Dal
2 al 5 gennaio 2020, i giovani dell'Emilia-Romagna hanno trascorso un
momento di fraternità presso il seminario vescovile di Forlì sul
tema «Nel
giardino dei noci io sono sceso per vedere i germogli della valle,
»organizzata per ragazzi dagli 11 ai 30 anni e preparata con
percorsi specifici per ogni fascia di età. I ragazzi delle medie
sono stati guidati alla scoperta di loro stessi e di quel “di più”
che è Dio tramite momenti di gioco, deserti e catechesi.
Gli
adolescenti delle superiori hanno fatto un viaggio alla scoperta
della vera libertà attraverso mistagogie e insegnamenti hanno avuto
come relatori alcuni giovani dell’Emilia-Romagna che hanno già
fatto percorsi ed esperienze simili. Infine, i ragazzi over 18 hanno
seguito un percorso antropologico.
Dario
Sacchini,
docente di bioetica presso l’Università cattolica del Sacro Cuore
e membro del Rinnovamento fin dalla prima ora, supportato da alcuni
fratelli della sua comunità (“Germoglio di Davide” di Roma) ha
fornito loro, attraverso spunti di riflessione e alcune sane
provocazioni, le chiavi di lettura per imparare a vivere nella
quotidianità la bellezza della propria corporeità nella Chiesa
come nel mondo, ma nella fede e nel rispetto di se stessi.
Alcuni
ragazzi, inoltre, hanno vissuto due esperienze importanti: una presso
la Casa della carità di Bertinoro e l’altra presso la Comunità
Papa Giovanni XXIII a Durazzano. Nella prima, i ragazzi delle
superiori hanno trascorso una serata in compagnia degli anziani
ospitati dalla struttura tra canti e servizi durante la cena. Questi
giovani sono stati messi di fronte ad una realtà che spesso viene
poco considerata; hanno visto e toccato con mano la condizione di chi
è povero, solo e indifeso e hanno fatto del loro meglio per far
provare a tutti quegli anziani il calore che può essere donato solo
da un abbraccio, un sorriso, una tenera parola di chi sta portando
nel cuore Gesù vivente. Gli adolescenti, invece hanno sperimentato
una libertà nuova nel servire gli altri, senza obblighi né
ricompense, bensì gratuitamente.
Alla
comunità Papa Giovanni XXIII, alcuni ragazzi sono stati scelti
dietro discernimento per visitare la struttura di recupero per
tossicodipendenti. Il pomeriggio si è svolto con la testimonianza
di vita di un giovane, a cui è seguito un momento di preghiera
spontanea. Prima della cena, preparata dai giovani in recupero, c'è
stata l'occasione per avere un dialogo più intimo con chi
desiderava chiacchierare, ed è così che si sono scoperti talenti
nascosti come suonare le percussioni e scrivere poesie. La serata è
trascorsa in un clima di serenità, forse inaspettato: i nostri
ragazzi sono partiti con l’intento di evangelizzare, e hanno
trovato braccia aperte e sorrisi calorosi ad accoglierli. Ma, più
che aver donato, sono loro ad aver ricevuto qualcosa da quei giovani
con un passato difficile e speranzosi di cambiare vita, quegli uomini
e quelle donne che hanno bisogno di rimettere in piedi la loro
dignità, di costruirsi un’identità solida, di trovare un
obiettivo concreto.
Alla
fine di queste esperienze si sono visti crescere “i germogli”
grazie alla dedizione e cura di tutti i ragazzi che hanno partecipato
alla fraternità.
Valentina
Dall’Asta e Valentina Grasso
Giovani
RnS Emilia-Romagna