Homepage >> Notizie >> Piemonte e Val d'Aosta Torna alla pagina precedente...
Convocazione Regionale RnS in Piemonte 
Torino, 18 novembre 2007
Convocazione Regionale 2007 Piemonte - Clicca per ingrandire...

Più di tremila sono stati i partecipanti alla CONVOCAZIONE REGIONALE DEI GRUPPI E DELLE COMUNITÀ del RnS PIEMONTE - VALLE D'AOSTA che si è svolto a Torino al PalaRuffini in una vera giornata di grazia, essenziale e significativa in ogni momento dello svolgimento, che ha visto sul palco persone con carisma riconosciuto di animazione della preghiera e di profezia. L'assemblea ha così avuto modo di entrare da subito nella preghiera comunitaria carismatica, che ha toccato molti cuori e che ha trovato un'ideale continuazione nel colloquio di GIANFRANCO PESARE, da otto anni coordinatore regionale della Puglia, con alle spalle una lunga esperienza carismatica che spesso per lui si è espressa nella composizione di canti che, come un pacchetto da donare, sono nati e contengono i frutti di una significativa esperienza dello Spirito che si può a sua volta donare e moltiplicare per grazia. E' venuto a guidarci a scoprire 'COSA SOTTOMETTERE AL SIGNORE'. Per noi, come diceva una profezia proclamata, si è messo da sentinella, al modo in cui anche noi dobbiamo fare gli uni per gli altri
Intervallato da canti di alto contenuto spirituale e con il supporto di diapositive videoproiettate, GIANFRANCO ha illustrato il contesto della Lettera ai Colossesi, che parla ad ognuno di noi, in prima persona in modo estremamente attuale perché oggi si riscontrano come allora le situazioni di peccato descritte dall'apostolo Paolo. La Parola interroga ognuno personalmente e va respinta la tentazione di cercare di applicarla ad altri. E' ognuno il chiamato a ristabilire priorità nella vita spirituale in modo che Cristo Gesù, Signore - Dio, torni ad essere - se non lo è più - la pietra angolare: ciò si può raggiungere riappropriandosi della preghiera personale e comunitaria. Una breve ma significativa condivisione a coppie ha aiutato a comprendere come l'esperienza iniziale del primo vero incontro con Gesù va rinnovata costantemente ogni giorno, avendo docilità per realizzarla, occhi per coglierla, gratitudine per ringraziare. L'effusione va rinnovata ogni giorno più volte e, per venire fuori da situazioni difficili, cominciamo a riconoscere le nostre omissioni e peccati, osservando qual è attualmente la nostra situazione. RIAFFERMIAMO DUNQUE LA PRIORITÀ DELLA SIGNORIA DI GESÙ NELLA NOSTRA VITA, senza dimenticarcene. Gesù, al quale in un momento particolare della vita abbiamo donato la vita, rischia di essere diventato il signore soltanto di una parte, più o meno grande, della nostra vita.
ENTRARE IN RELAZIONE CON IL SIGNORE è entrare in una 'SOCIETÀ PER AZIONI' con il Signore e Gesù deve avere il 100% delle quote ed a Lui si obbedisce! Gianfranco Pesare ci ha illustrato bene questo concetto con la storia del chiodo: nulla di una casa, nulla di un edificio spirituale, deve restare di proprietà altrui, perché altrimenti l'ex proprietario (l'uomo vecchio) si farà vivo per riprendere il controllo su di noi. Come disse Charles de Foucauld: 'Se si dà qualcosa al Signore, si dà tutto'.
Va ben compreso e ricordato che siamo amministratori dei suoi beni e non i padroni. ''Ti affido tutto ciò che mi hai donato'' dice il Signore che ha parlato all'assemblea con GEREMIA 31, 2- 3: Così dice il Signore: "Ha trovato grazia nel deserto un popolo di scampati alla spada; Israele si avvia a una quieta dimora". 3Da lontano gli è apparso il Signore: "Ti ho amato di amore eterno, per questo ti conservo ancora pietà.

Siamo così giunti al momento di ringraziare, benedire e scrivere quali aree della vita donare al 100%, badando che, quello che si dà, il Signore lo richiede, magari in modi semplici. Al toccante canto 'TU SEI IL RE, GESÙ', nel corso dell'ADORAZIONE AL SANTISSIMO siamo stati invitati a mandare un 'pizzino' a Gesù, deponendolo nei cesti - poi presentati all'altare -. Quel 'pizzino' andava scritto all'unica condizione che fosse sincero ciò che, chi si sentiva, decideva di donare al Signore, al 100%, in modo da sottometterlo alla sua autorità e signoria.

Per camminare insieme il coordinatore regionale del Piemonte - Valle d'Aosta, ROSSANO BISCEGLIE nel pomeriggio ha chiamato nella verità coloro che rivestono ruoli pastorali ad entrare con i giusti atteggiamenti nel PROGETTO UNITARIO DI FORMAZIONE, in modo che tutti gli appartenenti al RnS siano formati, così come i Vescovi si attendono da noi. Nelle sue parole si sono via via delineati atteggiamenti che vanno evitati perché, magari inconsapevolmente sino ad oggi, hanno seminato divisione. L'essere stati eletti a compiti pastorali, a noi affidati dal Signore per le mani delle sorelle e dei fratelli, non abilita di per sé ad essere persone trasformate, obiettivo quotidiano da perseguire perché i GRUPPI tornino ad essere LUOGHI DI SANTIFICAZIONE, come i fratelli si attendono. Ognuno aderisce al RnS personalmente e liberamente ed è chiamato a prenderne cura, anzitutto con la preghiera costante.
DIFENDERE IL RnS dalle varie tentazioni è necessario PER DIFFONDERNE LA GRAZIA, che va al di là di quanto possiamo pensare.

Il RnS non è di qualcuno, ma è tuo!!

Non si diventa anziani nel RnS perché si frequenta per anni, ma perché si è fatta esperienza di Cristo in modo visibile tale da poter testimoniare che fino a ieri la mia vita era così e poi il Signore l'ha trasformata, prendendo sul serio la disponibilità che gli avevo manifestata affinché diventasse signore della vita che mi è stata donataCon la preghiera di effusione si è sinora diffusa la grazia del RnS, che deve tornare ad essere operante. A noi spetta il compito di non porre freni all'azione dello Spirito Santo, che desidera operare oggi come e più di ieri. Il seminario di vita nuova deve diventare ordinarietà nei gruppi. D'ora innanzi non si rinunci dunque mai più a realizzare SEMINARI DI VITA NUOVA NELLO SPIRITO, con le forze ed i doni disponibili, anche per un solo fratello, che il Signore ci ha inviato ed affidato. E del quale renderemo conto per il modo in cui l'avremo accolto durante il servizio pastorale. E' il gruppo che riconosce i carismi che sono da esercitare. Come la prima acqua che esce da un nuovo pozzo di acqua potabile è marrone ma poi si chiarifica, così è per i carismi. Non importa se il carisma non è perfetto: il pozzo non va chiuso; poi l'acqua diverrà limpida.

Quella del Piemonte e Valle d'Aosta - ci era stato detto in profezia - è una terra benedetta e riconquistata; qualcosa di più e meglio siamo però chiamati a fare per rendere visibile, anche all'esterno, la vita rinnovata. Il CENTRO su cui puntare sia sempre CRISTO SIGNORE, che agisce nei cuori sinceri ed aperti, disponibili a lasciarsi trasformare e divenire, se questa è la sua volontà, suoi docili e fedeli strumenti. Quel Cristo Signore Dio al quale, nella liturgia, è stata offerta una danza sacra accompagnata, come negli altri momenti della giornata, dal ministero della musica e del canto.

Padre MIMMO LOVERA nell'omelia ha così riassunto il tema della giornata: CAMMINARE COME? RIMANENDO e PERSEVERANDO NEL SIGNORE come tralci dell'unica vite (GV 15, 1-17).
PERCHÉ RIMANERE E PERSEVERARE?
1) per non seccare come un tralcio gettato via
2) per portare frutti abbondanti
3) per chiedere ed essere ascoltati
4) rimanere in Dio per non peccare
5) rimanere per essere guidati da Dio.
COME RIMANIAMO IN LUI?
1) credendo in Gesù e confessandolo
2) vivendo la Parola
3) mangiando la Sua carne e bevendo il Suo sangue
4) vivendo e comportandoci come Lui ha vissuto
5) nel suo amore: 'Se osserverete i miei comandamenti, rimarrete nel mio amore, come io ho osservato i comandamenti del Padre mio e rimango nel suo amore.'
6) nella sua dottrina udita sin dal principio, rimanendo nella Chiesa, madre che guida alla libertà, resistendo alla tentazione di creare una morale a proprio uso e consumo
7) amandoci gli uni gli altri
8) non amando il mondo vivendo secondo la carne
9) formando chiesa e comunità alimentata dalla Parola e dall'insegnamento, pregando nello Spirito Santo, partecipando insieme alla frazione del pane come è detto negli ATTI.
In questo modo la vita concreta produce e produrrà molto frutto nell'amore, che rimarrà per la vita eterna, partecipi nella gioia che non sarà mai tolta.

E.G.

(23.11.2007)