senza avere paura.

Preghiera+290412Segue l'invocazione allo Spirito Santo e forte si fa la consapevolezza che il Risorto è presente in mezzo al suo popolo. «Tocchiamo il mantello di Gesù che passa in mezzo a noi», questa è l'esortazione che arriva dal palco, da parte dei fratelli e sorelle chiamati ad animare la preghiera. Dopo il canto in lingue, il Signore si manifesta nuovamente attraverso un'altra Parola profetica: «In quel giorno avverrà che il Signore ti libererà dalle tue pene, dal tuo affanno e dalla dura schiavitù a cui eri stato assoggettato» (Is 14, 3). «Questo è il giorno nel quale Gesù libera i nostri cuori», continua nella preghiera l'équipe di animazione, esortando l'assemblea ad abbandonarsi al soffio dello Spirito affinché possa venire a liberare i cuori dalle schiavitù, dalle pene, dal dolore e dalle malattie e sollecitandola a riconoscere che siamo noi i prigionieri, gli schiavi che hanno bisogno di liberazione. «Tu, Signore, sei la mia salvezza, tu sei il mio liberatore», queste sono le parole che don Guido invita ognuno dei presenti a proclamare. A conclusione della preghiera, dal palco giunge l'invito a dirsi gli uni agli altri una parola di fede e di speranza: «Il Signore ti libererà».

Francesco Storino

(29.04.2012)