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Ritiro Santa Pasqua 2019 
Presso la Sede nazionale RnS
Ritiro di Pasqua 2019 - Clicca per ingrandire...
“La bella notizia è che il Rinnovamento proseguirà sulla via tracciata nel segno della continuità”. Con queste parole il Presidente nazionale del RnS, Salvatore Martinez, il 18 aprile, nella solennità del Giovedì Santo, ha aperto il consueto Ritiro di Pasqua rivolto a tutti i collaboratori delle strutture e svoltosi a Roma presso la cappellina della Sede di via degli Olmi. In un clima di raccoglimento, scandito da riflessioni, canti e preghiere, erano presenti anche il Coordinatore nazionale, Mario Landi, e il Direttore nazionale, Amabile Guzzo.
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A pochi giorni dalla 42^ Convocazione Nazionale che, “grazie ad un bel lavoro di squadra”, tra “elementi di novità e discontinuità” ha visto un'adesione e una riuscita superiori ad ogni aspettativa “con molti frutti spirituali scaturiti da ogni sessione”, il Rinnovamento nello Spirito Santo si appresta ora a vivere un altro momento importante: l'Assemblea elettiva, prevista a Sacrofano dal 26 al 28 aprile, in cui verrà designato il nuovo Comitato Nazionale di servizio.  “Questo momento di comunione spirituale che condividiamo guarda alla Pasqua e alle scelte che il Consiglio Nazionale dovrà fare – ha aggiunto poi Martinez –, e il discernimento che viene dai fratelli e dalle sorelle ci conferma che c'è stabilità: in una stagione complessa, come quella che viviamo, chi sarà chiamato a questa casa è già, in realtà, al servizio”.
Quindi, sempre da parte del Presidente nazionale, assieme agli auguri anche un riferimento al significato che la croce e la Passione assumono per ogni cristiano (“morire è necessario per comprendere il valore della vita e della Risurrezione”) e il rimando ad uno scritto di San Leone Magno intitolato “Non rinunciare”.
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Successivamente, accompagnata dalla lettura di brani biblici, (tra cui il Cantico di Zaccaria) la meditazione tenuta da don Guido Maria Pietrogrande, Consigliere spirituale nazionale del RnS. La lectio si è incentrata su tre “icone” del Vangelo: tre personaggi che hanno visto Gesù vivo e risorto “attualizzati” nella nostra, spesso faticosa, quotidianità. “Cos'è realmente la Pasqua per noi? Ce lo spiegano Maria di Magdala, per la quale Cristo si manifestò in un giardiniere; Pietro, che lo riconobbe in un acquirente di pesce; e i due discepoli di Emmaus, per i quali era uno sconosciuto”. Don Guido si è poi soffermato sui singoli “atteggiamenti” in cui incappiamo a causa delle nostre umane fragilità. “La nostra fede guarda nostalgicamente indietro ed è fatta di tradizioni imbalsamate ma, se vogliamo fare veramente Pasqua, come per Maria di Magdala, anche per noi è necessario un 'risveglio': non possiamo essere, come i soldati al sepolcro, testimoni dormienti”. Inoltre, “Dio ci appare spesso come un Padre latitante e siamo delusi, amareggiati: come i due di Emmaus, abbiamo bisogno di uno sconosciuto che parte da lontano ma sa dove arrivare.
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Infine, l'accostamento alla figura di Pietro, “che ritornato in Galilea sceglie di andare a pescare, di fare qualcosa di concreto”. Si tratta – ha concluso il sacerdote – di tre modelli di situazioni che si ripetono nelle nostre esistenze, ma non è il comportamento religioso che ci salva, non è la Via Crucis, seppur nella sua importanza, a fortificare la nostra fede. È il grido di Dio che dobbiamo sentire, perchè fare Pasqua vuol dire essenzialmente questo: incontrarci con Lui”.
La mattinata è terminata con un intenso tempo di Adorazione Eucaristica, ispirata dai versetti della I Lettera ai Corinzi - “il Signore Gesù, nella notte in cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse: Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me” - e da alcune domande rivolte all'animo di ognuno, per riscoprire e condividere pienamente, in un 'abbraccio' simbolico, la gioia della festa pasquale.
(19.04.2019)