Si è tenuto il 29 marzo, presso la
Sede nazionale di Via degli Olmi 62, a Roma, nella solennità del Giovedì Santo,
il Ritiro di Pasqua dei collaboratori delle strutture del Rinnovamento nello
Spirito Santo. Presenti il Presidente nazionale Salvatore Martinez, il
Coordinatore nazionale Mario Landi, il
Direttore nazionale Amabile Guzzo e il Presidente della Cooperativa “Odos
Servizi”, Paolo Zunino. Un tempo di meditazione e di adorazione, di canto e di
preghiera.
Il Ritiro è stato aperto da Salvatore
Martinez che si è soffermato sul significato del “prepararsi alla Santa Pasqua”:
“Andate a preparare”, disse appunto Gesù.
Ognuno di noi ha bisogno di fare Pasqua ogni giorno, ma l’importante è farla
con Gesù.
Vengono poi riprese le Parole di Paolo
agli Efesini: “Prego che il Cristo abiti
per la fede nei vostri cuori e … siate in grado… di conoscere l’amore di Cristo
che sorpassa ogni conoscenza, perché siate ricolmi di tutta la pienazza di Dio”
(Ef. 3, 17-19).
Salvatore Martinez ha concluso il suo
intervento auspicando che il ritiro possa aggiungere qualcosa di nuovo nella
vita di ognuno dei partecipanti e contribuire ad una maggiore conoscenza di
Gesù, consegnata tramite la preghiera.
Successivamente, a guidare la
meditazione è stato il Consigliere spirituale RnS Don Guido Maria Pietrogrande,
che ha esordito mettendo in evidenza l’importanza del dono che il Cristo ha
fatto di se stesso. Riprendendo le parole del Presidente Martinez, ha auspicato
di essere lì dove avviene la Pasqua, ossia alla presenza del Signore.
Posti ai piedi dell’altare una serie
di simboli: il grano, la farina e il pane. Un “pane di compassione”, come l’ha definito Don Guido, che fa sì che
quando Cristo compatisce, Egli assuma su di sé tutto ciò che è causa di
sofferenza.
È stata sottolineata la
consapevolezza di vivere in un tempo di grande disorientamento spirituale,
economico e politico, in cui il primo effetto di tale disorientamento è il
portare a fermarsi. Perciò il disorientamento ha bisogno dell’insegnamento di
Gesù, altrimenti la tentazione è che la gente possa cercare altri maestri.
A riguardo, riprendendo le riflessioni
del Beato Paolo VI, che ha affermato: “Gesù,
tu ci sei insostituibile”, Don Guido ha analogamente messo in evidenza come
il Pane di compassione sia insostituibile e che solo partendo dal Pane
quotidiano, che è Gesù, si riuscirà a comprendere la vita che stiamo vivendo e a
comprendere l’altro. Il Consigliere spirituale ha proseguito affermando che il
gusto del Pane ci sarà solo se si riesce a “spezzarlo
per altri”.
Di seguito un accento sul senso del
dono, centrale perché oggi la logica del dono sembra essere contrapposta alla
logica dell’interesse individuale. Riprendendo le parole della I Lettera ai
Corinzi: “il Signore Gesù, nella notte in
cui veniva tradito, prese del pane e, dopo aver reso grazie, lo spezzò e disse:
Questo è il mio corpo, che è per voi; fate questo in memoria di me”, Don
Guido ha invitato a riflettere sul fatto che Gesù abbia deciso di dare la vita,
rendendo così possibile il passaggio dal “diritto” di ognuno di noi al “dono”.
Successivamente Don Guido, aprendo il
Tabernacolo, ha dato avvio ad un momento di meditazione personale, rivolto a
guardare al proprio animo.
Questo tempo di adorazione si è
concluso con l’invito a saper riconoscere il Pane e a passare “dal simbolo alla
realtà”, credendo in colui che il Padre ha mandato. E proprio con questo
spirito il Consigliere spirituale ha spezzato una forma di Pane e ognuno dei
partecipanti ne ha condiviso un pezzo con il proprio vicino, segno di
fraternità e di accettazione del prossimo.